Jean Music Room (Ravenna), intervista a Gianni Corbari

Il 04/03/2025, di .

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Jean Music Room (Ravenna), intervista a Gianni Corbari

Ritorna la rubrica “Sell Your Vinyls To The Devil” e lo fa in pompa magna, perchè questa volta il nostro Gianfranco Monese, intervistati i due negozi di dischi della “sua” Verona (Gong e Dischi Volanti), ha deciso di addentrarsi nella Romagna, più precisamente a Ravenna, ed intervistare Gianni, titolare di Jean Music Room, persona davvero molto simpatica e alla mano, nel cui negozio (o, come da nome, stanza) trovate vinili in prime stampe usati ma in ottime condizioni (praticamente pari al nuovo), CD, DVD e libri a tema musicale. Ma non è tutto: se doveste cercare un modo per fruire della vostra collezione, da Gianni trovate anche componenti, amplificatori, stereo Hi-fi; inoltre, egli è fautore di qualche evento culturale. Avete capito, quindi, che carne al fuoco ce n’è, ed a noi non resta che augurarvi buona lettura!
Buon pomeriggio Gianni, grazie della tua disponibilità e benvenuto a Metal Hammer Italia: ti va di presentare Jean Music Room? Com’è iniziata quest’avventura?
Grazie mille a te. Dunque, quest’avventura è iniziata un pò itinerante, perchè io sono sempre stato appassionato di dischi e di musica, quindi sono andato in giro per fiere in Italia prima come acquirente, poi come espositore: abbiamo girato l’Italia, poi l’estero dopodichè, tappa finale, ci siamo detti “apriamo un bel negozio nella città”, dato che era da parecchi anni che mancava. Abbiamo ricreato quello che avevamo un pò scoperto nei vari spazi in giro per l’Europa.
Purtroppo negli ultimi anni sono aumentate le chiusure dei negozi di dischi. Jean Music Room resta una delle rare ma bellissime realtà ancora tra noi. Qual’è il tuo segreto, il tuo asso nella manica, per continuare un’attività come questa?
Diversifichiamo: non ci focalizziamo solo sulla vendita di dischi, soprattutto sulle novità, perchè ci sono delle realtà molto forti a farci concorrenza, ma facciamo ad esempio dei lavori di recupero, come la riparazione degli Hi-fi, anche di impianti di un certo livello, la vendita poi di questi, sia sul nuovo che sull’usato, e poi trattiamo quello che è il disco da collezione: la stampa originale, l’edizione particolare, e lo uniamo alla vendita del CD. Inoltre facciamo serate dove raccontiamo storie di musica, ultimamente abbiamo fatto letture di poesia qui sull’esterno del negozio, abbiamo un’iniziativa per la quale regaliamo dischi di musica classica quattro volte all’anno a chi ha meno di trent’anni, in modo da avvicinarlo alla musica classica: questo perchè abbiamo piacere che la musica di un certo livello culturale non vada a scomparire con le vecchie generazioni, ma bensì venga tramandata.
Da te si trovano prime stampe di vinili usati ma selezionati accuratamente, a partire dall’eccellente stato, oltre a CD, DVD, libri a tema musicale ed impianti per l’ascolto di CD e 33 giri: come mai questa scelta? Non ti piacerebbe ampliare il tutto includendo del merchandise, come ad esempio delle t-shirt vintage di alcune band?
Allora, premesso che parlo al plurale perchè, seppur in negozio io sia da solo, in tutto questo mi da una grande mano la mia ragazza, inizialmente ci avevamo pensato, poi però abbiamo dovuto fare determinate scelte. Non è detto però che in futuro quanto tu mi abbia chiesto vada ad integrarsi con tutto il resto. La scelta di tenere solo prime stampe viene da una passione personale: io ho vissuto il periodo nel quale il CD era in voga e tante persone non consideravano più il vinile. E’ stato in quel momento che si era creato un sottobosco di appassionati che andavano alla ricerca di quella che era la prima edizione, la stampa americana, quella inglese, insomma vinili di interesse collezionistico. Io di questo ne ho sempre fatto parte, quindi questa scelta è un pò lo specchio della mia anima.
Riguardo la clientela, hai diversi frequentatori abituali in negozio o si tratta di acquisti “mordi e fuggi” di gente di passaggio?
La metà sono tutti clienti che si sono affezionati al negozio, diventando poi nostri amici, tuttavia nel momento di cambio di stagione, come ad esempio in primavera ed autunno, il flusso turistico porta al mordi e fuggi.

Quali sono i generi che noti, o hai notato, essere più in voga, guardando a Jean Music Room?
Forse quelli che amo io, perchè comunque cerco di trasmetterli, quindi tutta la musica afroamericana: dal Jazz al Blues al Funky al Soul, dopodichè ho cercato di completarmi, anche se in questo sono meno acculturato, su tutto quello che è lo specchio del Rock e di tutti gli altri generi, con qualche lacuna in quello che esce oggi, perchè devo ammettere di non avere molto tempo per ascoltare le novità.
…e l’età media dei tuoi clienti qual’è? Sono più giovani, over trenta, over quaranta?
Qui abbiamo un’ampia forbice che va dai venti fino ai settanta: la prevalenza è la parte centrale, quindi dai quaranta ai sessanta.
Come ti spieghi il ritorno in voga del vinile? Questo ritorno, coadiuvato da iniziative quali il Record Store Day, aiuta a risollevare le sorti di molti negozi di dischi?
Inizialmente quella del Record Store Day è stata un’ottima idea, era partita molto bene, ma quando poi è stata presa in mano dalle multinazionali e, quindi, manipolata, si è un pò trasformata. Di conseguenza le edizioni limitate, l’esponenziale aumento dei prezzi di quelle edizioni e lo scegliere alle volte edizioni che sono già state fatte tante volte fa si che non sia più una “festa nostra”, cioè dei negozi di dischi, ma una festa delle multinazionali che ne fanno ancora una volta un business.
Che importanza ha nel 2025, sulla base della tua esperienza, il rapporto tra negoziante ed acquirente? Pensi che le grandi piattaforme di distribuzione online e quelle di ascolto in streaming, potranno in futuro soppiantare completamente i negozi di dischi? Personalmente, ritengo che il rapporto tra negoziante e cliente sia irrinunciabile, anche solo per avere uno scambio di opinioni.
Assolutamente si, e credo che la mia parte di clienti affezionati abbia proprio questa necessità di scambio, quindi l’imparare da me le cose che io so, mentre io imparo da loro quello che non so. Ci dev’essere questo scambio che avviene proprio nel luogo di cultura, che è il negozio.

Qual’è stata, o quali sono state, le richieste più strane che ti sei sentito rivolgere?
(Ride, ndr.) Tutti i giorni ne capitano. Siamo stupiti da qualche novità, adesso così su due piedi non mi viene in mente qualcosa di particolare, però posso dire con assoluta certezza che la fantasia nel mondo della musica, come lo è nella storia, lo è anche nell’attualità e nelle richieste. (Ride, ndr.)
Bene Gianni, siamo quasi alla conclusione: dammi i tuoi cinque dischi di sempre.
Ah, i cinque dischi di sempre… Beh, sai, devo andare a spulciare qualcosa in giro nel tempo, quindi sicuramente partirei da un disco Soul/Jazz di Donald Byrd, ovvero ‘Places And Spaces’, dopodichè sono molto affezionato a ‘Bella ‘mbriana’ di Pino Daniele, disco che da quando lo acquistai a diciassette anni mi aprì ad altri canali musicali, soprattutto quello fusion. Restando appunto nel fusion, sicuramente ti cito un disco di Chick Corea dal titolo ‘Return To Forever’, e se poi devo aggiungere dell’altro, allora vado su due dischi classici dei The Beatles come ‘Revolver’ o ‘Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band’. Per chiudere, restando completamente italiani, ci posso mettere un titolo di Lucio Battisti o di Lucio Dalla, e dovendo scegliere ti dico l’omonimo di Dalla.
Se in questo preciso istante entrasse un ragazzino e ti dicesse di essere un neofita del mondo musicale, senza neanche un disco in casa, tu qualche gli venderesti per primo?
Ormai questa è diventata una consuetudine, nel senso che è un qualcosa di reciproco: io gli proporrei questo, e molto probabilmente lui avrebbe già l’intenzione di comprarlo: Pink Floyd ‘The Dark Side Of The Moon’.
Ottimo Gianni, siamo giunti al capolinea. Ringraziandoti ancora per la tua disponibilità, se c’è qualcosa che vuoi aggiungere ai lettori di Metal Hammer Italia, quest’ultimo spazio è tutto tuo!
Guarda, sul Metal sono forse un pò deboluccio, mi sto formando negli anni, e comunque ci sono dei gruppi che ho ascoltato. Il fatto interessante che noto qui, è che molti clienti che acquistano dei titoli Metal, mi comprano anche la musica classica: c’è un canale di collegamento, il che sembra impensabile no?! A parte questo, l’unica cosa che voglio aggiungere è che spero che i negozi di musica possano andare avanti perchè comunque la cultura passa anche da questi luoghi.