Aydan (Elvenking) – I miei 10 dischi fondamentali
Il 13/06/2024, di Debora Zuccarelli.
In: Hammer Chart.
Torniamo oggi a presentare i dieci dischi che hanno cambiato la vita di un musicista. Il nostro ospite Federico Baston, in arte Aydan, leader e chitarrista della band nostrana Elvenking, ci racconta delle influenze musicali che lo hanno portato, nel tempo, a realizzare quello che attualmente è il suo più grande progetto. Reduce da un tour USA/Canada assieme ad Alestorm e Glyph, dove gli Elvenking hanno riscosso un enorme successo, Aydan ci manda un saluto e noi di Metal Hammer non possiamo che contraccambiare e ringraziarlo per questa chiacchierata. Buona lettura!
HELLOWEEN – ‘Keeper Of The 7 Keys – Part II’ (1988)
“Il primo album propriamente metal che ho ascoltato e letteralmente quello che ha cambiato la mia vita. A tutt’oggi il miglior album di tutti i tempi”.
IRON MAIDEN – ‘The Number Of The Beast’ (1982)
“Nonostante il mio album preferito dei Maiden sia e rimanga ‘Seventh Son Of A Seventh Son’, ‘The Number Of The Beast’ fu il primo che acquistai. Non credo ci sia altro da aggiungere: la miglior band metal del pianeta”.
SKYCLAD – ‘A Burnt Offering For The Bone Idol’ (1992)
“Una delle band più sottovalutate della storia, e quella che più ha influenzato il sound degli Elvenking. L’album in questione per me è il perfetto mix tra l’aggressività del metal degli anni ’80 e le influenze folkloristiche che li hanno resi gli “originators of folk metal”.
DARK TRANQUILLITY – ‘Skydancer’ (1993) e ‘The Gallery’ (1995)
“Qui devo indicare due dischi visto che entrambi sono stati per me fonte di infinita ispirazione. Ho comprato ‘Skydancer’ in UK, quando l’album era appena uscito e la band assolutamente sconosciuta. Nonostante sia ancora molto grezzo, con un playing ed una produzione più a livello amatoriale, la qualità musicale ed il modo in cui il death metal veniva unito a passaggi acustici ed eterei hanno immediatamente aperto un nuovo mondo per me, e tantissimo di questo disco si può ritrovare negli Elvenking. Il loro successivo lavoro ‘The Gallery’ è per me semplicemente uno dei più grandi della storia, inarrivabile capolavoro”.
IN FLAMES – ‘The Jester Race’ (1995)
“Come gli album dei Dark Tranquillity indicati sopra, un altro assoluto capolavoro che unisce brutalità e romanticismo, così come il sound degli Elvenking è costituito”.
MANOWAR – ‘Kings Of Metal’ (1988)
“Un album che riassume tutti i lavori dei Manowar fino al capolavoro ‘The Triumph Of Steel’. Li si odia o li si ama. Sinceramente non capisco come si possa ignorare la qualità infinita e l’influenza della band nella storia del metal”.
MERCYFUL FATE – ‘In The Shadows’ (1993)
“Anche qui inserisco il mio album preferito che riassume la discografia di Mercyful Fate e King Diamond come elemento fondamentale e formante per il sound degli Elvenking e per il mio personale”.
CHILDREN OF BODOM – ‘Hatebreeder’ (1999)
“Una delle band più “giovani” in questo elenco ma che ha definito un sound per noi tutti fondamentale. I primi 4 album dei COB rimarranno nella storia. R.I.P. Alexi”.
AMORPHIS – ‘Tales From The Thousand Lakes’ (1993)
“Altra band e altro album che hanno segnato la mia crescita come songwriter. Il mix di voci growl e voci pulite di questo album ha portato all’alternanza (opposta rispetto agli Amorphis) dell’uso delle voci negli Elvenking”.
MY DYING BRIDE – ‘Turn Loose The Swans’ (1993)
“Ho sempre considerato gli Elvenking una band in cui la componente malinconica è importantissima. Questo album è la perla assoluta del sound più triste e malinconico dei maestri di questo genere”.