Twisted Sister, ‘Stay Hungry’ – 10 maggio 1984: 40 anni vissuti da “S.M.F.” sulla strada del rock

Il 10/05/2024, di .

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Twisted Sister, ‘Stay Hungry’ – 10 maggio 1984: 40 anni vissuti da “S.M.F.” sulla strada del rock

“Look like women, talk like man, play like motherfuckers”. Il loro motto rispecchiava esattamente l’identità dei Twisted Sister, la band più oltraggiosa di Long Island (New York).

Gli appassionati di musica conoscono bene la storia dei Twisted Sister: una delle prime vere star della generazione MTV, vestiti in modo sguaiato e guidati da uno frontman selvaggio e sopra le righe. Per un breve periodo, a metà degli anni Ottanta, i Twisted Sister sono stati tra i gruppi più grandi e riconoscibili del rock and roll. Il loro album, ‘Stay Hungry’, del 1984, ha ottenuto un grande successo grazie soprattutto ai video trainanti dei singoli ‘We’re Not Gonna Take It’ e ‘I Wanna Rock’, ma alla fine sono stati rovinati da una combinazione di sovraesposizione, di gelosie e di risentimenti.
Ma questa è solo una componente della lunga e variegata storia dei Twisted Sister. Ci sono stati anche gli anni precedenti al loro successo passati a suonare nei bar e nei club di New York e dintorni (come Silver Star), un’epoca segnata da innumerevoli cambi di formazione, da una serie infinita di rifiuti da parte delle case discografiche e da una serie di scenari tragici e fatali. E poi c’è stato il periodo successivo allo scioglimento della band, un periodo in cui la maggior parte dei membri ha evitato le luci della ribalta e gli uni gli altri. Ma questa è un’altra storia…

Ispirandosi a gruppi come Mott The Hoople, Humble Pie, Alice Cooper, Lou Reed e David Bowie (periodo Ziggy Stardust), i Twisted Sister si formarono nel febbraio del 1973. Dopo cinque settimane, la band fece il suo debutto live a Cookstown (New Jersey) davanti a 30 persone. Fu il primo di una lunga serie di più di 3000 concerti tenuti in 15 anni di carriera, che si sarebbe conclusa il 10 ottobre 1987 a Minneapolis.
Nel 1976 Dee Snider entrò come cantante nella band che comprendeva Eddie Ojeda alla chitarra, Mark “The Animal” Mendoza al basso, Jay Jay French alla chitarra (membro fondatore e manager) e A.J. Pero alla batteria.

Mentre i brani originali prendevano forma, la reputazione live dei Twisted Sister cominciò a diventare leggendaria e il loro fan club chiamato “Sick Mother Fuckin’ Friends of Twisted Sister” (SMFF of TS), abbreviato in S.M.F., raggiunse proporzioni enormi.
Nel 1979, il loro seguito di base era così massiccio (senza aver ancora pubblicato nessun album) che tennero uno spettacolo all’aperto con più di 23.000 persone attirando l’attenzione di una piccola etichetta inglese, la Secret Records, che li mise sotto contratto e che nel 1982 pubblicò ‘Under The Blade’, il loro album di debutto.
Ma la bancarotta dell’etichetta lasciò i Twisted Sister allo sbaraglio che nel tentativo estremo di riprendersi si esibirono in uno show televisivo inglese (The Tube) molto seguito e l’apparizione in TV non passò inosservata ai vertici della Atlantic Records, che dopo averli ingaggiati, pubblicò, nel 1983 ‘You can’t Stop Rock N Roll’, la loro prima uscita su major che ebbe ottimi riscontri in Inghilterra.
Erano gli anni di MTV, i video musicali cominciavano ad essere di moda e di conseguenza le band entravano nelle case di tutto il mondo attraverso il tubo catodico raggiungendo un’esposizione globale mai vista prima.
Nel maggio 1984, quando i Twisted Sister pubblicarono ‘Stay Hungry’, MTV fu stravolta dall’oltraggiosa personalità e dall’irruenza live di Dee Snider e dei Twisted Sister. Nei mesi successivi alla pubblicazione raccolsero 25 dischi d’oro e di platino in tutto il mondo per le vendite.
Ma i Twisted Sister entrarono nella lista nera dei gruppi Heavy Metal che stavano rovinando la reputazione dei giovani d’America. Dee Snider fu anche arrestato per oscenità in Texas e i loro show erano quanto di più selvaggio e pericoloso (almeno sulla carta) ci potesse essere.
‘Stay Hungry’ era il terzo album della discografia dei Twisted Sister, uscito il 10 maggio del 1984 per la Atlantic Records. I 9 brani della tracklist evidenziavano il loro stile energico e teatrale unito alla potenza dell’heavy metal, e con il suo successo mainstream li fece diventare una delle band più iconiche degli anni ottanta.
La produzione di Tom Werman, che aveva lavorato in precedenza con artisti come Motley Crue e Cheap Trick, molto curata e raffinata e con un’attenzione particolare alle melodie, lo rendeva accessibile ad un vasto pubblico, pur mantenendo le radici heavy metal del gruppo.
I primi due singoli estratti dall’album, ‘We’re Not Gonna Take It’ e ‘I Wanna Rock’, fecero il giro del mondo su MTV diventando dei veri e propri cavalli di battaglia, con Snider nei panni di uno squilibrato che con il rock and roll cercava di liberare i giovani dalla cultura benpensante e terrorizzante dei loro genitori.
‘Stay Hungry’ finì per vendere oltre tre milioni di copie in poco tempo e la copertina si rivelò iconica.
Il periodo che aveva preceduto l’uscita di ‘Stay Hungry’ era stato pieno di ottimismo e ci aveva fatto pensare che i Twisted Sister stavano per sfondare, come dichiarò Jay Jay French (che era anche il manager del gruppo) in un’intervista: “C’erano molti elementi nel disco che ti davano la sensazione che, con i brani giusti, fosse giunto il momento giusto per farcela”.
Eravamo molto fiduciosi del lavoro svolto che era riuscito a toccare ogni aspetto dell’hard rock, dagli anthem ‘We’re Not Gonna Take It’, ‘I Wanna Rock’ e ’S.M.F.’ alla power ballad da manuale ‘The Price’ e alle sinistre ‘Burn In Hell’ e ‘Horror-Teria (The Beginning)’, un set di canzoni che in 37 minuti proseguiva lo slancio prodotto da ‘You Can’t Stop Rock N Roll’ del 1983 (che aveva venduto più di 100.000 copie nei primi 11 mesi dall’uscita).
Dopo aver girato un concept video per la title track di ‘You Can’t Stop Rock ‘N’ Roll’, French e i suoi compagni, e Snider in particolare, capirono che avrebbero dovuto sfruttare la portata e l’enorme potere emergente di MTV.
“Si poteva fare molto con questo mezzo e l’elemento visivo di una canzone non doveva essere esclusivamente l’esecuzione tradizionale” (come aveva scritto Snider nella sua autobiografia “Shut Up and Give Me the Mic”).

Infatti, il video del primo singolo, ‘We’re Not Gonna Take It’, lo dimostrò. La scena iniziale del padre prepotente (l’attore Mark Metcalf) che cerca di vendicarsi dopo aver rimproverato il figlio chitarrista e amante del rock passerà alla storia.
Quando il video debuttò su MTV, all’inizio ci furono dei problemi da parte dell’emittente per la sua messa in onda ritenuta troppo lunga (quasi tre minuti) prima che la canzone, iniziasse. Ma il clip divenne un classico istantaneo e catapultò i Twisted Sister nell’olimpo del successo.
I live show erano sempre più affollati e le vendite crescevano sempre di più. La popolarità dei Twisted Sister continuò ad aumentare con l’uscita del singolo e del video di ‘I Wanna Rock’ che fu trasmesso da MTV in heavy rotation per mesi senza nessun problema.
Ma la band cominciò a fare i conti con i pericoli della fama improvvisa che lasciavano presagire i guai che sarebbero seguiti. Snider non poteva andare da nessuna parte a Long Island senza essere assediato dai fan.
Con l’aumento della visibilità di Snider, aumentarono anche le tensioni all’interno della band. Snider scrisse: “Il successo che stavamo ottenendo come band – e io come personalità creativa e ‘star’ – erano fertilizzanti per quei semi di malcontento. I sentimenti negativi stavano fiorendo”.
In pratica, nell’arco di 18 mesi, a metà degli anni ’80, i Twisted Sister si ritrovarono a vivere tutti i cliché del rock ‘n’ roll (nel bene e nel male). Il quintetto di Long Island passò dall’essere una new sensation (anche se si erano formati 10 anni prima) a una band fratturata da lotte intestine e sovraesposizione.

Dopo gli enormi successi dei primi due singoli, i Twisted Sister pensavano di essere destinati a un terzo trionfo quando ‘The Price’ uscì all’inizio del 1985. Invece, il singolo non entrò in classifica nella Hot 100 e raggiunse a stento la Top 20 nelle classifiche rock mainstream.
Presto la band iniziò a perdere fiducia anche nella Atlantic Records. Tra l’altro durante la maggior parte delle sessioni di ‘Stay Hungry’ c’erano anche stati dei litigi e delle incomprensioni con il produttore Tom Werman, assunto dalla Atlantic.
Inoltre, la band era già alle prese con le battaglie con il Parents Music Resource Center, che aveva identificato ‘We’re Not Gonna Take It’ come una delle canzoni dai “contenuti discutibili”, particolarmente pericolose per le famiglie benpensanti americane.
Dee Snider oltre ad attirare per il suo look era anche un ottimo interlocutore e c’è un motivo per cui fu scelto per testimoniare alle udienze del Senato sulla censura musicale nel 1985.

Per tutte queste ragioni e per il mancato successo di ‘The Price’, il gruppo scelse di passare all’album successivo ‘Come Out and Play’, che fu pubblicato nel novembre del 1985, ma la carriera dei Twisted Sister era ormai in declino.
I cosiddetti “contenuti discutibili” di ‘Stay Hungry’ sembrano oggi innocui e sono solo un innocente e fresco ricordo spensierato dei bei tempi che furono per i vecchi fan della band, la maggior parte dei quali è stata in grado di cantare tutti i testi delle canzoni e di recitare la sfuriata di Neidermeyer al figlio, parola per parola. ‘We’re Not Gonna Take It’ e ‘I Wanna Rock’ sono state utilizzate in spot pubblicitari di ogni genere, dalle catene alberghiere, ai grandi magazzini e alle società di noleggio auto, fino agli aspirapolvere e ai farmaci per le allergie. E per una generazione incompresa, dai capelli lunghi e vestiti di jeans, in cerca di nuovi stimoli, i testi del frontman, Dee Snider, rappresentavano una sfida potente e una parola di incoraggiamento. In poche parole, i Twisted Sister erano la band giusta, con il messaggio giusto, al momento giusto. E 40 anni fa, il 10 maggio 1984, la band di Long Island ha pubblicato il disco giusto.

I Twisted Sister possedevano una qualità unica che mancava a molti dei loro contemporanei: l’integrità musicale e le grandi canzoni. ‘Stay Hungry’, era perfettamente confezionato con inni rock scritti da Snider e rivolti ai teenager.
I Twisted Sister erano determinati. Nonostante la loro immagine sgargiante e fuori luogo (avevano l’aspetto di vecchie baldracche dei bar da quattro soldi, ma se vi foste trovati in una situazione di pericolo, avreste sicuramente voluto i Twisted Sister dalla vostra parte), la band trasudava una grezza sensibilità da strada che cominciava a risuonare con il numero di fan sempre più agguerriti, in altri termini “rimasero affamati”.

PLAY IT LOUD, MUTHA!

…You are a disgusting slob, stand up straight tuck in that shirt
And just that belt buckle and tie those shoes!
What’s is that? A Twisted Sister pin on your uniform?
What kind of man are you?
You are worthless and weak.
You do nothing, you are nothing.
I carried an M-16 and you carry that, that guitar!
Who are you? Where do you come from?

WHAT DO YOU WANT TO DO IN YOUR LIFE?!

I WANNA ROCK!!!

Hammer Fact:
Per ‘Stay Hungry’, il progetto per la copertina prevedeva una foto della band in un edificio abbandonato e sudicio, in abiti da strada, e sul retro immagini del gruppo nei suoi eleganti costumi di scena.
Ma, alla fine del servizio fotografico, il fotografo Mark Weiss ebbe l’idea di fare degli scatti con il frontman del gruppo, Dee Snider, da solo.
Weiss racconta: “Ho chiesto a Dee: ‘Puoi restare? Ho un’idea”.
Gli altri ragazzi se ne sono andati perché ne avevano abbastanza: la foto session andava avanti da 22 ore, avevamo iniziato alle 9 del mattino ed erano le 5 del mattino del giorno dopo.
Quando restammo da soli, venne fuori “Dee Snider il frontman”. Non voleva mettere in ombra la band finché erano presenti, ma quando se ne andarono, divenne un animale…letteralmente. Era inevitabile che Dee diventasse il centro dell’attenzione perché scriveva tutte le canzoni e sul palco era un personaggio carismatico: era il volto della band. Ma i Twisted Sister erano un gruppo e volevano mantenere la loro l’identità. Quindi l’idea era quella di avere la band in copertina”. Ma veniamo all’osso… quello che notoriamente Dee Snider mostra sulla copertina di ‘Stay Hungry’.
“Quando tutti se ne andarono, facemmo le foto con l’osso puzzolente”, racconta Weiss. “Ho detto: ‘Dee, fai il matto! Entra nel personaggio come se fossi un animale in gabbia e avessi fame, … Rimani affamato”.
Così ha preso l’osso che avevamo usato per la foto session all’inizio della settimana (che ormai puzzava di carne in decomposizione e che nessuno avrebbe toccato per tutto il tempo) e ha iniziato a sbatterlo sul muro facendo dei buchi. Arrivarono persino i poliziotti per vedere cosa diavolo stesse succedendo.
Colpo di scena!  L’ultima foto scattata è quella che è stata usata per la copertina”.

–  La storia dei Twisted Sister, esilarante, odiosa e senza compromessi, inizia con un giovane appassionato di musica di nome John French Segall. Da adolescente cresciuto a New York alla fine degli anni Sessanta, Segall, che anni dopo avrebbe cambiato il suo nome in Jay Jay French, passava gran parte del suo tempo assistendo ai concerti dei Grateful Dead e della Allman Brothers Band al leggendario Fillmore East, nell’East Village di Manhattan, e insegnando a suonare la chitarra come i suoi idoli, Eric Clapton, Jimmy Page e Jeff Beck.
Tutto cambiò nell’autunno del 1972, quando il ventenne ricevette per posta tre album insieme a un’offerta di abbonamento ad una rivista: ‘Ziggy Stardust and the Spiders From Mars’ di David Bowie, ‘All the Young Dudes’ dei Mott the Hoople e ‘Transformer’ di Lou Reed.
Segall, che si definiva “hippie dai capelli lunghi e dagli occhiali alla John-Lennon”, rimase immediatamente colpito dalla sessualità ambigua e dalla suggestiva androginia manifestata. “Ho guardato le copertine di quegli album e la mia vita mi è crollata addosso”, racconta. “Ho pensato: questo sono io”.
Dopo un cambio di look nell’autunno del 1972, rispose a un annuncio sul Village Voice pubblicato da un’altra coppia di hippy riabilitati, Gene Simmons e Paul Stanley, che cercavano un chitarrista solista per la loro nuova band, i Kiss. Nello stesso anno Segall aveva fatto un’audizione per i due, allora si chiamavano Gene Klein e Stanley Eisen, e suonavano nei Wicked Lester.
Ricordo che Gene venne da me e mi disse: “Sei ebreo. Anch’io sono ebreo e sto cambiando nome”.
Poi mi dissero che il posto era stato appena occupato da un musicista di nome Paul ‘Ace’ Frehley, ma venni invitato nel loft della band sulla 23esima strada a Manhattan per guardare le loro prove.
“Mi sono seduto su una sedia in questa stanza vuota e li ho osservati mentre eseguivano le canzoni che poi sono diventate i brani del primo album dei Kiss”.
Non avevano ancora il trucco, ma avevano le scarpe con la zeppa e queste grandi pile di Marshall. Ero semplicemente sbalordito”.
A dicembre di quell’anno Segall formò la sua band, un gruppo di cover glam-rock del New Jersey chiamato “Silver Star” e finalmente poteva suonare la musica che amava. Prima, però, era necessario apportare alcune modifiche e il resto è storia…

Line-Up:
Dee Snider – Lead and Backing Vocals
Jay Jay French – Guitars and Backing Vocals
Eddie “Fingers” Ojeda – Guitars and Backing Vocals
Mark “The Animal” Mendoza – Bass and Backing Vocals
A.J. Pero – Drums and Backing Vocals

Tracklist:
Stay Hungry
We’re Not Gonna Take It
Burn In Hell
Horror-Teria (The Beginning)
I Wanna Rock
The Price
Don’t Let Me Down
The Beast
S.M.F.

Ascolta il disco su Spotify

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