Timoria- I 30 anni di Viaggio Senza Vento
Il 12/10/2023, di Monica Atzei.
In: Speciali Monografici.
Il 12 Ottobre 1993 veniva pubblicato dalla Polydor il quarto album dei Timoria ‘Viaggio senza vento’: l’album consacrazione della band bresciana è un album imprescindibile per la generazione X metallara/rockettara degli anni ’90.
30 anni sono lunghi ma quest’album, questo concept, è ancora attuale, penetrato nelle carni di chi allora era adolescente e viveva la ribellione di quegli anni; erano giovani i cinque componenti dei Timoria ma i loro testi erano vissuti, erano energici, erano “da grandi” e in quei brani ci si rispecchiava, si scandivano e ascoltavano quelle parole che sembravano scolpite su pietra a monito di quegli anni.
73 minuti di rock intenso, energico come pochi, anche heavy come in certi riff ( ‘La fuga’ ad esempio), progressive e melodico allo stesso tempo e che, nelle 21 tracce, racconta di Joe un ragazzo difficile, un ragazzo ai margini della società e che cerca il suo “posto”.
In un turbinio, in un crescendo di emozioni e di situazioni citiamo e analizziamo dei brani (non tutti) di questo lavoro: ‘Senza Vento’ dal marcato hard rock che ci introduce alla storia di Joe, al capolavoro ‘Sangue impazzito’, una ballad in cui Joe riflette sulla sua condizione, la voce di Francesco Renga è potente e malinconica allo stesso tempo, un assolo di chitarra epico e un testo toccante la rendono “manifesto” dell’album; si prosegue con ‘Lasciami in down’ dai risvolti funkeggianti, le tastiere in primo piano e una sezione ritmica pazzesca; arriva ‘La cura giusta’ dove Joe viene sottoposto ad una terapia che dovrebbe disintossicarlo dall’incubo della tossicodipendenza in cui è caduto, il brano presenta un assolo di flauto sorprendente suonato da Roberto Soggetti; ‘La fuga’ inizia melodiosa per poi dirompere anche in un heavy potente e dove l’incalzare dei riff ricorda a Joe di scappare lontano.
Il brano ‘Verso Oriente’ è impreziosito dalla vocalità di Eugenio Finardi in duetto con Omar Pedrini, da ricordare qui, le percussioni suonate da Candelo Cabezas dei Litfiba; passiamo per ‘Lombardia’: basso in primo piano e il genere folk che si affaccia in questo album grazie anche al violino di Mauro Pagani.
In questo concept, c’è anche spazio per il jazz con la strumentale ‘Campo dei Fiori Jazz Band’ e poi ‘Freedom’, un ritmo gospel che evoca la libertà e che spiazza, per la melodia eseguita al piano e per la voce di Renga che si eleva su tutti; ecco arrivare ‘Il mercante dei sogni’ rock grezzo per il “mercante-veggente” che aiuterà Joe a continuare il suo viaggio.
Le riflessioni di Joe continuano con ‘La città del sole’ e ‘La città della guerra’: due modi diversi di affrontare la vita, le fughe e le destinazioni di Joe, la prima, una ballad solare dove Joe può forse ritrovarsi e la seconda, caratterizzata dal basso cupo quasi a far capire che qui, invece, ci sono le tenebre ad accogliere il protagonista; ‘Piove’ altro brano trascinante, (tra i singoli scelti all’epoca, insieme a ‘Senza Vento’ e a ‘Sangue impazzito’), ha un ritornello che entra in testa e lì si pianta, tastiere e organo Hammond che gli conferiscono un sapore settantiano in un crescendo con la batteria; ‘Il Sogno’, chitarra col wah wah a introdurre la voce di Francesco Renga.
Siamo quasi all’epigolo con ‘La Città di Eva’, il brano forse più particolare che poggia su diversi temi e colori musicali, Joe qui trova l’amore e abbiamo un finale che spiazza per musica e per queste parole “Dove vai, dove vai… Uomo del mondo? Cerco chi è degno di me”, (su youtube, troverete una versione di questo finale inanellata a ‘Sangue impazzito’ ed eseguita da Pedrini e Renga nel 2009 da brividi:
L’ultimo brano s’intitola ‘Il guerriero’: il viaggio di Joe è terminato, può tornare e ora “sa dare un senso ai giorni inutili”.
Questo è un album che si dovrebbe ascoltare più volte per riscoprire sempre la sua essenza e la sua “meravigliosa verità” anche se difficile e dolorosa.
Un album che è diventato fondamentale per la generazione X: noi eravamo una “incognita” e anche grazie a ‘Viaggio senza vento’ abbiamo avuto una identità.
Tracklist ‘Viaggio senza vento’
‘Senza Vento’
‘Joe’
‘Sangue impazzito’
‘Lasciami in Down’
‘Il Guardiano di cani’
‘La cura giusta’
‘La fuga’
‘Verso Oriente’
‘Lombardia’
‘Campo dei Fiori Jazz Band’
‘Freedom’
‘Il Mercante dei Sogni’
‘La città del sole’
‘La città della guerra’
‘Piove’
‘Il sogno’
‘Come serpenti in amore’
‘Frankenstein’
‘La città di Eva’
‘Freihet’
‘Il Guerriero’
Line up:
Francesco Renga-voce
Omar Pedrini-chitarra, cori, voce
Carlo Alberto “Illorca”- Pellegrini-basso, cori, voce
Enrico Ghedi- tastiera, cori
Diego Galeri-batteria, cori
Guests
Eugenio Finardi (voce in ‘Verso oriente’)
Roberto Soggetti ( flauto in ‘La cura giusta’)
Candelo Cabezas (percussioni in ‘Verso oriente’)
Mauro Pagani ( violino in ‘Lombardia’)