Nothin’ But A Good Time – Tom Beaujour e Richard Bienstock – La Storia non censurata dell’hard rock degli anni 80
Il 30/07/2023, di Andrea Lami.
In: The Library.
Il Castello Editore mette a segno un altro titolo degno di nota per gli amanti del genere. Vi sto parlando del volume intitolato ‘Nothin’ But A Good Time – La Storia non censurata dell’hard rock degli anni 80’. Il genere di cui stiamo trattando è quello che era in voga negli anni 80/fine anni 90, lungo le strade del Sunset Buolevard, suonato nei vari locali come il Whisky A Go Go, il Rainbow, il Troubadour e quindi quel mix di Hard Rock, che sconfina nello Street, Glam, Sleazy. Questo libro non fa altro che riportare una parte di quegli eccessi che hanno caratterizzato quegli anni durante l’esplosione della musica hard and heavy. La prefazione a cura di Corey Taylor (Stone Sour/Slipknot) che per sua ammissione è un grande fan di questo genere di musica ci introduce al meglio all’interno dell’opera. Nelle sue parole ‘…era la musica a darti quel senso di eccitazione costante ed a sfogare il bisogno di lasciarsi andare’ sono riassunte le emozioni che la maggior parte di noi ha vissuto in prima persona andando a scoprire canzoni su canzoni, dischi su dischi.
Il libro non è altro che una raccolta di interviste di chi quella scena musicale l’ha vissuta veramente. Da gente che poi è arrivata ai mega palchi, mega cachet e tutto il resto, a gente che c’era ma non ce l’ha fatta. Leggere queste dichiarazioni ti fa capire cosa fossero quegli anni, gli eccessi e ciò che era figo fare e tutti i rischi che questi ragazzacci hanno deciso di correre. Il rock era la risposta a tutto. In una serata rock potevi trovare qualsiasi cosa, dalla musica al divertimento, dalla droga al fare festa con qualche ragazza che ti portava a casa sua. La maggior parte dei membri di queste band era squattrinata e non gli pareva vero di poter partecipare a qualche festa, fosse anche per una sera sola, sia per trovare qualcosa da mettere sotto i denti, ma anche per recuperare non solo un letto dove dormire, ma anche una piacevole compagnia con cui far festa.
Tra varie testimonianze risulta evidente come i Van Halen furono la band che ha dato il via alla scena e che tutte le altre band in un modo o nell’altro hanno provato a seguire quella scia di successo. Conosciamo tutti la storia di Gene Simmons che va ad un concerto dei Van Halen, ne rimane impressionato tanto da decidere di metterli sotto contratto. Nel leggere le varie interviste si percepisce quante possibilità c’erano a quel tempo. I vari musicisti che oggi conosciamo grazie a cio che hanno fatto con le loro band, che sarebbero potuto entrare in band diverse se le congiunzioni astrali o l’allineamento dei pianeti fosse stato diverso. Ne abbiamo vari esempi come: Nikki Sixx che sarebbe potuto entrare nei Quiet Riot ma il posto venne proposto a Rudy Sarzo; Dana Strum (Slaughter) che doveva andare a suonare con Ozzy; Mark Kendall (Great White) che ingaggia due futuri W.A.S.P., oppure ancora Nikki Sixx che entra nei Sister (la band pre W.A.S.P.) prima che la band stessa si sciogliesse.
Il libro è pieno di chicche interessanti che, pur essendo io un amante del genere e pur avendo letto molto ai tempi, hanno stupido anche me. Pensare che i Van Halen che avrebbero potuto chiamarsi Daddy Long Legs mette i brividi. Oppure venire a sapere che Jake E. Lee è entrato per un breve lasso di tempo nei Ratt. O che Mick Mars che ha rischiato di entrare negli Accept. Che ne dite invece di CC Deville che per poco ha mancato l’inserimento negli Stryper o che George Lynch sarebbe potuto entrare nella band di Ozzy. Tra le pagine di questo tomo, si viene a conoscenza che Warren deMartini e George Lynch si stavano per scambiare le band. Ma non se ne fece nulla. O che lo stesso ‘Dave ‘snake’ Sabo sarebbe potuto entrare nei Cinderella senza dimenticare quello che tutti sappiamo e cioè che Slash fece un provino per i Poison senza ottenere il posto. Vi immaginate che band sarebbero venute fuori? I Poison con Slash, o Cinderella con Sabo, i Ratt con Lynch o i Dokken con deMartini. Oddio sembra una cosa folle visto come sono andate le cose. Non voglio spoilerarvi altro perché il libro in questione anche se potrebbe spaventare per le dimensioni, risulta facilmente fruibile, soprattutto se vi mettete il giusto sottofondo. Andatevi a leggere cosa ha collegato l’immenso Michael ‘King Of Pop’ Jackson prima ai Poison e dopo ai Warrant.
Acquisto non solo consigliato, ma decisamente obbligatorio per chi afferma di essere un vero rocker.
Titolo: Nothin But A Good Time
Autore: Tom Beaujour e Richard Bienstock
Anno: 2023
Editore: Il Castello Editore
Collana: Chinaski Edizioni
Pagine: 576 pagine
Prezzo: Euro 25,00