Darkthrone – I trent’anni di Under A Funeral Moon
Il 15/02/2023, di Alessandro Ebuli.
In: The Birthday Party.
Kolbotn, Norvegia, Giugno 1992.
Reduci dal successo dello straordinario ‘A Blaze In The Northern Sky’ pubblicato a febbraio i Darkthrone si ritrovano in studio per scrivere i brani che andranno a formare l’ossatura del nuovo album ‘Under A Funeral Moon’. Molte idee, voglia di stupire, sulle spalle un pesante fardello demoniaco e maligno i tre musicisti – in quegli anni insieme a Fenriz e Nocturno Culto faceva parte della formazione anche il chitarrista Zephyrous – iniziano a lavorare al secondo capitolo della loro famosa trilogia che andrà a completarsi con ‘Transilvanian Hunger’ nel 1994. La musica contenuta in ‘Under A Funeral Moon’ non si discosta affatto dal suo predecessore; ritroviamo infatti composizioni di carattere in cui la profondità del Black Metal è percorsa attraverso sonorità cupe, oscure, dirette, all’interno delle quali le chitarre affilate di Nocturno Culto e Zephyrous affondano nelle carni dell’ascoltatore. Brani compatti, con la batteria di Fenriz a fare da massiccio tappeto alle linee delle chitarre e alla voce orrorifica di Nocturno Culto, qui c’è un substrato di dolore e perversione figlio anche della morte per suicidio di Dead dei Mayhem avvenuto due anni prima; non a caso va ricordato che i Darkthrone proprio l’anno precedente al suicidio di Dead pubblicarono il primo album ‘Soulside Journey’ in cui del Black non v’era traccia.
Fu soltanto con ‘A Blaze In The Northern Sky’ che la band decise di spostare la propria attenzione sul Black Metal, genere del quale si sono appropriati divenendone di fatto tra le band di punta. Ma cos’ha questo ‘Under A Funeral Moon’ di speciale rispetto ad altre uscite dei Darkthrone? Anzitutto il tiro e la cattiveria, derivati dal contesto sociale e musicale norvegese di quel periodo storico. I gruppi Black Metal iniziavano seriamente a emergere in un panorama musicale in cui certe demoniache sonorità riuscivano a trovare nuova linfa vitale, e ciò è assolutamente merito dei Mayhem e del loro leader Euronymous, proprietario dell’Helvete – il famoso negozio di dischi situato a Oslo, oggi sede della Neseblood Records – al cui interno si riunivano i musicisti della zona e non e dove è nato tutto il movimento Black che oggi conosciamo. In quel luogo i Darktrhone muovono i primi passi e probabilmente grazie alle influenze di quel coacervo di musicisti si immergono nelle ambientazioni musicali più asciutte e glaciali per partorire in breve tempo un tris di dischi che restano scolpiti nella storia del metal estremo.
‘Under A Funeral Moon’ è composto da otto tracce in cui l’ascoltatore non trova spazio per respirare, al contrario si scoprirà travolto da un’ondata di violenza sonica all’ennesima potenza, amplificata da una produzione volutamente lo-fi, così da ottenere un suono il più possibile freddo e funereo. Il risultato è stato raggiunto sotto ogni punto di vista, in primis dalla ruvidezza degli strumenti e dalla voce di Nocturno Culto che esplora i più nascosti anfratti del dolore umano, portandoci con le sue profonde urla negli abissi della sofferenza. Si tratta di un viaggio tagliente che si pone quale anello di congiunzione imprescindibile di un rito sacrificale iniziato nel 1992 e conclcuso nel 1994. Già dall’opener ‘Natassja In Eternal Sleep’ ci troviamo davanti una band potente che ha completamente abbandonato il Death Metal degli esordi che qua e là ancora facevano capolino in ‘A Blaze In The Northern Sky’. Ecco, probabilmente ‘Under A Funeral Moon’ non è soltanto un disco di Black Metal, ma è IL disco Black Metal per eccellenza (si prenda ad esempio il brano manifesto ‘Unholy Black Metal’), laddove ‘De Mysteriis Dom Sathanas’ dei Mayhem ancora avrebbe dovuto essere pubblicato (sarebbe uscito infatti nel maggio del 1994, postumo alla morte di Euronymous).
Nonostante ciò in ‘Under A Funeral Moon’ sono già presenti semi di Doom in particolare su ‘Summer Of The Diabolical Holocaust’ che i Darkthrone non abbanderanno (quasi) mai durante la loro lunga carriera in quanto si tratta di una marcata influenza e passione musicale della coppia Nocturno Culto/Fenriz. Per comprendere quanto sia Black questo album si ascoltino i brani ‘The Dance Of Eternal Shadow’, ‘Unholy Black Metal’ o la titletrack, delle vere e proprie cavalcate sparate al pubblico come bordate soniche senza precedenti. Proprio dalla titletrack i Darkthrone prenderanno fedelmente stile e sonorità di quello che diventerà il loro trademark discografico, ed è qui che si intuisce quanto questo album sia IL disco Black Metal per eccellenza e quanto il brano ‘Under A Funeral Moon’ sia IL manifesto di un’intera vita dedicata alla scrittura di epici dischi Metal. C’è poi la convulsa e martellante ‘Inn I De Dype Skogens Fabs’ che con un rullante spaccatimpani non lascia spazio neppure per respirare e la conclusiva ‘Crossing The Triangle Of Flames’, anch’essa delirante nei suoi tempi velocissimi. In definitiva ‘Under A Funeral Moon’ rimane una Pietra Miliare del Black Metal, insuperato e insuperabile neppure dagli stessi Darktrhone, nonostante il suo successore ‘Transilvanian Hunger’ sia un disco assolutamente efficace e indissolubilmente legato con un filo resistente a un periodo storico senza precedenti. Ma per ‘Transilvanian’ ritroviamoci tra un anno, ora godiamoci la totale immersione nell’ascolto di ‘Under A Funeral Moon’.
Hammer Fact:
-In ‘Under A Funeral Moon’ la band non viene più indicata come autrice comune dei pezzi come fatto nei precedenti album; qui viene infatti menzionato ogni singolo autore. Nel disco viene anche accreditata una quarta persona, il tecnico del suono Vidar, ma ogni aspetto della produzione è cura degli stessi Darkthrone.
-In copertina si può vedere il cantante Nocturno Culto truccato con la tecnica del corpse paint emergere minaccioso nella notte da una foresta. La particolarità della trilogia composta da ‘A Blaze In The Northern Sky’, ‘Under A Funeral Moon’ e ‘Transilvanian Hunger’ è la somiglianza tra le front covers che rimandano l’una alle alle altre con una soluzione di continuità e circolarità in total black.
-L’album è stato inizialmente pubblicato in compact disc, poi ristampato nel 2001 e successivamente nel 2003 in edizione digipack con un’intervista a Nocturno Culto e Fenriz. Sono seguite poi la ristampa nel 2005 in picture disc dall’etichetta Back On Black Records e infine una nuova ristampa nel 2010 su etichetta Peaceville contenente nuove note di copertina scritte da Nocturno Culto.
Line-Up:
NocturnoCulto: Bass, Guitar, Vocals
Fenriz: Drums
Zephyrous: Guitar
Vidar: Sound engineer
Tracklist:
01. Natassja In Eternal Sleep
02. Summer Of The Diabolical Holocaust
03. The Dance Of Eternal Shadow
04. Unholy Black Metal
05. To Walk The Infernal Fields
06. Under A Funeral Moon
07. Inn I De Dype Skogens Fabs
08. Crossing The Triangle Of Flames
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