Blind Guardian – I trent’anni di Somewhere Far Beyond

Il 30/06/2022, di .

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Blind Guardian – I trent’anni di Somewhere Far Beyond

Quando si parla di Power metal tedesco la mente porta quasi immediatamente ai Blind Guardian, altrimenti detti I Bardi di Krefeld, loro città natia. I Blind Guardian arrivano al 1992 con ben tre album alle spalle, i primi due, ‘Battalions Of Fear’ e ‘Follow The Blind’, molto legati al Power metal classico di matrice Helloweeniana, in alcuni casi fin troppo vicini a certo speed con lievi virate in direzione del thrash metal meno grezzo, un sound non di certo anonimo ma ancora troppo lontano da quelle che nel tempo emergeranno preponderanti nelle liriche dei Blind Guardian, mi riferisco alla grande passione per i temi fantasy letterari; è infatti con ‘Tales From The Twilight World’ che i Bardi iniziano ad ampliare i propri orizzonti lirici e musicali con incursioni in quel mondo fantasy che diventerà fonte primaria alla quale attingere.
Album, ‘Tales From The Twilight World’, che ha permesso alla band di farsi conoscere in tutto il mondo giungendo a ricevere ampi consensi persino in Giappone. La formula che ritroveremo nei successivi dischi parte da qui: da linee di chitarra innovative, arrangiamenti estremamente curati e una particolare attenzione per i soggetti dei brani. La svolta definitiva è il qui celebrato ‘Somewhere Far Beyond’, l’album della consacrazione definitiva in tutto il globo. A partire dalle liriche i Blind Guardian mostrano la loro immensa passione per le letture fantasy e di fantascienza – Philip K. Dick (‘Time What Is Time’), Poul Anderson (‘Theatre Of Pain’), Michael Moorcock (‘The Quest For Tanelorn’), David Lynch e Mark Frost per Twin Peaks (il minuto scarso di ‘Black Chamber’) Stephen King (‘Somewhere Far Beyond’), e sopra a tutti J.R.R.Tolkien (‘The Bard’s Song: In The Forest’ e ‘The Bard’s Song: The Hobbit’). L’omaggio ai grandi maestri della letteratura tornerà in futuro nei testi del gruppo, in alcuni brani di quello che diverrà il successivo album ‘Imagination From The Other Side’, ma ancora più fortemente in ‘Nightfall In Middle Earth’, titolo emblematico dello spirito tolkeniano dei Bardi, concept album interamente ispirato al Silmarillion di J.R.R. Tolkien.

‘Somewhere Far Beyond’ è da molti considerato il vero capolavoro dei Blind Guardian, con pochi ma fondamentali punti in più rispetto al grandioso ‘Imagination From The Other Side’ di soli tre anni dopo. Di sicuro c’è un fatto, i Blind Guardian sono all’apice dell’ispirazione e riversano tutte le loro passioni e l’inventiva all’interno delle canzoni senza lesinare su nulla, ma al contrario con un approccio estremamente stakanovista ed una attenzione maniacale al particolare di ogni singola composizione. Non c’è nulla di lasciato al caso in questa manciata di brani: c’è potenza sonora, c’è una precisa fusione tra elementi folk e più marcatamente metal, c’è un approccio didattico che però riesce a conferire alle composizioni un tono di magia, è di fatto un viaggio dentro a un universo parallelo fatto di letteratura e musica perfettamente amalgamate tra loro.

È in questo disco che i Blind Guardian inseriscono le prime vere, grandi “hit” della loro discografia. La già citata ‘The Bard’s Song: In The Forest’, una ballata medieval/folk dal sapore evocativo che si trasforma nella potente ‘The Bard’s Song: The Hobbit’. Sono queste due canzoni a mostrare maggiormente la vicinanza al tema tolkeniano; dove ‘In The Forest’ è volta a introdurre lo spirito più folkloristico della musica dei Nostri è con la seguente ‘The Hobbit’ che si sprigiona un’energia metallica poderosa. Sarà però la prima delle due a ritagliarsi un ruolo importantissimo nelle scalette live della band, tanto che spesso Hansi Kursch la lascerà cantare a gran voce al pubblico in un momento a dir poco emozionante.

Analizzando il disco nella sua interezza non possiamo non apprezzare l’alternanza di atmosfere tra quelle più propriamente power metal ed altre più legate a melodie evocative e sognanti. Lo dimostra il tiro dell’opener ‘Time What Is Time’, un brano rullo compressore con un refrain trainante fin dal primo ascolto, oppure le oscure ma devastanti ‘Ashes To Ashes’ e la titletrack ‘Somewhere Far Beyond’, o ancora le cavalcate power ‘Journey Through The Dark‘, ‘Theatre Of Pain’, ‘The Quest For Tanelorn’. Ma è l’album nella sua totalità a lasciarsi apprezzare sotto ogni sua sfumatura sonica. Il più grande pregio di ‘Somewhere Far Beyond’ è infatti la freschezza; sono trascorsi trent’anni dalla sua immissione sul mercato e acqua sotto i ponti ne è passata molta, fin troppa, e mi riferisco alle ultime uscite dei Bardi, certamente valide ma non più innovative come i capolavori degli anni novanta. Direte voi che questo è abbastanza scontato, eppure la formula del gruppo non rimarrà ancorata al trittico epocale degli anni novanta; nel 2002 la band pubblicherà il controverso ‘A Night At The Opera’ (di cui trovate QUI l’articolo per i vent’anni) che cercherà a suo modo di modificare proprio il corso musicale del decennio inaugurato con ‘Somewhere Far Beyond’. Pensate inoltre a quanti album power/folk metal sono stati pubblicati dal 1992 ad oggi e ragionate su quanti di loro abbiano avuto lo stesso impatto di ‘Somewhere’. Certo, questo si può affermare di moltissimi altri importanti dischi persino più vecchi (i due ‘Keeper’ degli Helloween, per citarne due “a caso”), eppure il superlativo ‘Somewhere Far Beyond’ è tutt’ora un tassello fondamentale della discografia dei Blind Guardian grazie a composizioni fluide ma potenti, evocative e d’impatto, grazie a melodia e ruvidezza perfettamente fuse insieme.
Non credo di sbagliare affermando che senza ‘Somewhere’ non avremmo avuto modo di gustare i grandiosi e già citati ‘Imagination From The Other Side’ e ‘Nightfall In Middle Earth’. Anche il fattore estetico non è da sottovalutare per i Nostri, anzi è nondimeno grazie alle copertine dei loro dischi – e qui possiamo iniziare a intravedere un primo cambiamento già dal precedente ‘Tales From The Twilight World’ – che i Bardi ricevono enormi consensi di pari passo all’apprezzamento per la loro musica. La cover di ‘Somewhere Far Beyond’ è opera di Andreas Marshall, già autore del precedente album e dei due successivi.

‘Somewhere Far Beyond’ ha saputo ritagliarsi un posto nel cuore di tutti i fan dei Blind Guardian, facendo guadagnare rispetto e ammirazione alla band. A distanza di trent’anni dalla pubblicazione rimane un masterpiece difficilmente superabile e la cosa che stupisce maggiormente è la costante freschezza all’ascolto ancora interessante e coinvolgente persino per chi lo ascoltò come il sottoscritto al momento della sua uscita. Pregio, virtù, merito che spetta soltanto ai grandi.

 

Hammer Fact:
-Nel 2007, in occasione del quindicinale dell’album, è stata pubblicata un’edizione rimasterizzata nella quale sono presenti due cover: ‘Spread Your Wings’ dei Queen tratta da ‘News Of The World’ del 1977 e ‘Trial By Fire’ dei Satan tratta dall’album ‘Court In The Act’ del 1983. Inoltre è presente una versione alternativa di ‘Theatre Of Pain’, brano già presente nella tracklist del disco.
-Nel brano ‘The Quest For Tanelorn’ è presente l’ospite d’eccezione Kai Hansen alla chitarra.
-Il brano ‘Ashes To Ashes’ è stato scritto dal vocalist Hansi Kursch e dedicato al padre scomparso.
– Il brano ‘The Piper’s Calling’ è un intermezzo di poco meno di un minuto di cornamusa scozzese suonata dal musicista Peter Rubsam. La melodia richiama un brano già esistente dal titolo ‘The 79th’s Farewell To Gibraltar’. Si tratta di una marcia militare scritta dal compositore John Mac Donalds per il 79° Reggimento a piedi (79th Highlanders) nel 1848.
-La componente fantasy della copertina rimanda alla Compagnia dell’Anello di Tolkien. Sono presenti infatti gli umani, gli elfi e i nani e tra gli altri qui sono percepibili le somiglianze di tre dei personaggi seduti intorno al gioiello luminescente, un orologio giroscopico: Legolas, Aragorn e Gimli.

Line-Up:
Hansi Kursch: Vocals, Bass
André Olbrich: Electric and Acoustic Guitar, Choirs
Marcus Siepen: Electric and Acoustic Guitar, Choirs
Thomas Stauch: Drums

Tracklist:
01. Time What Is Time
02. Journey Through The Dark
03. Black Chamber
04. Theatre Of Pain
05. The Quest For Tanelorn
06. Ashes To Ashes
07. The Bard’s Song: The Hobbit
08. The Bard’s Song: In The Forest
09. The Piper’s Calling
10. Somewhere Far Beyond
11. Spread Your Wings
12. Trial By Fire

Ascolta il disco su Spotify

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