‘Tenth Dimension’ – A vent’anni dalla definitiva dimensione di Blaze Bayley
Il 19/01/2022, di Gianfranco Monese.
In: The Birthday Party.
Per chi non vuole scavare in profondità, Blaze Bayley è semplicemente un ex cantante degli Iron Maiden. Anzi: di una parentesi poco felice degli Iron Maiden, dai più ritenuta decisamente sottotono, da qualcuno malnota, secondo i die hard fan sottovalutata, ecc… Occorre quindi riavvolgere il nastro e tornare indietro di ben trentadue anni, esattamente tra settembre ed ottobre del 1990 quando, con i Wolfsbane, egli apre tutte le date in Regno Unito del “No Prayer On The Road Tour”, a quanto pare fondamentali affinchè Steve Harris si ricordi della sua potenza vocale, tanto da avere gran pochi dubbi quando, nel 1993, dovrà decidere il sostituto di Bruce Dickinson. Ma, a differenza della sua band, i Wolfsbane suonano un genere che ben si sposa con la bassa timbrica di Bayley, e così sarà la nuova creatura a nome Blaze che egli fonderà nel 1999, dopo la separazione dalla Vergine Di Ferro (del cui periodo, tolta questa breve introduzione, non scriverò, consapevole che chi sta leggendo queste righe non ha certo bisogno di un ripasso della sua carriera nei Maiden).
Spinto dal singolo ‘Ghost In The Machine’, il disco di debutto ‘Silicon Messiah’ (uscito il ventidue maggio 2000, esattamente una settimana prima di ‘Brave New World’) è già la dimostrazione che, con uno stile devoto alla sua voce (chitarre ribassate, un pizzico di Doom nonchè richiami più moderni e adirati ai Black Sabbath ed ai Maiden di ‘The X Factor’ [1995]), potenza e idee non manchino. Lo manifesta anche questo ‘Tenth Dimension’, oggi ventenne, nel quale i Blaze si mantengono ad alti livelli, offrendo un altro gran prodotto pur deviando leggermente il proprio trademark: meno ombrosità, più Judas Priest con venature Thrash, in un concept che racconta la scoperta, da parte di uno scienziato, della Decima Dimensione.
Il disco è l’esempio di come il cantante, sicuro del fatto di essere (per molti) l’ex voce degli Iron Maiden, non voglia sedersi sugli allori o prendersi colpe immeritate, desideroso di mettersi in luce per meriti propri. Molti i brani qui presenti ad esserne testimoni, a partire dalla granitica ‘Kill And Destroy’, nella quale, oltre ad una voce determinata e definitiva, roccioso è il lavoro delle chitarre di Wray e Slater, alle quali il produttore Andy Sneap ha sicuramente strizzato l’occhio. Coerenza e potenza non calano certo con ‘End Dream’ e la quasi titletrack ‘The Tenth Dimension’, per chi scrive biglietto da visita del disco. La cadenzata ‘Nothing Will Stop Me’ cresce ascolto dopo ascolto, mentre la veloce ‘Leap Of Faith’, pur essendo un brano assolutamente valido, forse proprio per uno stile tra Maiden e Power Metal, vocalmente è la più lineare, a dimostrazione che i lidi, per la voce di Bayley, sono altri, come infatti le successive, malinconiche, ‘The Truth Revealed’ e ‘Meant To Be’ attestano. Le robuste ‘Land Of The Blind’ e ‘Stealing Time’ ci trascinano verso un’incandescente finale, spinto dalla furia di ‘Speed Of Light’ e chiuso da ambientazioni meste in salsa Doom, ma che non perdono un’oncia di potenza con quanto proposto fin qui, di ‘Stranger To The Light’.
Dopo ‘Silicon Messiah’, a conti fatti ‘Tenth Dimension’ è più che una conferma: sicuramente, ad oggi, è il picco più alto della carriera solista di Bayley (arrivato lo scorso anno, con ‘War Within Me’, al suo undicesimo album in studio), testimonianza non solo di un cantante la cui timbrica trova, nel genere qui proposto, il suo habitat naturale, ma anche di una band tecnicamente encomiabile. Band che, prima di una serie quasi infinita di cambi di line up (il primo nel 2003, quando la sezione ritmica composta da Naylor e Singer abbandonerà il gruppo, con quest’ultimo che si aggregherà ai Paradise Lost nel 2004), coronerà un periodo veramente fruttifero in studio con l’album dal vivo ‘As Live As It Gets’, pubblicato l’anno successivo. Un esempio per capire da chi era affiancato Bayley può essere la riproposizione della maideniana ‘Virus’ (singolo inedito uscito per il doppio ‘Best Of The Beast’ [1996]), prima traccia del secondo disco; davvero notevole, se confrontata con l’originale, sinonimo che, se a funzionare è in primis la tonalità degli strumenti a supporto della voce, di conseguenza lo è anche Bayley, a differenza di certe esibizioni incerte riguardo il suo periodo nella Vergine Di Ferro, dove band e cantante sembrano viaggiare su due binari diversi.
E se, ad oggi, il suo ex gruppo vende a priori pur offrendo prodotti non sempre all’altezza (soprattutto a partire da ‘The Final Frontier’ [2010]), bisogna ammettere che, seppur nel suo piccolo, seppur con una minore spinta commerciale e con una maggiore sfortuna, Blaze Bayley ha saputo rimboccarsi le maniche. Più volte. E ‘Tenth Dimension’ è appena il secondo tassello di una carriera solista che da merito e giustizia al suo talento e, nonostante i suoi alti e bassi, sicuramente non è seconda a quella di nessuno.
Hammer Fact:
– Prima di partire, nel marzo del 2002, per il “Tenth Dimension World Tour”, a gennaio e febbraio dello stesso anno i Blaze aprirono gli show del tour europeo dei Savatage (in supporto all’album ‘Poets And Madmen’ [2001]). Il tour toccò l’Italia il cinque, sei e sette febbraio rispettivamente al Tenax di Firenze, al Palacisalfa di Roma ed al Palatenda di Brescia.
– Come riportato nella tracklist, il secondo disco di ‘Tenth Dimension’ include quattro canzoni dal vivo (tra cui una cover degli Iron Maiden ed una dei Wolfsbane), più un inedito. Inoltre, il CD contiene due tracce in MP3 (‘Silicon Messiah’ e ‘Born As A Stranger’), oltre che il video di ‘Ghost In The Machine’ ed una cartella, in formato EPK, intitolata ‘Inside The Tenth Dimension’.
Line-Up:
Blaze Bayley: vocals
Steve Wray: guitars
John Slater: guitars
Rob Naylor: bass
Jeff Singer: drums
Tracklist:
CD 1
01. Forgotten Future
02. Kill And Destroy
03. End Dream
04. The Tenth Dimension
05. Nothing Will Stop Me
06. Leap Of Faith
07. The Truth Revealed
08. Meant To Be
09. Land Of The Blind
10. Stealing Time
11. Speed Of Light
12. Stranger To The Light
CD 2
01. The Launch (live)
02. Futureal (live)
03. Tough As Steel (live)
04. Evolution (live)
05. Living Someone Else’s Life
Ascolta il disco su Spotify