Joey Jordison – Everything Ends
Il 28/07/2021, di Alessandro Ebuli.
In: Speciali Monografici.
Il 26 luglio è una data che i fan degli Slipknot e dell’intero mondo della musica metal non dimenticheranno facilmente. Joey Jordison, cofondatore della band, muore “serenamente nel sonno”, come dichiarato dalla famiglia, ma presumibilmente il decesso potrebbe essere attribuito a complicazioni della malattia di cui da tempo soffriva, la mielite trasversa acuta, un’infiammazione che colpisce trasversalmente il midollo spinale e blocca la trasmissione degli impulsi nervosi, diretta conseguenza della sclerosi multipla. La stessa malattia pare lo abbia costretto a lasciare gli Slipknot nel dicembre del 2013, ma all’epoca della sua dipartita dal gruppo le dichiarazioni in merito parlavano di “motivi personali” non meglio specificati. Viene sostituito da Jay Weinberg, figlio di Max, il batterista della E-Street Band di Bruce Springsteen.
Questa la dichiarazione ufficiale del 26 luglio rilasciata dalla famiglia:
“La morte di Joey ci ha lasciato con il cuore vuoto e sentimenti di dolore indescrivibile. Quelli che conoscevano Joey capivano il suo spirito, la sua personalità gentile, il suo cuore gigante e il suo amore per tutto ciò che riguardasse la famiglia e la musica”, con la raccomandazione ai media e ai fan di rispettare il difficile e doloroso momento che la famiglia sta attraversando.
Ma chi era Joey Jordison in realtà? Chi lo ha conosciuto ed ha avuto modo di trascorrere un po’ di tempo con lui al di là del palco lo descrive come una persona intelligente ed acuta, un uomo sensibile dotato di un grande cuore che spesso cozzava con la sua immagine dietro ai tamburi. Ricordiamo la sua performance – comprensiva di un incredibile solo di batteria – nel film ‘Disasterpieces’ che ha contribuito ad accrescere l’amore dei fan nei suoi confronti. Negli Slipknot indossa la maschera numero #1, da lui stesso creata in seguito ad una serata alcolica durante un party al college. L’ispirazione per la sua maschera arriva da quella con cui la madre lo spaventò molti anni prima, in adolescenza, durante una festa di Halloween. Coperta di tagli sul zone del viso e sovrastata da una corona di spine la maschera di Joey rimane identica fino al 2008, quando dal colore originario bianco e nero viene modificata in un colore bianco e marrone. Dietro al suo strumento, con quella particolare maschera, Jordison ricorda la figura di Gesù Cristo, ma non è certo il legame, considerata la storia della creazione della maschera numero uno degli Slipknot.
Nel 2010 viene votato dalla rivista Rhythm miglior batterista degli ultimi venticinque anni, battendo nomi storici come Mike Portnoy, Neal Peart e Dave Grohl, tra i tanti.
Certamente Joey era anche un musicista eclettico dotato di un grande talento, una vero picchiatore dietro a quei tamburi che negli Slipknot ha percosso per ben diciotto anni all’interno di quattro album. Ma non solo, perché se da un lato gli Slipknot sono stati la “sua” creatura principale, Jordison ha suonato in molte altre band, la prima delle quali, gli Scar The Martyr, fondata all’alba della dipartita dalla band Madre, con la quale pubblicherà un album omonimo e due EP, oltre ad una manciata di singoli; in seguito cambieranno il proprio monicker in Vimic, ma non giungeranno mai ad un vero album. Contemporaneamente agli Slipknot, Jordison suona la batteria anche nella band Murderdolls pubblicando due album. Non è tutto, il Nostro vanta numerose collaborazioni: presta la sua voce in ‘Stitch Her Further’, brano dei Necrophagia, suona la batteria in alcuni brani contenuti nell’album ‘House Of Secret’ degli Otep, ed ha suonato con Rob Zombie, con i Satyricon, con Marilyn Manson e con i Ministry.
Il grande successo ottenuto con gli Slipknot ha aperto le porte al suo futuro di musicista. Il primo album omonimo della band esce nel 1999 e diviene disco di platino; il seguente Iowa ottiene ancora più successo del suo predecessore, arrivando a vendere un milione di copie nei soli Stati Uniti. Il successo è planetario e la band pubblica negli anni seguenti ‘Vol. 3 – Subliminal Verses’ e ‘All Hope Is Gone’ nel 2008, l’ultimo album in cui suona Jordison, il quale ha dichiarato di avere da parte alcune demo che avrebbero dovuto essere utilizzati dagli Slipknot per il nuovo album, ma l’uscita dalla line-up ha impedito che venissero usati in studio. Chissà che ora, all’alba della scomparsa di Joey, quelle demo possano vedere la luce in una futura pubblicazione.
Jordison ha anche contribuito alla creazione di due serie di bacchette: le Pro-Mark 515 su sue precise specifiche e le Ahead Joey 1, attualmente fuori produzione. Per la Pearl – noto marchio produttore di drumkit – disegna un rullante in acciaio della dimensione di 13″x6,5″, chiamato JJ-1365, che si presenta con una elegante finitura satinata nera ed incise alcune decorazioni decorazioni.
Lo stile di Joey Jordison è sicuramente legato ad una forma espressiva estrema ed aggressiva, divenuto un punto di riferimento per le nuove leve del metal. Le sue performance spettacolari lasciano il segno soprattutto durante le esibizioni live nelle quali suona il suo strumento con un approccio di totale naturalezza a dispetto delle parti ritmiche intricate e complicate. Il pregio del batterista è di essere riuscito a rinnovare lo stile della batteria metal, anche grazie alla proposta alternativa della band, la cui musica si pone esattamente a metà tra lo stile metal classico degli anni Ottanta e Novanta, con una perfetta commistione con lo stile più violento del metal in voga nei primi anni duemila, in cui gli strascichi della violenza sonora del Black Metal nordico iniziavano a mescolarsi con una proposta più “melodica” proveniente dagli Stati Uniti.
La morte di Joey Jordison lascia un vuoto enorme in tutti i cuori metallari che lo hanno amato e supportato nell’arco della sua lunga carriera. Cosa avrebbe potuto regalarci ancora suonando il suo amato strumento è il grande rammarico per la scomparsa prematura dell’artista. Ora è il momento di piangere la sua morte, ma al contempo di celebrarla attraverso la riscoperta degli album sui quali ha avuto la possibilità di suonare, dando dimostrazione del proprio grande talento.
Un Artista che mancherà tantissimo a tutti noi.