Iced Earth – I vent’anni di ’Horror Show’
Il 26/06/2021, di Marghe.
In: The Birthday Party.
Ah, gli Iced Earth. La band Heavy-Power che la gente nell’era pre-Covid correva sotto il palco a sentire non appena ne leggeva il nome nel running order del festival estivo. Eh già, perché gli Iced Earth sono quello storico gruppo (che fino a poco tempo fa metteva tutti d’accordo) di Tampa che esordisce nel 1990 con il famosissimo album di debutto omonimo: Gene Adam alla voce, Randall Shawver alla chitarra solista, Dave Abell al basso, Mike McGill alla batteria e Jon Schaffer alla chitarra ritmica.
Proprio lui, Jon Schaffer. Il fondatore, l’ideatore, la leggenda. La rockstar controversa. Che nel giro di un’ora lo scorso gennaio è apparso nelle televisioni di tutto il mondo mettendo in gioco con le proprie mani non solo l’ immagine di musicista eccelso attribuitagli dalla critica e dall’immaginario collettivo ma anche una band che la fiducia, in lui, l’aveva riposta da una vita. Ma non siamo qui per parlare di fatti personali o bravate politiche, siamo qui per omaggiare uno dei loro capolavori che oggi, nei suoi vent’anni, è entrato nella storia: ‘Horror Show’.
Undici track (dieci ufficiali e undici nell’edizione limitata con la cover degli amatissimi Maiden), una storia senza eguali da raccontare, un vero e proprio lavoro concept che ha permesso alla band di inserirsi, sgomitando, nell’olimpo dei grandi.
Nonostante nella line-up originale i componenti, che non erano uniti dal massimo dell’empatia e della coesione, ‘Horror Show’ presenta una formazione che è una delle migliori di sempre: alla voce il grande Matthew Barlow, per cui tra l’altro è proprio l’ultimo lavoro con la band vista la sua successiva (e rimpianta dai fans) dipartita per dedicare la propria vita alla carriera di poliziotto (con un breve ritorno dietro il microfono con ‘The Crucible Of Man’ [2008]) ; al basso un musicista che non ha bisogno di molte presentazioni, il grande Steve DiGiorgio, Larry Tarnowski alla chitarra e Richard Christy alla batteria (oltre chiaramente a Schaffer).
‘Horror Show’ è un grande lavoro, minuzioso, pulito, concentrato, un viaggio tenebroso dal sapore cinematografico tramite il quale gli Iced Earth intraprendono un vero e proprio crescendo, tramite scelte ponderate, che condurrà la band al successo mondiale.
Quando si è davanti ad album come quelli concept, è impossibile non farsi domande tenendolo in mano un minuto prima di inserirlo nel lettore CD: ciò che può essere un lavoro sublime può trasformarsi in un minestrone noioso al minimo sbaglio, giusto per dire quanta pazienza, precisione e dedizione devono essere adottate da ogni componente della band per rendere il lavoro non solo unico ma orecchiabile al punto da provare malinconia nell’averne concluso l’ascolto.
Le canzoni di ‘Horror Show’ sono storie con protagonisti mostri e figure appartenenti al genere dell’orrore e vi posso garantire che se ne indovina facilmente il titolo ascoltando il semplice sound cucito su misura al testo in questione.
Si parte in quarta con ‘Wolf’, tetra sin dall’incipit, spezzata da acuti magistrali, ottimo biglietto di presentazione per un’opera che è power nel suo stato più puro. I coretti di voci bianche auliche sono un elemento frequente dell’album che dopo l’intro di ‘Damien’ lasciano spazio ad un arpeggio malinconico di chitarra: la voce ruggisce prepotentemente sui riff graffianti in un connubio semplice e diretto che convincono nell’immediato l’ascoltatore. ‘Jack’ parte senza esitazioni con la batteria che la fa da padrona con un ritornello energico quasi su ispirazione Thrash Metal: la diversità dei componenti è chiara ma la sintonia lo è ancora di più. ‘Ghost Of Freedom’ personalmente è la mia canzone preferita di tutto l’album, una ballata romantica scritta d’impeto dallo stesso Matt Barlow, il cui testo è l’unico a non trattare di tematiche horror. ‘Im-Ho-Tep’: ritorniamo al classico power reso perfetto dall’incredibile potenza canora del nostro Matt, la cui performance in questo album è considerata come la migliore di tutta la sua carriera musicale.
La caratteristica bella di questo lavoro è che davvero non esiste canzone che non abbia un carattere ed una peculiarità: fantastica anche ‘Jeckyl & Hyde’, il cui tempo marziale indica la trasformazione fra i due; buona anche la cover, molto ben riuscita, di ‘Transylvania’ dei Maiden.
‘Horror Show’ si conclude con i migliori protagonisti con ‘Frankenstein’, ‘Dracula’ e ‘The Phantom Opera Ghost’ come il miglior film di paura saprebbe fare: termina qui il nostro avvincente viaggio fra riferimenti storici, fantastici, scenari tetri e cupi, con la certezza che questa band abbia ancora tanto dare a un pubblico che, ora come ora, si aspetta solo il meglio.
Una domanda sorge spontanea dopo tutte le vicende che hanno accompagnato il gruppo durante la pandemia: chi accompagnerà Jon Schaffer in futuro?
Non ci resta che attendere, con grande curiosità, riascoltando nel mentre degli album che hanno davvero fatto la storia.
Hammer Fact:
-Unico album degli Iced Earth in cui è presente Steve diGiorgio, che non seguì però la band in tour: Schaffer dichiarò in un’intervista di come il bassista lo avesse pugnalato alle spalle mentendogli riguardo il suo contributo all’opera. Una collaborazione che permise a Steve di farsi pubblicità a detta di Schaffer che nonostante tutto si definì poi soddisfatto dell’album e delle parti di basso.
-Matthew Barlow, rimasto molto colpito dai fatti dell’11 Settembre, ha ammesso di sentirsi poco portato alla vita da rockstar per preferire altro: uscì definitivamente dalla band nel 2003.
-Schaffer ha ammesso ad un’intervista che nel 1997 aveva già sessanta canzoni pronte di cui l’85% trattavano tematiche da film Horror: inizialmente l’idea era quella di creare un EP di 5 track massime ma poi la band si fece semplicemente prendere dalla mano.
Line-Up:
Matthew Barlow: vocals
Larry Tarnowski: guitars
Jon Schaffer: guitars
Steve DiGiorgio: bass
Richard Christy: drums
Tracklist:
01. Wolf
02. Damien
03. Jack
04. Ghost of Freedom
05. Im-Ho-Tep (Pharaoh’s Curse)
06. Jeckyl & Hyde
07. Dragon’s Child
08. Transylvania
09. Frankenstein
10. Dracula
11. The Phantom Opera Ghost
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