I venti anni di ‘Lateralus’, capolavoro dei Tool
Il 20/05/2021, di Stefano Ricco.
In: The Birthday Party.
Doppio disco di platino nel 2003, disco d’oro nel 2015, ‘Lateralus’ sancisce la definitiva consacrazione dei Tool quale migliore band del nuovo millennio. Da sempre avvolti in un mistico mistero, sotto la guida dell’eclettico cantante Maynard James Keenan, personalità, quest’ultima, notevole e prolifica all’interno di un panorama rock/metal colto in un’accezione piuttosto ampia del termine, i Tool realizzano il loro terzo, potente album. Siamo nel 2001, il 15 maggio e, a distanza di venti anni, la nostra conclusione non può certo essere considerata affrettata: l’involucro, con all’interno una cover rivoluzionaria realizzata dal visionario Alex Grey, racchiude il capolavoro della band californiana, oltre ad un capolavoro del genere rock/metal in un senso più ampio. Rappresenta il disco della svolta, l’affermazione di una personalità che nei due dischi precedenti era ancora in potenza, confusa tra quelle sonorità grunge o alternative in quel periodo molto in voga. Certamente, qualcosa “in più” era già presente, fin dall’inizio, nella musica del gruppo, doveva soltanto giungere a maturazione ed essere data in pasto a migliaia di fan già parzialmente ossessionati da una band sui generis, letteralmente affamati di musica e parole, pronti a trasformare i Tool in un vero e proprio culto: ciò che accade con ‘Lateralus’. Parlando di misticismo, inteso come ricerca di una spiritualità o di un significato che vada oltre la mera apparenza delle cose e dei fatti e, in questo caso, della musica, il disco ha molto da dire. Misticismo e matematica pura sono strettamente connesse: entrambe anelano alla verità suprema, alla ricerca della perfezione assoluta e quindi, per chi voglia, a Dio, parola racchiusa all’interno del booklet che accompagna il disco e che, pagina dopo pagina, scandagliando i vari strati che formano il corpo umano, attraverso fogli traslucidi conduce al cervello, e dunque alla mente, e alla parola God. Leonardo Fibonacci risulta il vero protagonista della title-track: nella traccia ‘Lateralus’ il legame con la matematica emerge attraverso la “sequenza” del famoso matematico italiano vissuto a cavallo tra l’XII e il XIII secolo, trovando corrispondenza nel modo in cui il brano è strutturato, rispettando una cadenza di parole che riprende, appunto, la famosa serie matematica. Il disco racchiude un coacervo di sonorità e strutture, dal rock psichedelico al metal progressivo al grunge, consentendo di esprimere con qualsiasi mezzo una sorta di follia che altrimenti imploderebbe. Ascoltare ‘Lateralus’ a distanza di due decadi scatena e restituisce le stesse emozioni che potevano affiorare allora: ammirazione per un disco raffinato, complesso, potente, innovativo, disturbante, matematico. Era all’avanguardia nel 2001 e forse lo è ancora oggi. L’invito spassionato è di approfittare della ricorrenza ventennale per recuperare, ovvero, scoprire l’ascolto di uno dei momenti più interessanti della musica pe(n)sante. Buon ascolto.
Hammer Fact:
– Maynard James Keenan si racconta intimamente nell’autobiografia dal titolo ‘A Perfect Union Of Contrary Things’ dove emergono gli aneddoti chiave della sua infanzia e adolescenza, il suo rapporto con la madre Judith nonché la difficile relazione con la religione e l’educazione cristiana, relazione ricca di dissapori e condizionamenti, forse uno degli elementi alla base del misticismo che impernia i testi delle sue canzoni.
– Sempre riguardo l’eclettico frontman, per scoprire il lato meno ermetico e più corporeo di Keenan, ne ricordiamo il coinvolgimento nella produzione di vino, attraverso l’azienda di sua proprietà Caduceus Cellars, collocata a Jerome, in Arizona.
Line-up:
Maynard James Keenan: vocals
Adam Jones: guitar, art director
Justin Chancellor: bass guitar
Danny Carey: drums, percussion, samples
Tracklist:
01. The Grudge
02. Eon Blue Apocalypse (strumentale)
03. The Patient
04. Mantra (strumentale)
05. Schism
06. Parabol
07. Parabola
08. Ticks & Leeches
09. Lateralus
10. Disposition
11. Reflection
12. Triad (strumentale)
13. Faaip de Oiad (Ghost track)
Ascolta il disco su Spotify