The Library (36) – Fear Of The Dark – Gli Iron Maiden Negli Anni Novanta

Il 27/04/2021, di .

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The Library (36) – Fear Of The Dark – Gli Iron Maiden Negli Anni Novanta

Ci siamo lasciati nel 2019 con ‘Revelations – Gli Iron Maiden dalle Origini a Seventh Son’, un libro illuminante sui molti aspetti che hanno contraddistinto la nascita, la crescita, il successo planetario e i cambi di line-up di una tra le band più importanti per la storia della musica metal (vi rimando al mio articolo qui). In questo secondo capitolo Martin Popoff si concentra sul decennio più buio della band, iniziato con l’abbandono da parte del vocalist Bruce Dickinson e terminato con una reunion epocale che segnerà l’inizio del nuovo millennio. Questo libro è senza ombra di dubbio molto interessante, se non altro per il fatto di proseguire il racconto di un percorso artistico/musicale vario e sostanzialmente omogeneo, almeno fino all’ingresso del sostituto di Dickinson, Mr Blaze Bayley, mai troppo apprezzato da fan della Vergine di Ferro.

L’album ‘Fear Of The Dark’ è la chiusura riuscita a metà di Bruce Dickinson, che da qui in poi si dedicherà a una nutrita discografia solista. ‘Revelations’ riguardo a questo argomento è confusionario; se da una parte per necessità si trova a dover tracciare un quadro ad ampio spettro su un decennio non poco controverso, è anche vero che mettere in ombra i (soli) due album dei Maiden a favore di quelli solisti di Dickinson non sia un atto di riconoscenza alla band, né un filo logico per l’opera qui analizzata. ‘The X Factor’ è un album di alto livello che il nuovo arrivato Bayley si trova a registrare con la spada di Damocle in testa, riflettori accesi sulla sua performance e a disco pubblicato milioni di persone pronte a puntare il dito contro il suo modo di cantare ritenuto copia riuscita male di Dickinson.

Intanto i fan, deliziati dai precedenti album live ‘A Real Live One’ e ‘A Real Dead One’, faticano ad accettare il cambiamento, mentre il dimissionario riscuote successo ovunque. ‘The Chemical Wedding’, il capolavoro di Bruce viene considerato dall’autore di questo libro come una sorta di miglior disco degli Iron Maiden, e da un lato non è poi così falso. Il duro colpo di un cambio tanto importante all’interno di una line-up così granitica porta infatti alla pubblicazione di un album, ‘Virtual XI’, considerato il più brutto in assoluto nella carriera degli Iron Maiden, ma in generale di tutto il metal degli anni Novanta. Popoff si spinge molto a favore di Bruce Dickinson – andate a leggere la sua introduzione e capirete di cosa sto parlando – mostrando volutamente il suo apprezzamento nei confronti del vocalist. Sostanzialmente questo secondo capitolo dedicato ai Maiden scorre meno fluido del suo predecessore per i motivi citati sopra, ma soprattutto per l’enorme differenza tra la carriera del gruppo negli anni Ottanta rispetto ai Novanta. Un’opera comunque da leggere per comprendere tutti i passaggi di una carriera lunga e spesso controversa, segnata da molte vicissitudini, che vedrà la band rinascere nel nuovo millennio. Se siete die-Hard fan dei Maiden (esiste qualcuno che non lo sia?) questo libro fa per voi. Popoff si dimostra abile narratore proponendoci un documento importante, in attesa della pubblicazione dell’ultimo capitolo della trilogia che racconterà il nuovo corso di una band molto diversa da quella che abbiamo imparato a conoscere ad inizio carriera e che negli anni novanta ha regalato più dolori che gioie.

DETTAGLI DEL VOLUME:

Titolo: Fear Of The Dark – Gli Iron Maiden Negli Anni Novanta
Autore: Martin Popoff
Anno: 2020
Editore: Tsunami
Collana: Gli Uragani
Pagine: 238 pagine
Prezzo: Euro 22,00

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