The Library (35) – Assetati di sangue – 45 serial killer allo specchio
Il 17/04/2021, di Francesco Faniello.
In: Stay Brutal, The Library.
Assetati di sangue, vampiri in carne e ossa, umani nonostante tutto. Nei vicoli bui delle città vittoriane, nell’Europa continentale appena uscita dal medioevo, lungo le highways a stelle e strisce o in luoghi che siamo abituati a definire esotici o semplicemente lontani: il Paese del Sol Levante, il Sudafrica, il Pakistan, le steppe dell’Asia Centrale o i Paesi dell’America Latina. È questo il filo rosso che lega, almeno geograficamente, le vicende tracciate da Trevor nel suo volume ‘Assetati di sangue’, una raccolta certosina delle macabre gesta di quarantacinque personaggi che hanno marchiato con il proprio nome o con pseudonimi spesso autoattribuiti alcune tra le pagine più nere della Storia del mondo. Ci sono tanti motivi per uccidere, ma senza bisogno di parafrasare Josif Stalin veniamo qui a stretto contatto con quella che si può definire a tutti gli effetti una vera e propria passione per l’omicidio, magari condita da alcune tra le torture più aberranti che la cronaca ci abbia narrato – eccezion fatta per i genocidi scientificamente perpetrati di cui pure è piena la Storia di quest’isola che chiamiamo Terra.
A sentir Trevor, si è iniziato a parlare di “serial killer” ben prima degli anni Novanta del secolo scorso – il periodo del vero e proprio boom mediatico del fenomeno, come testimonia anche questo volume – ed è ovvio che la definizione si sia presto adattata retroattivamente ai profili che hanno preceduto quella che chiamiamo la contemporaneità; tuttavia, quello che salta agli occhi nelle pagine di questo libro è la ciclicità con cui certi fenomeni tendono a ripetersi nel corso dei decenni e dei secoli, pur senza che si possa parlare di veri e propri tentativi di emulazione, se non in casi ristretti.
Certo, tra noi ci sono tanti appassionati dello stile di scrittura di Tom Araya, che ha spesso trattato la tematica nella cosiddetta fase “di maturazione” degli Slayer, ma Trevor va in qualche modo più a fondo (e non potrebbe essere altrimenti!), realizzando un lavoro a tutti gli effetti enciclopedico e andando a scavare tra le cronache lontane rivelando una passione che è vera e propria dedizione per la ricerca nella materia. Date, numeri, pratiche e connessioni con il background storico vengono snocciolate nei vari capitoli che compongono ‘Assetati di sangue’; in più, affinché l’accuratezza quasi scientifica non appaia eccessivamente pedante, l’autore inserisce un tocco personale sotto forma di versi dedicati a ognuno dei profili tratteggiati, in una sorta di macabra sintesi che riesce ogni volta a riassumere quanto appreso dal lettore, rappresentando evidentemente il vero e proprio “specchio” di cui si parla nel sottotitolo del libro. D’altronde, quello dei versi in calce è l’unico commento possibile all’orrore narrato; lungi dall’indulgere nell’ovvia condanna o in altre forme di attrazione, l’intento poetico di Trevor è vividamente (e paradossalmente?) realista, rappresentando inoltre un vero e proprio trait d’union tra le prime vicende narrate, risalenti all’epoca di Giovanna d’Arco, e quelle a noi più vicine, i cui particolari risuonano ancora nelle cronache e nei notiziari del recentissimo passato.
Macabro presentatore, a metà tra il sornione Alfred Hitchcock dei corti televisivi, il Carlo Lucarelli più tenebroso (reale o immaginato da Enoch, poco importa) o lo zio Tibia dei nostri tremolanti ricordi preadolescenziali, l’autore ci guida in un viaggio che molto probabilmente assume le connotazioni più interessanti al momento dell’approdo nel ventesimo secolo, là dove veniamo a contatto con il disagio di Cayetano insorto sin dall’infanzia, con l’incredibile fine per strangolamento del “gorilla” Nelson, ci interroghiamo su cosa abbia scatenato la furia implacabile dell’inquietante Nannie Doss, la “Giggling Granny of Alabama”, o veniamo guidati attraverso le macabre pratiche di Ed Gein, il macellaio di Plainfield che ha ispirato sia ‘The Texas Chainsaw Massacre’ che la ben nota ‘Dead Skin Mask’ dei già citati Slayer.
Proprio in questo frangente emerge una certa eterogeneità nello stile descrittivo di Trevor, che alterna episodi in cui arriva subito al “dunque”, magari partendo dal resoconto giudiziario, ad altri in cui il racconto si dipana man mano. Una eterogeneità probabilmente frutto di un processo di scrittura variegato, che se da un lato può nuocere alla coesione del testo, dall’altro tende a stancare di meno il lettore, offrendo angolazioni sempre diverse.
Se non si è immuni da un effetto “anestetizzante” nel corso della carrellata di orrori di cui è composto ‘Assetati di sangue’, va anche osservato come le narrazioni qui presenti vadano spesso oltre la fredda cronaca e mostrano le tante contraddizioni insite nella giustizia, mettendo a nudo quelle pieghe di impunità di cui si nutrono coloro che hanno scritto il proprio nome col sangue nel libro della Storia. Tutto è sospeso tra assurda follia e cruda realtà, lucide pianificazioni e folli intenti perpetrati da interpreti ancora più folli in un bagno di sangue di innocenti che non conosce pietà se non quella determinata dalla fortuita casualità che spesso rappresenta la fine della scia di morte.
Decisamente, ‘Assetati di sangue’ è un testo rivolto ai lettori in cerca di una chiave di lettura del fenomeno e che condividono l’interesse dell’autore per la materia trattata. Se intrisi di cultura cinematografica e musicale, vi troveranno vari riferimenti – che spesso giocano a rimpiattino tra i due mondi appena citati – spesso sottolineati da Trevor, che non manca di rimandare il lettore alla visione di alcuni dei film che hanno tenuto incollati alle poltrone schiere di appassionati: ‘Henry Pioggia di Sangue’, ‘From Hell’ e il già citato ‘The Texas Chainsaw Massacre’ sono esempi tratti dalla cruda realtà, cui si aggiungono alcuni dei capolavori del cinema mondiale come ‘Il Silenzio degli Innocenti’, ‘Psycho’, ‘Profondo Rosso’ e ‘Seven’, che trattano l’argomento dei serial killer con incredibile accuratezza. Restando in ambito prettamente musicale, come non citare Richard Ramirez, “The Night Stalker”? Sanguinario, spietato e tuttavia affascinante, avendo dato vita a un andirivieni di lettere e cartoline d’amore inviate all’indirizzo della sua cella, nonché appassionato di Judas Priest e AC/DC, che includerà nelle sue ributtanti “firme d’autore”. Per onor di cronaca, va ricordata la sua citazione nella scelta del nome d’arte del bassista storico di Marilyn Manson, Twiggy Ramirez.
DESCRIZIONE DEL LIBRO
Trevor in questo suo primo volume raccoglie le brutali gesta di alcuni tra i più spietati serial killer della Storia. Questo libro è la conferma che non c’è stata epoca o periodo ben preciso in cui il fenomeno degli assassini seriali abbia dilagato: la Storia si ripete inesorabilmente e non c’è luogo al mondo in cui ci si possa ritenere davvero al sicuro…
DETTAGLI DEL VOLUME:
Titolo: Assetati di sangue. 45 serial killer allo specchio
Autore: Trevor Sadist
Anno: 2020
Editore: Shatter Edizioni
Pagine: 236
ISBN: 978-88-945707-1-7
Prezzo: Euro 14,00
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