In memory of Tristessa, Empress of the Shadow Land
Il 06/04/2021, di Maria Teresa Balzano.
In: The Birthday Party.
Oggi sarebbe stato il quarantaquattresimo compleanno di Tristessa se la leucemia non l’avesse portata via sette anni fa. Vogliamo ricordarla con un articolo dedicato a lei.
Maria “Tristessa” Kolokouri (Areopoli, 6 aprile 1977 – Atene, 10 agosto 2014) è stata la bassista e cantante delle Astarte, gruppo black greco formatosi ad Atene nel a fine anni ’90 e composto da soli membri femminili. Nascono come Lloth nel 1995 con Tristessa al basso e alla chitarra, Nemesis alla chitarra, Kinthia chitarra e voce e Psychoslaughter (Invocation) alla batteria ma solo per le sessioni di registrazione. Nel maggio del 1997 registrano la prima demo, ‘Dancing In the Dark Lakes Of Evil’, e, nel 1998, dopo aver cambiato il nome in Astarte, iniziano ad arrivare i riconoscimenti nell’ambiente del metal estremo, pubblicando il primo disco ufficiale ‘Doomed Dark Years’. Due anni più tardi registrano il loro secondo disco intitolato ‘Rise From Within’, dalle maggiori influenze melodic death. Nel febbraio 2002 pubblicano ‘Quod Superius, Sicut Inferius’. Nel 2003 partecipano al ‘Tribute to Celtic Frost’ con il brano ‘Sorrows of the Moon’.
Nello stesso anno cambiano formazione: Tristessa al basso, chitarra e voce, Katharis alle tastiere e Hybris alla chitarra; nel 2004 incidono ‘Sirens’, disco che continua la svolta verso sonorità estreme iniziata con l’album precedente, che prosegue con ‘Demonized’, caratterizzato da sonorità tendenti al blackened death metal’.
Il 10 agosto 2014, dopo la morte di Tristessa dovuta a complicazioni di una leucemia devastante che l’aveva colpita pochi mesi prima, le Astarte annunciarono lo scioglimento, ma nel settembre dello stesso anno, cambiarono idea e dichiararono che si sarebbero riunite e con il loro nome iniziale, Lloth, per pubblicare un nuovo lavoro dedicato alla memoria e all’eredità di Tristessa. Il gruppo ha anche pubblicato il nuovo logo, che focalizza l’attenzione sulla “t” di Lloth, anch’essa in onore di Tristessa.
Carismatica e feroce, evocativa e diretta, la leader delle Astarte aveva un’idea ben chiara del ruolo della musica nella sua vita: “La musica è una priorità nella mia vita quotidiana. Suono da quando avevo 14 anni, ho iniziato con il punk e e sono finita al death e al black. Nel 1994 ho registrato il mio primo vinile ufficiale con i Vorphalack, ma prima ho suonato su molte demo e in diverse band. Oltre alle Astarte, ho altre due band: i Lloth (brutal death sperimentale) e gli Insected (brutal thrash death). Con entrambe le band cerchiamo di fare dei buoni album e presto di iniziare a suonare live”, dichiarò durante un’intervista del 2006.
Ma con le Astarte Maria non ha mai suonato dal vivo, nonostante il loro sound potesse essere davvero energico, intenso e brutale sul palco. Perchè rifiutavano di suonare live anche se la formazione era ormai stabile dopo qualche turbolenza? “A parte il tempo che dedichiamo alla realizzazione degli album, non abbiamo abbastanza tempo per fare i live. Il nostro lavoro e il nostro modo di vivere sono gli ostacoli principali. La Grecia è un paese molto piccolo e non possiamo nemmeno fare un tour all’interno del nostro paese. Per andare all’estero non abbiamo proprio il tempo necessario. Ci è stato chiesto di far parte della line up del Wacken e di andare negli Stati Uniti, ma ancora una volta il nostro paese è troppo lontano per recuperare un piccolo tour all’estero in Francia, Regno Unito o nei paesi del nord.” Erano i primi anni del nuovo millennio.
La ricorda così Sakis Tolis dei Rotting Christ, che abbiamo raggiunto per l’occasione: “Maria Tristessa sarà sempre ricordata e onorata non solo per il suo importante contributo nella scena black metal ellenica, ma per il suo carattere davvero stimabile. È stato un piacere lavorare con lei e vorrei avere più persone come lei nella nostra scena. È e sarà sempre immortale nei nostri cuori!”
Molteplici sono state le collaborazioni di artisti internazionali con Tristessa e le sue sirene: Seth dei Septicflesh sul brano ‘Astarte’ dall’album ‘Quod Superius Sicut Inferius’, Shagrath dei Dimmu Borgir su ‘The Ring (of Sorrow)’ e Sakis Tolis dei Rotting Christ su ‘Oceanus Procellarum (Liquid Tomb)’ dall’album ‘Sirens’, Attila Csihar dei Mayhem su ‘Lycon’, Angela Gossow degli Arch Enemy su ‘Black at Heart’ e Henri Sattler dei God Dethroned su ‘Queen of the Damned’ dell’album ‘Demonized’.
Worse than death can be only real life…
And the pain hurts deep in the heart…
What remains, is the ashes and the wounds drift away.
(‘Bitterness of Mortality’, dall’album ‘Sirens’, 2004)