5 curiosità che forse non sapete su… Ingo Schwichtenberg
Il 08/03/2021, di Francesco Faniello.
In: The Birthday Party.
Ingo Schwichtenberg (Amburgo, 18 maggio 1965 – Amburgo, 8 marzo 1995) è stato un batterista tedesco, tra i più rappresentativi del classico stile power metal europeo. Ha fondato nel 1984 gli Helloween insieme agli altri tre membri del nucleo iniziale della band, e ha suonato con loro fino al 1993, anno in cui fu estromesso dal gruppo a causa dei suoi crescenti problemi di droga e di salute psichica. Sfortunatamente, l’evento accentuò la sua schizofrenia conducendolo al suicidio nel 1995. Ma forse non tutti sanno che…
The Piper At The Gates Of Hamburg
Sembra quasi scontato, ed è il destino condiviso da tanti scolari nel mondo: suonare il flauto dolce. Gli amburghesi invece hanno una marcia in più, a quanto pare, dato che tutti e tre i fratelli Schwichtenberg (il maggiore Kay, Ingo e la sorella Ina-Corinna) hanno ricevuto lezioni di flauto traverso a scuola. Quello vero, insomma… anche se con alterne vicende: lo strumento di Kay è finito oltre lo steccato dei vicini, mentre il prodigioso Ingo è addirittura passato al clarinetto, prima di dedicarsi allo strumento che lo ha reso famoso nel mondo, la sua roboante batteria adorna di zucche!
Mr. Smile
Ne parlava anche Conan Doyle, in uno dei suoi romanzi: dietro un sorriso può nascondersi una dura battaglia contro un tormento interiore. Eppure, chi avrebbe potuto prevedere il triste destino di colui che era noto come “Mr. Smile”? Un appellativo piuttosto azzeccato, vista l’espressione sempre sorridente e solare del Nostro, in linea con l’ormai celebre senso dell’umorismo amburghese. Tuttavia, finché quello spirito scanzonato era convogliato in bordate power come “Rise And Fall”, Ingo si accodava di buon grado; la svolta verso un approccio completamente spoglio dell’epicità degli esordi dopo l’abbandono di Kai Hansen invece lo trovò completamente in disaccordo, e nonostante tutto lo fece arroccare sulla “incedibilità” di Kiske, ormai completamente inviso a Weikath. “Se cambiamo cantante, non avremo mai più successo”: una profezia errata, fortunatamente per gli Helloween, ma Ingo non avrebbe avuto modo di essere smentito dato che il primo ad andar via fu proprio lui, seguito a breve dal prodigioso vocalist che era parte della sua stessa “fazione” nella band.
Machine Gun Pumpkin
Come nelle migliori storie per ragazzi, il nucleo dei futuri Helloween abitava nella stessa strada di Amburgo, dato che Kai Hansen e Ingo Schwichtenberg erano praticamente vicini di casa. Il buon Kai è tuttora il simbolo indiscusso del power metal di matrice europea, mentre Ingo rappresenta il modello imprescindibile per qualsiasi batterista voglia approcciarsi a quello stile fatto di muri di doppia cassa, ritmi a mitragliatrice e velocità thrasheggianti (ascoltare tutto ‘Walls Of Jericho’ per credere!). Una lezione appresa dall’immortale lavoro di Cozy Powell nei Rainbow, e portata avanti contemporaneamente da Anders Johannson nella Rising Force di Yngwie Malmsteen, che avrebbe codificato un genere poi esploso definitivamente nella seconda metà degli anni Novanta col successo degli Stratovarius, dei Gamma Ray di Kai Hansen e la seconda giovinezza degli Helloween stessi. Sulle prime fu dunque un problema per la band stessa sostituire Schwichtenberg, tanto che il primo rimpiazzo (Ritchie Abdel-Nabi) durò appena il tempo di completare il tour di ‘Chamaleon’, non essendo fisicamente in grado di reggere i ritmi imposti da ‘Eagle Fly Free’ e ‘How Many Tears’! Fortunatamente per Weikath e soci, il successore rispondeva al nome di Uli Kusch, con un passato nei thrashers Holy Moses e nei “cugini” Gamma Ray, e un presente pronto a raccogliere e onorare adeguatamente la pesante eredità di Ingo.
Heavy Metal can’t be beaten by any dynasty, we’re all wizards fightin’ with our spell
Lo dicevamo prima: a Ingo la svolta di ‘Pink Bubbles Go Ape’ e ‘Chamaleon’ non andò giù per nulla, e non ne face mai mistero, affibbiando a ‘Windmill’, una delle canzoni più controverse e melodiche dell’allora ultimo album, l’appellativo ‘Shitmill’. Insomma, sintetizzatori, fiati, coretti ed eccessive licenze stilistiche non facevano per lui – come dargli torto, in fondo. In un evolversi degli eventi drammaticamente sarcastico, gli Helloween tornarono a dispiegare l’attitudine a loro più consona (pur nell’inevitabile evoluzione del sound) proprio dopo la sua dipartita, piazzando un poker indiscutibilmente “classico” di dischi nella seconda metà degli anni ’90 con l’arrivo di Andi Deris…
Ingo Fly Free
Amatissimo, sorridente, essenziale: questo era Ingo Schwichtenberg. A lui sono dedicate ‘Afterlife’ dei Gamma Ray del suo amico Kai Hansen, ‘Always’ di Michael Kiske e l’intero ‘The Time Of The Oath’ degli Helloween, uscito l’anno dopo la sua tragica scomparsa. La stessa ‘Step Out Of Hell’ tratta dall’odiato ‘Chamaleon’ fu scritta da Roland Grapow pensando ai problemi di droga e schizofrenia che affliggevano l’allora compagno di band. Naturale dunque che gli Helloween gli abbiano tributato tutti gli onori nel corso della loro recente reunion… Ingo, fly free!