5 curiosità che forse non sapete su… Paul Stanley
Il 20/01/2021, di Marghe.
In: The Birthday Party.
Stanley Harvey Eisen, nato a New York il 20 gennaio del 1952, noto semplicemente come Paul Stanley, è il fondatore nonché frontman dei KISS, la band consacrata dalla critica come quella “di maggior successo di tutta la storia del rock and roll”. Oggi dedichiamo quest’articolo a un musicista d’incredibile talento ancora troppo giovane per appendere le zeppe e la sua uniforme bianca e nera al chiodo.
You wanted the best! You’ve got the best!
Ma I KISS…chi sono? I KISS sono nati come “la band che nessuno aveva visto fin prima” e tuttora sono la band che nessuno ha mai visto prima. Definiti dallo stesso Stanley come le eterne “pecore nere” del rock and roll, la loro musica ha sempre voluto essere un inno di speranza per gli incompresi, quella bandiera portata dai sottovalutati che la società ha confinato a un angolo.
Allontaniamoci ora dall’immagine del gruppo che fa sold-out ogni data riempiendo gli stadi e facciamo un salto indietro, di preciso negli anni Settanta, quando le incertezze di un ipotetico successo erano tante e i bastoni fra le ruote messi dalla stessa critica non da meno: i KISS sin dall’inizio hanno dimostrato di essere una band reale dai solidi principi, basata su ideali ferrei, al di là delle malelingue che li screditavano come fenomeno del momento.
Un momento che è durato oltre cinquant’anni. E che, a livello di esibizioni live, continuano a regalare allo spettatore un’esperienza che difficilmente altre band riescono a dare.
Filosofia di vita
Affetto da microtia facciale, un disturbo che lo ha portato a esser sordo da una parte per mancato sviluppo dell’orecchio, sin da piccolo ha trovato rifugio nel mondo della musica.
E merito di questa passione sviluppatasi così precocemente fu l’ascolto del concerto per piano numero 5 (‘Concerto Emperor’) di Beethoven.
Laureato all’High School of Music and Art di New York City, non intraprese mai la professione di grafico a cui aspirava e si dedicò full time ai propri progetti musicali.
Nel 2019 ha confessato al giornalista di fama mondiale Dan Rather in una delle sue famose “Big Interview” di aver ricevuto una grande benedizione: alcune persone trascorrono la propria vita a sentirsi vittime e, a volte, spinte dalla depressione, sono spinte a compiere certe azioni.
Stanley ha vissuto la sua fama come occasione di intraprendere quella “self-exploration” necessaria a diventare una persona migliore, per sé e per gli altri.
Nella sua vita Paul piuttosto che porsi tanti perché ha sempre preferito chiedersi “Perché no?”.
E ancora: “Ognuno di noi è in grado di fare un sacco di cose con ciò che ha, deve sentirsi motivato nel raggiungere i propri obiettivi e soprattutto può essere una Rockstar nel proprio piccolo.”
Ma quali sono, fra i tanti, i pregi che questa leggenda riconosce in sé?
La flessibilità e l’elasticità mentale, un marchio di fabbrica bianco su nero.
Gene Simmons
Quando pensiamo a Gene e Paul ci figuriamo quella coppia inossidabile di amici, colleghi, soci e “brothers from other mothers” legati da un’empatia e da una complicità più unica che rara.
All’ironica domanda “Ami Gene Simmons quanto la prima volta vi siete incontrati?’’, Paul ha prontamente risposto “Certo che no! Non lo sopporto proprio! Mi annoia da morire a volte!”.
E all’eterna questione su chi sia effettivamente la mente dei Kiss non ci sono davvero dubbi: Paul non si sente nella posizione di poter rappresentare la band nonostante ne sia il frontman, piuttosto preferisce pensare che il progetto venga portato avanti con dedizione da entrambi.
Gene è un fratello, una famiglia. E più passa il tempo più i due sono uniti.
Hall Of Fame
“Desgreceful”: questa l’espressione con cui Paul si è espresso verso la decisione di inserire il nome dei KISS nella Rock and Roll Hall of Fame nel Cleveland, in Ohio, nel tardo 2014: un contentino forse per i fedelissimi della KISS ARMY che attendevano da tempo questo momento? Non sapremo mai le motivazioni dietro a questa decisione davvero tardiva di consacrare la band nell’Olimpo dei grandi.
Secondo Paul questo è stato uno dei tanti tentativi di discriminazione con cui la band ha dovuto imparare a convivere nel corso del tempo. “They treated us like crap, but we won!” (“Ci hanno trattato da schifo ma alla fine abbiamo vinto!”).
Fun Facts
La lista di premi vinti e di Nomination per i KISS, i loro album, le loro apparizioni e per i singoli componenti è davvero lunga: il nostro Paul ha vinto il Best Vocalist Award nel 1996 e lo Showman Award nel 2008. L’11 agosto del 1999 la band si recò a Hollywood Boulevard per ricevere la propria stella di riconoscimento nei lunghissimi due chilometri di Walk of Fame dove le celebrità vengono consacrate all’eternità.
Altri meriti o riconoscimenti?
Nel suo tour USA/Europa del 1976 ha devastato oltre duecento chitarre nelle sue esibizioni e, dulcis in fundo, gli è stato proposto più volte di apparire nudo per Playgirl Magazine, al quale ha risposto di non aver davvero coraggio per farlo.