5 curiosità che forse non sapete su… Scott Ian
Il 31/12/2020, di Francesco Faniello.
In: The Birthday Party.
Scott Ian Rosenfeld è nato a New York (USA). Ha fondato gli Anthrax nel 1981 ed è l’unico superstite della primissima formazione della band. Chitarrista ritmico e autore dei testi, è una delle figure di spicco dei Big Four del thrash metal, avendo anche curato diverse pubblicazioni di settore, come ‘I’m the Man: The Story of That Guy from Anthrax’, ‘Access All Areas: Stories from a Hard Rock Life’ e l’introduzione alla pubblicazione enciclopedica ‘Louder Than Hell’. Tra i suoi progetti paralleli, si contano i seminali S.O.D., la collaborazione con i Public Enemy e la recente partecipazione al nuovo disco dei Mr. Bungle di Mike Patton. Ma forse non tutti sanno che…
We’re Soldiers of Metal
Nato nel Queens, Scott si trasferisce a Long Island per poi tornare nel borough natio dopo la separazione dei suoi genitori. È qui che viene in contatto con l’hard’n’heavy di fine anni ’70, anche se la folgorazione avviene con l’ascolto dell’omonimo degli Iron Maiden. Poi, GBH, Exploited, Discharge e un intento preciso: suonare in un gruppo con Danny Lilker, conosciuto a scuola, mettendo insieme le influenze metal e quelle hardcore/punk per essere più pesanti e più veloci dei Motorhead!
Turbin chi?
Beh, i segni sono evidenti sin dal titolo del disco ‘The Greater of Two Evils’, per giungere a dichiarazioni tipo “gli Anthrax hanno avuto due cantanti nella loro storia, Joey e John, e sono fortunato ad aver lavorato con due grandi artisti come loro”. Peccato che – oltre a Dan Nelson, sostituto frontman nel periodo tra la fine dell’era Bush e il ritorno in pianta stabile di Belladonna – Scott “dimentichi” la presenza fondamentale di Neil Turbin, indimenticato singer sul debut ‘Fistful Of Metal’. Certo, Turbin sconta il fatto di aver autonomamente allontanato il co-fondatore Lilker dalla formazione (cosa assolutamente smentita dall’attuale frontman dei Deathriders), nonché il niet dell’influente Eddie Trunk, che fece pressioni su Scott Ian e sul manager Jon Zazula al fine di un avvicendamento dietro al microfono…
I’m a Walking Razor Blade
A partire da ‘Spreading the Disease’, Charlie Benante e Scott Ian hanno costituito un curioso e peculiare tandem compositivo: il primo (anche ottimo chitarrista, oltre che drummer fenomenale) era responsabile della gran parte delle musiche, mentre il secondo si occupava dei testi. Un duopolio temporaneamente spezzato dall’ingresso del prolifico John Bush in formazione, tanto che lo stesso Ian si lagnò con la stampa dell’epoca della scarsa partecipazione dimostrata dagli anni dal defezionario Belladonna: nessun contributo ai testi, alle melodie vocali, per non parlare della fredda accoglienza nei confronti dei sempre crescenti elementi crossover, ben evidenti su ‘I’m The Man’ e ‘Bring The Noise’, che per inciso vedevano lo stesso Scott protagonista alla voce e nel duetto con i Public Enemy, con Joey dietro le pelli per l’occasione. Peccato che, in anni recenti e in odor di revisionismo, i novelli protagonisti di ‘Una poltrona per due’ in salsa thrash metal si siano sperticati in lodi nei confronti del ritrovato Belladonna, definendo l’innesto di John Bush “un errore”. Vallo a spiegare ai tanti amanti di ‘Sound of White Noise’ (tra cui c’è evidentemente Benante, vista la quarantine version di ‘Packaged Rebellion’…).
United Forces
Eh sì, possiamo pensare che la nascita dei seminali Stormtrooper Of Death derivasse proprio dal voler rimediare all’errore della cacciata di Lilker (peccato che poi fosse stato sostituito da Frank Bello, nella fattispecie nipote di Benante, in un colpo di familismo amorale tricolore in ambito “broccolino”). Eppure, la band ha praticamente gettato le basi del crossover thrash come lo conosciamo ora con un disco irriverente come ‘Speak English or Die’, seguito da due follow-up e un live registrato a Budokan, forte com’era del contributi di Lilker, Ian, Benante e del corpulento singer Billy Milano (a sua volta nei M.O.D.); di recente, abbiamo assistito alla riproposizione di una manciata di loro classici anche con il supporto di Mike Patton (memorabile ‘Speak Spanish or Die’!). Non ci è dato invece di sapere quale siano gli attuali rapporti tra Ian e Milano, anche se il sornione chitarrista dichiara che non ci sia, né ci sia stato alcun problema tra loro.
Il coniglio nel cilindro
Era inevitabile: da cosa nasce cosa, e dopo la collaborazione con Patton, quest’ultimo ha voluto proprio Scott Ian nella nuova incarnazione dei Mr. Bungle, insieme agli storici sodali Dunn e Spruance e a Dave Lombardo dietro le pelli. L’obiettivo? Dar nuova vita al primissimo demo della band, quel ‘The Raging Wrath of the Easter Bunny’ che era stato originariamente registrato nel 1986 dall’allora sconosciuto Patton. Dall’ascolto della cassettina, ma soprattutto dai demo realizzati per lui da Trevor Dunn per ovviare alla scarsa qualità originaria, Scott ha realizzato quanto Anthrax e S.O.D. fossero stati importanti per la crescita musicale di Patton, e al contempo quanto i suoi progetti fossero già allora avanti anni luce, mostrando un barlume di quella genialità che verrà poi universalmente riconosciuta a partire dagli anni dei Faith No More. Ecco dunque che il chitarrista newyorkese ha aderito con entusiasmo al progetto, ma resta un dubbio: chissà come sarebbe vederlo suonare ‘Sweet Charity’ o ‘Pink Cigarette’ [due classici dei Mr. Bungle, ndr.] in un futuro tour promozionale?