David Reece – I miei dieci album fondamentali

Il 05/12/2020, di .

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David Reece – I miei dieci album fondamentali

Siamo andati ad intervistare David Reece, cantante statunitense che ha prestato la sua voce su diversi album di gruppi decisamente interessanti come Sacred Child, Accept (‘Eat The Heat’); Bangalore Choir, Sircle Of Silence, Stream, Alex De Rosso, Gypsy Rose, Reece, Tango DOwn, Ez Livin’,WIcked Sensation e Bonfire. Gli abbiamo chiesto quali siano stati i dieci album che più l’hanno influenzato come musicista, cantante e compositore. Ecco le sue scelte.

Deep Purple –  ‘Machine Head’ (1972)

“Uno dei miei primi album rock che abbia mai comprato e sono stato immediatamente attratto dalla voce e dalla presenza di Ian Gillan. Tra i miei brani preferiti ‘Pictures Of Home’ e ‘Space Truckin'”.

Sesto album della discografia dei Deep Purple, pubblicato nel 1972, considerato da molti uno degli album più influenti nella storia del rock. Ricordiamo che contiene brano come ‘Highway Star’ e ‘Smoke On The Water’.

Alice Cooper –  ‘Schools Out’ (1972)

“Adoro la copertina dell’album originale e l’artwork era un banco di scuola che si apriva sul davanti. Il vinile aveva un paio di biancheria intima da donna di carta con un piccolo fiocco di seta sopra come una sorta di copertina in vinile (vorrei averlo tenuto per la mia collezione). Le mie canzoni preferite sono ‘School’s Out’ e ‘Public Animal #9 ‘.”

Quinto album della discografia di Alice Cooper, anch’esso pubblicato nel 1972. Ebbe un successo notevole, soprattutto grazie alla title track, che divenne un inno per la generazione studentesca degli anni ’70. ‘School’s Out’ è presente nel videogioco ‘Guitar Hero III: Legends Of Rock’.

Bad Company –  ‘Runnin With The Pack’ (1976)

“Ho sempre amato le composizioni di Paul Rodgers come cantante e cantautore. Le mie canzoni preferite sono ‘Silver blue & gold’ e ‘Runnin With The Pack”‘.

‘Runnin With The Pack’ è il terzo album in studio del gruppo hard rock britannico Bad Company, pubblicato nel 1976. E’ stato registrato in Francia nel Rolling Stones Mobile Truck nel Settembre 1975. L’album ha raggiunto il numero 4 nella classifica degli album del Regno Unito e il numero 5 nella Billboard 200 degli Stati Uniti. Finora ha venduto un milione di copie solo negli Stati Uniti.

Led Zeppelin – ‘Physical Graffiti’ (1975)

“Un doppio album con così tanti colori e trame, a mio parere ha mostrato a pieno tutta l’originalità del gruppo. Difficile scegliere le canzoni preferite perché per me l’intero disco è brillante”.
‘Physical Graffiti’ è il sesto album della rock band inglese Led Zeppelin, pubblicato nel 1975. Nel 2003 la rivista Rolling Stone colloca l’album alla posizione n. 73 nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi.

Queen – ‘Sheer Heart Attack’ (1974)

“Imparo sempre di più dai Queen. Le voci, la personalità che hanno mostrato musicalmente in ogni album. L’originalità, non è un risultato facile da raggiungere nel rock’n’roll, ma i Queen in questo frangente erano un gradino sopra tutti”

‘Sheer Heart Attack’ è il terzo album in studio del gruppo di Freddie Mercury, pubblicato l’8 novembre 1974. È stato il primo vero successo commerciale del gruppo e, rispetto ai precedenti ‘Queen’ e ‘Queen II’, presenta sonorità tipicamente hard rock e glam rock. Album nel quale spiccano due canzoni ‘Killer Queen’ e ‘Stone Cold Crazy’ coverizzata anche dai Metallica.

Crosby, Stills, Nash e Young –  ‘Deja Vu’ (1970)

“OK, non è metal ma la qualità del songwriting è eccezionale. Mi ha affascinato sempre il cantato su quella che sembra essere una condizione umana senza fine che sembra chiudere il cerchio. Stephan Stills è probabilmente uno dei più grandi chitarristi e cantanti rock e Neil Young è stato venerato dai fan del metal da decenni”.

‘Déjà vu’ è il primo album pubblicato dal supergruppo Crosby, Stills, Nash & Young nel 1970. È uno degli album più popolari degli anni Settanta ed è diventato col tempo un’icona di quel decennio. L’album ha venduto nove milioni (di cui sette milioni solo negli Stati Uniti) di copie in tutto il mondo.

Van Halen – ‘Van Halen’ (1978)

“Cosa puoi dire? Cambio di gioco totale! Per i fan americani è stata una sorta di Zeppelin sotto steroidi che ha cambiato totalmente il modo di suonare la chitarra come era normale per anni”.
Van Halen è il primo album in studio del gruppo dei fratelli Van Halen, pubblicato nel 1978. L’album inizialmente si fermò al 19º posto della Billboard 200, tuttavia continuò a vendere in maniera costante negli anni successivi con l’aumentare della popolarità della band, fino ad ottenere la certificazione di disco di diamante dalla RIAA nel 1996 per le oltre dieci milioni di copie vendute negli Stati Uniti. La rivista Rolling Stone l’ha inserito al 410º posto della sua lista dei 500 migliori album nel 2003 e al 27º posto tra i migliori album di debutto nel 2013.

UFO –  ‘Obsession’ (1978)

“Ho visto gli UFO la prima volta sugli Straners durante il tour notturno. A volte gli spettacoli dal vivo ti lasciano un ricordo che non ti abbandonerà mai. Ho comprato ogni album che ho trovato il giorno dopo e ho coverizzato molte delle loro canzoni. ‘Obsession’ oltre alla scarsa produzione per me mostra una scrittura classica molto matura!”

‘Obsession’ è il settimo album studio degli UFO, pubblicato nel 1978.
La formazione di quel tempo comprendeva: Phil Mogg (voce), Pete Way (basso), Andy Parker (batteria), Michael Schenker (chitarra) e Paul Raymond (tastiere, chitarra ritmica, cori).

Judas Priest – ‘British Steel’ (1980)

“Un altro cantante leggendario di cui sono stato un fan da quando ero giovane è proprio Rob Halford. I Priest hanno raggiunto il grande successo con questo album negli Stati Uniti, passando per la rotazione della radio FM e questo album ha anche cambiato le radio. Sono un fan come ho detto da anni e adoro anche ‘Delivering The Goods’, ‘Beyond The Realms Of Death’, ‘Sinner’ e tanti altri”.

‘British Steel’ è il sesto album dei Judas Priest, pubblicato nel 1980. È uno dei lavori più popolari e apprezzati della band. I singoli tratti da quest’album furono ‘Breaking The Law’, ‘United’ e ‘Living After Midnight’.

Alcatrazz – ‘Born Innocent’ (2020)

“Ottimo come back album di un gruppo classico! Le mie canzoni preferite sono ‘Polar Bear’ e ‘London 1666’. Bonnet è in buona forma ma tutta la band si esprime su alti livelli,  in particolare Jimmy Waldo che è la parte più importante della band”.
Album uscito pochi mesi fa per una band ormai ferma dal 1986, se escludiamo le pubblicazioni dal vivo. Va ricordato che gli Alkatrazz sono l’unica band che può vantare di avere avuto in formazione due dei chitarristi più importanti ed innovativi degli ultimi anni. Stiamo parlando di Yngwie Malmsteen e Steve Vai.

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