5 curiosità che forse non sapete su… Steve Balocco

Il 29/11/2020, di .

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5 curiosità che forse non sapete su… Steve Balocco

Per i pochi che non lo conoscessero, Stefano ‘Steve Bones’ Balocco è un bassista che ha militato negli Anthenora, nei White Skull per diversi anni e che ha partecipato a un tour insieme a un tributo Iron Maiden con nientepopodimeno che Nicko McBrian alla batteria. Chiuse queste due parentesi ha sentito l’esigenza di divertirsi col fratello Lele e con il chitarrista Meku dando vita ad una band che si chiamerà Bad Bones e che, ripartendo dal basso, è stata capace di farsi apprezzare non solo in tutta Italia, ma anche all’estero, precisamente in America, dove c’è una nutrita schiera di fan che apprezza la loro musica. Quale modo migliore di festeggiare il compleanno di questo musicista se non chiacchierare e chiedere al lui cinque curiosità sulla sua carriera, cinque cose che non ha mai detto a nessuno. Scoprirete che la quinta è addirittura un’anticipazione! Stavolta è lo stesso musicista a svelare cinque fatti che pochi conoscono su di lui.

Born To Be… A Musician

“Io e mio fratello Lele abbiamo sempre amato la musica rock, anche se in casa non avevamo lo stereo, ci ascoltavano decine di cassette metal e rock nella radiosveglia di mia madre. Io sognavo di fare il batterista, ma a quei tempi mi sembrava una cosa impossibile, ero sicuro che i miei mi avrebbero detto di no. Lele, molto più spregiudicato di me, per il suo 14simo compleanno alla domanda ‘Cosa vuoi di regalo?’, guardò mio padre dritto negli occhi e gli disse: ‘Voglio una batteria’. Mio padre non fece una piega si limitò a dire ‘Ok, ma te la affitto, così se ti passa la voglia non perdiamo soldi’. Ero senza parole! La mia carriera di batterista era finita in quel momento, qualche mese dopo vedevo mio fratello esercitarsi in sala ogni giorno tutto il giorno, mi sembrava bravissimo, così gli dissi di affittarmi un bel chitarrone elettrico, lui mi guardò e mi disse: ‘Steve, quale è la tua band preferita?’ E io gli ‘Iron Maiden’ e ‘nei Maiden chi è il tuo idolo?’… e io ‘Steve Harris’!… e Steve è un bassista! Avrei suonato il basso, non ci avevo pensato fin a quel momento e invece… se suono il basso è merito della saggezza del mio fratellino.”

Bacchette legate alle mani

“Ci sono due band del mio passato a cui son molto legato, la prima sono gli Anthenora, con i quali ho avuto la grande fortuna di suonare per più di undici anni ed è stata davvero una grande scuola, oltre ai tour pazzeschi con Nicko mc Brain, voglio dire suonare quasi quaranta concerti con lui mi ha cambiato la vita. La seconda sono i White Skull, con la band di Tony Mad mi son tolto tantissime soddisfazioni e ho imparato tanto, sono davvero delle macchine da guerra.
Ci sono tantissimi aneddoti relativi a queste due esperienze, il primo riguarda Nicko. Nel 2004 eravamo in tour in Grecia, i Maiden mancavano da quel paese da decenni ed ai fans non sembrava vero di averci li! Concerti strepitosi in venue davvero gigantesche, dopo la data di Atene atterriamo a Salonicco e ci godiamo un day-off, sembrava impossibile fare un giorno di ferie. In quei tour si dormiva pochissimo e l’adrenalina dei concerti ti mandava fuori di testa. Fatto sta che decidiamo di riposarci e non fare stronzate. Quelli dell’agenzia ci riservano un intero locale tipico solo per noi e qualche special guest, c’era questa orchestrina tradizionale greca che suonava, sembrava tutto tranquillo. A quei tempi bevevamo tutti parecchio ma quella sera avevamo promesso di tenerci, a un certo punto sentiamo una specie di rullata su un bongo. Era Nicko che preso dall’euforia -diciamo così- ha iniziato a suonare i bonghi con l’orchestrina. Era indemoniato. Ha suonato tutta la notte. Lui si che ha passione per la musica. Fatto sta che il giorno dopo ci troviamo nella hall dell’albergo. Vedo il manager preoccupato. Il quale mi dice: ‘Nicko ieri ha esagerato, ha due mani grosse come delle zampogne’. Neanche a dirlo che arriva Nicko da dietro gli ficca una manata nella schiena e gli fa ‘Don’t Sorry, tonight se gonna kick some asses’, ridendo come un pazzo. Ha spaccato i culi davvero ma quella sera per suonare si è legato le bacchette alle mani con il nastro! Nicko è un leone non lo ferma nessuno!”

Patente e libretto

“Avevamo suonato al Feirwerk a Monaco di Baviera, torniamo indietro dopo il concerto perché avevamo un festival o qualcosa non ricordo in Italia. Partiamo belli stanchi. Tony guida, io son di fianco a lui a chiacchierare per tenerlo sveglio. Ad un certo punto mi fa: ‘Steve facciamoci due panini che così ci passa’. Allora prendo la torcia la lego alla maniglia sopra la portiera tiro fuori la valigetta con la roba dei panini ed inizio a preparare. Tempo zero una macchina della polizia ci supera e mette la scritta ‘Volgen sie bitte’ ovvero ‘pezzi di merda fermatevi o vi spariamo alle gomme’.
Quindi ci fermiamo. Tutti svegli. E non vi sto a raccontare le bestemmie di Alex Mantiero. Ci mettiamo in fila fuori dal furgone con gli sbirri che fanno una bella perquisizione mentre come per magia inizia a nevicare. Eravamo già belli incazzati, mentre la poliziotta inizia ravanarci ovunque. Quando arriva a Danilo Bar si ferma. Gli tira fuori una cosa dalla giacca di pelle e Ibiza a urlargli contro.
Danilo che è un patatone di ragazzo con la sua leggendaria erre moscia inizia a dire: ‘No, ma non è niente. È solo spray urticante.’
Io e Tony ci guardiamo e iniziamo a dirgli: ‘È illegale qui! Cosa te ne fai di sta roba da rincoglioniti, sei grande e grosso!’. Morale della favola, gli sbirri ci han lasciato sotto la neve per almeno un ora mentre stavano decidendo se arrestarlo o lasciarlo andare. Per fortuna sono stati clementi. Ma una volta sul furgone la rappresaglia di quel gigante di Alex Maniero è stata a dir poco feroce. Forse per Danilo sarebbe stato se lo avessero arrestato.”

Da non avere il cantante a registrare una canzone con 3 cantanti…

“La nascita dei Bad Bones è una storia davvero forte. Io e Mekk in quel periodo suonavano negli Anthenora e stavamo scrivendo un po’ di roba assieme, ci divertiamo, stavamo bene così decidemmo di fare una prova con mio fratello Lele tanto per vedere se usciva qualcosa. Il problema è che mancava il cantante, cosi ci mettemmo a cercarlo disperatamente. Pensa che chiedemmo anche a Charlotte dei Five Ways To Nowhere e a diversi altri ma per una cosa o l’altra non riuscimmo a mettere su il progetto così bloccammo tutto.
Dopo sei mesi mi chiama Elisa Over che era entrata nei White Skull qualche mese prima e mi disse che aveva assolutamente bisogno di una band di supporto per un concerto che doveva fare con i DB Killer, la sua band originaria, perché avevano una scaletta davvero corta.
Io le spiegai che non avevamo un cantante e lei mi disse: ‘Fai cantare Mekk, è intonato’. Nessuno di noi aveva pensato a una soluzione del genere. Alla fine, andammo in saletta a provare e quel giorno nacquero pezzi storici come ‘Poser’ , ‘Ain’t Gonna Live Forever’ e ‘Info The Madhouse’. Eravamo così gasati che non pensammo neanche al nome per la band.
Infatti quando quella sera qualche ragazzo ci chiese il monicker della band non sapevamo come rispondere. Penso che siamo state una delle poche band che ha deciso il nome dopo il primo concerto! Però la magia di quelle prove, la velocità e la facilità con cui scrivevamo era davvero stupefacente. I Bad Bones erano e sono la band dei miei sogni, un posto sicuro che so che c’è e ci sarà per sempre al di là di quello che può essere il ritorno commerciale, ci divertiamo troppo a fare quello che facciamo.”

L’ultima curiosità… è la prima news

La news che nessuno si aspetta. Steve sta lavorando ad un album solista in italiano! Non si sa se mai vedrà la luce ufficialmente, la quarantena l’ha blindato in casa per cui ha tempo da vendere per scriverlo. Ora che gli faranno il prossimo tampone dovrebbe già avere una demo finita. Ha ovviamente suonato basso, ma anche registrato chitarre e cantato. La batteria invece è opera di Giorgio Quaglia, un bravissimo batterista e fonico. Autore anche della preproduzione del nuovo album dei Bad Bones che è già a buon punto. Meko e Lele son in splendida forma e se avete amato i primi album non rimarrete delusi.
Tornando al lavoro solista, saranno sicuramente due lavori molto diversi. Scrivendo da solo, Steve, non mi è dato limiti. Ci saranno tante chitarre e avrà un sound diverso da quello dei Bones. Forse è più introspettivo e meno caciarone. Probabilmente dipenderà anche dall’isolamento in cui sta vivendo Steve, ma ha una bella pacca di base. L’importante è che Steve stia bene al più presto e che si stia divertendo a scriverlo. Un’altra bella sfida per Steve, sfida dalla quale ne uscirà arricchito e molto probabilmente vincitore.

Visto lo stato di quarantena di Steve, ne approfittiamo per ricordare a tutti di usare la mascherina, di lavarsi e disinfettarsi le mani e di stare a distanza di sicurezza. Il virus ha colpito Steve ma siamo altrettanto sicuri che l’animo rock del nostro fratello bassista l’avrà vinta ancora una volta. Il rock non morirà mai!

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