5 curiosità che forse non sapete su… Steve Di Giorgio
Il 07/11/2020, di Marghe.
In: The Birthday Party.
Steve Di Giorgio nasce a Waukegan (Illinois,USA) il 7 novembre 1967: conosciuto come uno dei più talentuosi bassisti nella scena metal e membro attuale dei titani della bay Area Testament, ha militato con i Death, i Sadus, gli Iced Earth, gli Obituary , gli Obscura, i Control Denied, gli Autopsy e molti molti altri.
Scopriamo qualche curiosità su questo musicista dallo stile unico e dalla tecnica sopraffina…
Italiano di cognome e di fatto.
Non è la prima volta che incontriamo cognomi Made in Italy nella scena musicale metal statunitense: in questo caso però sembra che Di Giorgio ami talmente tanto il bel Paese che non escluderebbe l’idea in futuro di soggiornare per un periodo un po’ più lungo di una vacanza proprio nei borghi che hanno dato il Natale ai suoi avi.
Queste origini di cui il nostro bassista va tanto fiero risalgono ai nonni paterni, trasferitisi nel secondo dopoguerra negli Stati Uniti inizialmente in una piccola città nel New Jersey appena fuori New York.
Di Giorgio ci confida che ha già avuto occasione di tornare a visitare il paese d’origine vicino a Cassino, ridente cittadina soleggiata in provincia di Frosinone, tra l’altro sede della Battaglia di Cassino fra alleati e truppe naziste: questo evento ha devastato in un modo talmente tanto cruento la realtà idilliaca della campagna laziale che non ha risparmiato neppure le proprietà vinicole della comunità, tra cui pure quella della famiglia Di Giorgio.
Chuck Schuldiner, un’amicizia speciale
Dei vari album pubblicati da Chuck Schuldiner, Di Giorgio ha suonato, creato, elaborato, dando sfogo alla propria inventiva nei masterpiece di ‘Human’, ‘Individual Thought Patterns’ e ‘The Fragile Art of Existence’.
Lo stesso Schuldiner riconobbe fin da subito la versatilità e l’ecletticità dell’artista, non mancando di definirlo come “il bassista migliore del mondo”: la loro unione non è stata magica solo a livello musicale, ma ha avuto i propri bei momenti anche nell’ambito personale.
Entrambi appassionati di natura e di sport, non sono mai mancate le occasioni per mettersi a confronto al di fuori della sala di registrazione.
Chuck, più prudente e schivo, rimaneva inorridito quando Di Giorgio cercava di raccogliere da terra il serpente in cui si imbattevano facendo trekking dispersi nelle colline californiane, oppure quel ragno dalle dimensioni gigantesche da cui cercavano di fuggire in canoa nella giungla della Florida.
Lo stesso Steve ricorda la singolare capacità di Chuck nel dare libero sfogo alla creatività dei musicisti della propria band, di credere sempre nei talenti delle persone che lo circondavano.
Un musicista che anche dopo anni continua a far sentire la propria assenza.
Golden years
Cresciuto a pane e Mtv, Steve ci conferma come Iron Maiden, Ozzy e Judas Priest fossero i protagonisti di quegli anni d’oro dove Metal e Rock stavano per esplodere come una bomba ad orologeria.
Già all’età di 6 anni musica e concerti erano un chiodo fisso e poter condividere il palcoscenico con band del calibro di Mercyful Fate, Anvil, Slayer, Possessed, Exodus, Angel Witch, Metal Church è stata la realizzazione del sogno di un ragazzino che suonava con dedizione il suo basso.
Il concerto di Dio nel 1983 fu di sicuro uno dei primi ai quali partecipò, anche se non si può di certo dimenticare quel lontanissimo live dei Metallica in un piccolo pub a San Francisco, oppure quando Cliff Burton ricevette un pugno in faccia da un fans ubriaco.
Erano i tempi in cui un qualcosa di unico e irripetibile stava nascendo, erano i tempi probabilmente che molti di noi avrebbero voluto vivere di persona.
Un amore incondizionato per gli animali
“Solo quando esco di casa posso fingere di fare il musicista”: mi sembra più che doveroso sottolineare il grande amore che il protagonista di oggi nutre nei confronti degli animali, un qualcosa che lo ha portato a costruire una minifattoria nel cuore della calda e arida California.
Come non citare la sua adorata Dobermann, di circa 2 anni, inseparabile compagna d’avventure, il suo pigro Chihuahua di 12 anni, i gatti, i cavalli e le galline, con le quali non perde occasione di farsi divertenti selfie che condivide con i propri fans.
Carbonara per tutti
Galeotto fu il lockdown e chi lo decise: non è una novità che circa il 90% delle persone quarantinate si siano buttate sui fornelli durante la scorsa primavera, periodo grazie il quale Steve ha avuto modo di sperimentare tante ricette di cucine di tutto il mondo.
Dal piccante indiano al tradizionale norvegese, per non parlare poi dei classici intramontabili italiani.
Il tutto chiaramente condiviso nei suoi social dove certi perfezionisti saputelli nostrani non hanno perso tempo per criticare la sua carbonara: lo staff di Metal Hammer attende di assaggiare di persona, nel frattempo ci fidiamo della bravura e del buon gusto del nostro musicista.