‘Coma Of Souls’, compie trent’anni la furia devastatrice dei Kreator
Il 06/11/2020, di Alessandro Ebuli.
In: The Birthday Party.
Importante compleanno quello di ‘Coma Of Souls’, A.D. 1990, il quinto album in studio dei tedeschi Kreator. Importante in quanto giunge alla soglia di un nuovo decennio che per il Thrash metal significa in primis cambiamento, basti pensare ai Metallica, che l’anno dopo con il ‘Black Album’, per citarne uno a caso, segneranno per sempre le sorti di un genere per l’epoca considerato a giusta ragione “estremo”. ‘Coma Of Souls’ inizia con una melodia sognante che ci lascia interdetti per alcuni secondi, giusto il tempo di prendere fiato prima di immergerci in quasi quarantacinque minuti di bordate Thrash, lungo un percorso composto da dieci brani che tolgono il fiato e non lasciano scampo come delle vere raffiche letali di arma da fuoco. ‘Coma Of Souls’ segna l’ingresso in formazione di Frank Gosdzik detto Blackfire, proveniente dai Sodom. Il fatto che Gosdzik fosse entrato in formazione fu certamente un fatto di rilievo in quanto le sonorità dei Kreator avrebbero cambiato coordinate nei successivi album e per più di un decennio avrebbero subito una parziale trasformazione nella musica proposta anche a causa delle nuove variabili metal degli anni Novanta; la sua presenza riescì a rendere, grazie ad un taglio musicale ancorato ai dettami classici del genere, uno stile legato al passato, ed è proprio per questo che ‘Coma Of Souls’ non ha scontentato i fan. I paragoni con i suoi predecessori furono inevitabili, soprattutto con capisaldi come ‘Pleasure To Kill’, ma non si è potuto e non si può restare indifferenti a brani decisamente riusciti come ‘People Of The Lie’, ‘World Beyond’, ‘Terror Zone’, ‘Agents Of Brutality’ e particolari guizzi come nell’opener ‘When The Sun Burns Red’, nella quale fanno capolino – e neppure troppo nascosti – rimandi alla NWOBHM che fu progenitrice di questo genere musicale. Che in casa Kreator un cambiamento stesse avvenendo lo avvertiamo soltanto in parte, lo scopriremo infatti negli anni immediatamente futuri, ma qui eravamo ancora in ballo del Thrash più classico a partire dal rigore sonoro dato da una produzione asciutta e graffiante, per nulla edulcorata e gonfiata come nelle maxi-produzioni tipiche del decennio che questo album stava inaugurando. Sopra a tutti i brani, tra i quali ne troviamo alcuni che negli anni sarebbero diventati dei veri e propri anthems (‘Coma Of Souls’, ‘People Of The Lie’, Terror Zone’) spicca la voce di Mille Petrozza, identificabile a “Mille” miglia di distanza, con il suo piglio aspro e tagliente, come sempre potente e senza fronzoli. Dal punto di vista musicale ‘Coma Of Souls’ non è il miglior album dei Kreator, almeno a parere soggettivo di chi scrive, ma credo di non affermare nulla di eclatante e piuttosto condivisibile, eppure riuscì in un difficilissimo compito molto più arduo rispetto agli album precedenti del quartetto di Essen: mantenere alto il livello della loro proposta Thrash in un momento di evidente stallo per quel genere, vuoi a causa della popolarità delle numerose band concorrenza, vuoi a causa di altri stili musicali all’epoca già invadenti come il Grunge che in quegli anni iniziavano a farsi strada tra i giovani. I testi dell’album trattano profonde argomentazioni sociali – la schiavitù dell’anima, le anime addormentate, le menzogne dei potenti, il mondo materiale quindi la sete di consumo ad alti livelli, i bisogni perversi della gente, il dittatore che si nasconde dietro un apparente benestare – una chiara presa di coscienza di una società in evoluzione, laddove i sogni di intere generazioni stavano infrangendosi contro regimi in caduta e paesi in disgregazione e contro l’industrializzazione e il consumo globale a portata di tutti; un album maturo e complesso, figlio legittimo del suo tempo, non dimentichiamo la caduta del muro di Berlino esattamente l’anno precedente (il 9 novembre 1989) e la situazione geopolitica della nuova Germania unificata.
In conclusione ‘Coma Of Souls’ non ha deluso allora e non delude oggi nonostante il passare del tempo – ha retto tre decenni, niente male – e ancora oggi risulta essere un album fresco e godibilissimo, di certo uno dei più significativi per i Kreator.
Hammer Fact:
– Nonostante non fossero presenti contenuti offensivi, la casa discografica dell’epoca, la Noise Records, decise di applicare sulla copertina della prima stampa dell’album l’etichetta “Parental Advisory Explicit Content” che in quegli anni iniziava ad essere applicata a qualunque prodotto musicale soggetto ad una pseudo censura moderna. Nelle stampe successive l’etichetta venne eliminata.
– All’epoca della sua pubblicazione ‘Coma Of Souls’ venne stampato in una rara edizione in vinile viola dalla Epic Records, con la quale la band collaborava per il mercato americano e che terminò in seguito a questa pubblicazione.
– L’album viene poi ristampato dalla Noise Records in edizione rimasterizzata nel 2010 e finalmente nel 2019 in una nuova veste in doppio CD e triplo vinile contenente una rara registrazione live a Furth, in Germania, risalente al dicembre 1990, oltre alle note del booklet curate personalmente da Mille Petrozza.
Line-Up:
Mille Petrozza: vocals, rhythm guitar
Frank Gosdzik: lead guitar
Roberto Fioretti: bass
Jurgen Reil: drums
Tracklist:
01. When The Sun Burns Red
02. Coma Of Souls
03. People Of The Lie
04. World Beyond
05. Terror Zone
06. Agents Of Brutality
07. Material World Paranoia
08. Twisted Urges
09. Hidden Dictator
10. Mental Slavery
Ascolta il disco su Spotify