5 film perfetti per la notte di Halloween secondo Horror Über Alles
Il 31/10/2020, di Horror Über Alles.
In: Metal Cinema.
É ormai ufficiale: quest’anno la festa preferita da quasi tutti i metallari e dai fanatici del cinema horror (categorie che inevitabilmente spesso si trovano a coincidere) non potrà essere festeggiata alla solita maniera. Niente concerti, niente cinema, niente serate a tema, niente goliardie assortite nei pub. Ci aspetta un Halloween atipico e singolare, da trascorrere sul nostro divano da soli o al massimo in compagnia di pochi amici. Per dare comunque un senso alla notte delle streghe e onorarne quanto più possibile lo spirito, però, abbiamo pensato di consigliarvi 5 horror assolutamente perfetti per l’occasione, tutti disponibili sulle piattaforme streaming Netflix e Amazon Prime Video. Si tratta di 5 film che nulla hanno a che vedere coi soliti titoli triti e ritriti consigliati in altre liste o classifiche di questo tipo, tutti o quasi davvero paurosi, inquietanti e marci al punto giusto. Non ci resta perciò che elencarveli (in ordine casuale), con un minimo di trama e una brevissima nota critica. Buon Halloween a tutti e buone visioni.
‘Aterrados – Terrorizzati’ (Demián Rugna, 2017) – Netflix
In alcune abitazioni di un quartiere di Buenos Aires si annidano entità oscure e assetate di paura umana. Tre esperti del paranormale indagano. L’argentino Demián Rugna riesce a costruire un’atmosfera pregna di autentica e malsana inquietudine che avvolge – e sconvolge – dal primo all’ultimo minuto di durata. Si respira un costante senso di morte (materiale e metafisica) che rischia di saltare fuori dallo schermo e “infettare” l’aria anche dopo la visione. Almeno una sequenza, poi, può entrare di diritto negli annali della paura impressa su pellicola: il bambino che, morto e sepolto pochi giorni prima, viene ritrovato misteriosamente seduto al tavolo di casa sua, davanti a un bicchiere di latte. Agghiacciante, sinistro, imperdibile.
‘February’ (Oz Perkins, 2015) – Amazon Prime Video
Horror psicologico che si addentra nei meandri oscuri di un collegio cattolico americano, attraverso l’uso deciso e coerente di due piani temporali, su cui si stagliano due volti umani, due scomposte entità femminee (la gelida Emma Roberts e l’esangue Kiernan Shipka) e, assieme a loro, i loro demoni, o almeno così sembra. Duro, ipnotico, conturbante, oscuro fino al midollo e carico di maligna angoscia, Oz Perkins (figlio dell’interprete storico dello ‘Psycho’ di Hitchcock) realizza – tra echi polanskiani e sospesi malori femminei alla ‘Twin Peaks’ – un vero e proprio viaggio luciferino d’autore tra le claustrofobiche psico-follie di una mente abbandonata al trauma – insidiato nei cassetti più reconditi dell’Io – e la desolante, raggelante asetticità del reale. Tra i migliori horror degli anni Duemila.
‘Castle Freak’ (Stuart Gordon, 1995) – Amazon Prime Video
Due coniugi americani ereditano un castello in Italia e vi si recano con la giovane figlia, rimasta cieca in seguito a un incidente automobilistico causato dal padre. Nei sotterranei del maniero, però, vive un essere deforme. Nostalgico gotico di ispirazione lovecraftiana diretto dal maestro dell’horror Stuart Gordon (Re-Animator, From Beyond, Dolls), che con grande padronanza stilistica recupera le eleganti atmosfere dei classici Hammer (con un occhio anche al gotico italico) e le sporca con una gustosa dose di marciume, grand-guignol e morbosità assortite. Almeno una sequenza da antologia: la creatura che prima “sfoggia” la sua mutilazione genitale, e poi divora seni e parti intime di una povera prostituta. Fa molto piacere, inoltre, ritrovare nel cast due volti iconici del genere e del cinema gordoniano: Jeffrey Combs e Barbara Crampton. Cosa chiedere di più!
‘Baskin’ (Can Evrenol, 2015) – Amazon Prime Video
Un’apparente notte tranquilla e ordinaria, per una pattuglia di poliziotti sulle strade della Turchia, si trasforma in un infernale viaggio senza fine verso l’ignoto. Con Can Evrenol siamo dalle parti del capolavoro, al giusto compromesso tra farneticazione visiva e putrido malessere dell’inconscio. Commistione che si interna in un enigmatico loop cognitivo e, al tempo stesso, s’esterna in un granguignolesco vestibolo infernale, complici anche l’esplosività di fotografia e scenografia, le scelte di casting e una profonda riflessione sui misteri – psichici ed esoterici – della dimensione post-mortem: come se Clive Barker e Rob Zombie avessero avuto un amplesso.
‘Autopsy’ (André Øvredal, 2016) – Amazon Prime Video
L’autopsia di una giovane e bellissima donna viene affidata all’anziano Tommy, medico legale che gestisce un obitorio insieme al figlio Austin. I due, vivisezionando il corpo, scoprono un orribile segreto risalente a secoli prima. Ovredal mette in scena una “perfetta” notte da incubo, rispettando le tre unità aristoteliche (di tempo, luogo e azione) e gestendo con grande maestria una tensione a tratti quasi insostenibile. Diviso in due segmenti ben distinti – l’autopsia (con effetti gore senza freni e per stomaci forti) e la svolta sovrannaturale (in ambiguo equilibrio con la dimensione psicologica), – Autopsy mette sul piatto anche riflessioni non banali sul rapporto padre-figlio (straordinari Brian Cox ed Emile Hirsch) e sulla “demonizzazione” secolare della donna nella cultura occidentale. In tal senso la componente stregonesca diviene pungente metafora di una fiammeggiante emancipazione femminile. Uno dei migliori horror di questo secolo.