5 curiosità che forse non sapete su… Brian May
Il 19/07/2020, di Maria Teresa Balzano.
In: The Birthday Party.
Brian Harold May (Twickenham, 19 luglio 1947) è un chitarrista, cantautore e compositore britannico, insieme a Roger Taylor e Freddie Mercury ha fondato i Queen a Londra nel 1970. Alcuni dei brani più celebri del gruppo escono dalla sua penna, come ‘Tie Your Mother Down’, ‘We Will Rock You’, ‘Hammer to Fall’, ‘Who Wants to Live Forever’,’ I Want It All’, ‘Save Me’, ‘The Show Must Go On’. Rolling Stone lo posiziona al 26º posto nella classifica dei migliori chitarristi di tutti i tempi redatta nel 2011.
I’m a shooting star leaping through the sky
Brian si laurea con lode in Fisica alla facoltà di Fisica e Astronomia dell’Imperial College London (la canzone ‘Long Away’, in ‘A Day At The Races’ del 1976, richiama la sua passione per le stelle), inizia poi il dottorato di ricerca sullo studio dello spettro infrarosso, che abbandonerà a causa di una piccola distrazione: la carriera musicale con i Queen che lo renderà celebre in tutto il mondo. Ma al cuor non si comanda e, a 60 anni, Brian decide di riprendere gli studi completando il dottorato in astrofisica nell’agosto 2007 e nel 2015 collabora alla missione New Horizons per lo studio di Plutone. Esiste un asteroide (52665 Brianmay) che porta il suo nome, lo scopritore glielo ha dedicato proprio per celebrarne la sfegata passione per l’astronomia. Nel febbraio 2014, Brian lavora con Grigorij Richters, regista del film ’51 Degrees North’ (pellicola che narra di un immaginario impatto di asteroidi su Londra con tutto ciò che ne consegue), di cui compone anche le musiche e alla premierè del film viene annunciata la fondazione, insieme a Stephen Hawking, Danica Remy e all’astronauta dell’Apollo 9 Rusty Schweickart, dell’Asteroid Day: evento internazionale riconosciuto dall’ONU nato con l’intento di avviare una campagna informativa globale, che consente alle persone di tutto il pianeta di scoprire il mondo degli asteroidi, accrescendo la consapevolezza del rischio di impatti edincentivando gli sforzi dei nostri scienziati per prevenirli.
I’m in love with my… guitar!
Brian May è famoso per il suo tocco inconfondibile, a renderlo unico tuttavia non è solo il suo talento, ma la chitarra stessa: l’unica e sola Red Special. Tutte le chitarre più belle e appetibili erano economicamente al di fuori della portata della sua famiglia, così il sedicenne Brian, aiutato dal padre ingegnere, ne costruì una in casa con componenti di fortuna ricavati da legno di quercia, pezzi dell’architrave (vecchio di 100 anni) e di un caminetto in mogano per la tastiera. I segnatasti furono realizzati sagomando a mano dei bottoni presi dalla cesta per il cucito della madre Ruth. Ponte e blocco cordiera-tremolo furono ideati da May e costruiti presso l’officina situata all’interno della sua scuola. Il tremolo fu equipaggiato con molle prese da una vecchia motocicletta e con la leva ricavata da un sellino da bicicletta e un ferro da calza. Solo i pick-up furono acquistati in negozio, ma il suono della chitarra non lo convinceva ancora e fu completamente soddisfatto solo quando decise di usare come plettro, dopo innumerevoli prove, una monetina da 6 pence. John Deacon, che ha studiato ingegneria elettronica, costruì un amplificatore personalizzato per la Red Special, che venne chiamato Deacy Amp e fu utilizzato prevalentemente negli anni ’70 per l’album Queen II. Per tutta la sua carriera ha utilizzato quasi esclusivamente questa chitarra o repliche identiche costruite successivamente, salvo rare eccezioni: lo si è visto imbracciare diverse Fender, una Gibson Flying V e una acustica a 12 corde per suonare nei concerti ‘Love Of My life’. Nel 2014 ha addirittura pubblicato un libro dedicato alla sua chitarra intitolato ‘Brian May’s Red Special’, tradotto in italiano da Tsunami Edizioni con il titolo ‘La Red Special di Brian May’.
Stereoscopy, you make the rockin’ world go ‘round
La stereoscopia è una tecnica di realizzazione e visione di immagini, disegni, fotografie e filmati, che rende possibile l’illusione di tridimensionalità, analoga a quella generata dalla visione binoculare del sistema visivo umano. Brian May è da sempre un appassionato di stereoscopia, ha raccolto negli anni oltre 100mila scatti, sborsando a volte cifre esorbitanti (un’immagine della figlia della Regina Vittoria in 3D è stata, infatti, pagata dal chitarrista dei Queen oltre 36mila dollari). Brian May, però, non si è limitato soltanto a collezionare foto stereoscopiche ma ha lanciato sul mercato il modello Owl VR Smartphone Kit, grazie al quale possono essere visualizzate foto in tre dimensioni direttamente dallo schermo dello smartphone.
You’re my best friend!
Brian May ha sempre avuto una grandissima passione per gli animali, soprattutto per quelli in via di estinzione che ha cercato di preservare da attivista in ogni modo. Va particolarmente fiero del suo rifugio per animali nel Surrey: ha acquistato la tenuta più di trent’anni fa e da allora ospita animali feriti e orfani in attesa di essere riabilitati per poi essere liberati in natura. Tra gli animali più amati da Brian May ci sono i tassi, con cui spesso si è fatto fotografare e che ha descritto spesso con parole appassionate, è stato anche protagonista di proteste animaliste quando in due contee inglesi gli agricoltori furono autorizzati a sopprimere tassi e ricci, accusati della diffusione della tubercolosi tra le mucche. Ha fondato in Inghilterra l’organizzazione no-profit Save Me e nel settembre 2012 è stato nominato vicepresidente della RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) a Wildlife Rocks. Dal 2019 è diventato vegano, secondo il suo profilo ufficiale Instagram. Curiosamente, il collega e amico Roger Taylor, con cui tutt’ora tiene vivo il nome dei Queen, è un appassionato cacciatore. A tale proposito Brian May ha dichiarato: “Siamo d’accordo nel non essere d’accordo.”
Stormtrooper In Stilettos
Brian è, come lo fu Freddie Mercury, anche un grande fan di Star Wars: ha raccolto nel corso degli anni una notevole collezione di cimeli della grande saga di George Lucas. La più cospicua aggiunta alla sua collezione sono quattro enormi sculture in peltro della Compulsion Gallery (Darth Vader, Boba Fett, R2-D2 e C-3PO), realizzate e lucidate a mano e in tiratura limitata, ne esistono infatti 2500 copie in tutto il mondo e Brian ha ottenuto l’edizione numero 1977 di ogni pezzo (per i non-nerd, 1977 è l’anno in cui è uscito il primo film di Star Wars).