The Library (24) – Master Of Reality

Il 02/06/2020, di .

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The Library (24) – Master Of Reality

Un libro da leggere, un libro da ascoltare, un libro per riflettere: questo è ‘Master of Reality’ di John Darnielle.
Libro d’esordio dell’autore, scritto nel 2008 e tradotto solo ora per l’Italia dalla casa editrice Minimum Fax, si svolge in forma narrativa, al suo interno i personaggi paiono quasi fluttuare, a prevalere sono soprattutto nomi e situazioni. I protagonisti, però, sono un ragazzo e una cassetta dei Black Sabbath.

Il racconto ci trasporta nel 1985 a Los Angeles, in America, con un diario tenuto da Roger, adolescente portato in un istituto psichiatrico dalla sua famiglia.
Il contenuto delle memorie verte sul dialogo tra il ragazzo e il suo psicologo Gary, ma si tratta in realtà di un dialogo unilaterale, una sorta di monologo, perché è soltanto Roger a parlare, discutere, ad arrabbiarsi, a spiegare, motivare e invitare più di una volta Gary a comprenderlo. Roger invita Gary ad ascoltare la sua musica, i Black Sabbath, e mal sopporta che al suo arrivo all’istituto gli siano stati sequestrati alcuni effetti personali, tra cui la cassetta di ‘Master Of Reality’, suo album preferito, e l’adorato walkman.
Roger e il suo diario rappresentano un grido di aiuto. Il ragazzo vuole essere ascoltato dallo psicologo e nel diario allora inizia a descrivere ogni brano di ‘Master Of Reality’, in cui esprime il disagio, la sofferenza, il motivo della stesura di ogni pezzo. L’analisi è tanto minuziosa da invogliare Gary a leggere e ad ascoltare quel disco.
Lo psicologo dovrebbe solo prendere quel diario e leggerlo. Lì potrebbe conoscere quel paziente, quel ragazzo che solo voglia e bisogno di farsi ascoltare. Ma è soprattutto la musica a poter fare da tramite tra due mondi così diversi.
È la musica, infatti, l’unica arma che Roger ha contro tutto il mondo: la sua famiglia che lo ha relegato in un istituto, il personale sanitario, i suoi ricordi (gli amici, la prima cotta), Gary… Solo i brani di ‘Master Of Reality’ hanno la capacità di far comprendere.

Il primo novembre 1985, Roger viene trasferito all’istituto statale dove starà sino a diciotto anni, e le ultime parole sono per Gary: “Mi hai rovinato la vita”.
La narrazione riprende dieci anni più tardi, il primo ottobre 1995. Il ragazzo ora è adulto e ha ritrovato il suo vecchio diario, riprende a scrivere sempre indirizzando le sue parole allo psicologo, chiedendogli ancora una risposta, e riprende quella cassetta, la riascolta, la riassapora e nell’ultima pagina scrive:

“…Voglio solo restare solo…Sono diventato così all’istituto statale. Per proteggermi. Semplicemente alcuni non sono riusciti a trovare il modo di farti capire chi erano, non hanno fatto in tempo e tu li hai mandati lì. Io sono uno di loro, come ben sai. Era come se avessi un segreto e lo capissero solo persone che non potevano aiutarmi. Ecco perché amavo quelle persone che non potevano aiutarmi. Musicisti che registravano cassette. In un certo senso è come se tu e tutti quelli come te avessero messo il sigillo finale al mio contratto con i Black Sabbath. Avete siglato voi l’accordo. Adesso quando li ascolto sento voi che svanite nel passato, sempre più irrilevanti… Quando ho iniziato a scrivere speravo che mi avresti risposto ma non mi importa più. Invece vaffanculo. Vaffanculo e vai all’inferno”.

Proprio come quando tanti adolescenti si sentono soli contro un mondo di adulti che sembra non comprenderli e solo la musica ascoltata dentro una cameretta pare avere la capacità di proteggerli e donare loro conforto.

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SINOSSI DEL LIBRO
La musica gli fa bene. È questo che il giovane Roger prova a spiegare a Gary, lo psicologo dell’istituto psichiatrico in cui è stato rinchiuso, nel disperato tentativo di farsi restituire il walkman e le cassette che gli sono stati sequestrati all’arrivo. Se non tutte, almeno la sua preferita: Master Of Reality dei Black Sabbath. Nel diario che è costretto a tenere racconta il disco come lo si potrebbe raccontare a un alieno appena atterrato sulla Terra. Scrive che ascoltare il riff iniziale di ‘Lord Of This World’, nel buio della stanza, è come assistere alla nascita del mondo, e che ‘Sweet Leaf’ sembra provenire da un vulcano sommerso sul fondo dell’oceano.
John Darnielle, grande cantautore americano, rende omaggio a un disco fondamentale della storia del rock, un album in grado di travalicare le generazioni e accomunare gli outsider di ogni epoca. Ma il diario di Roger racconta anche molto altro: l’effetto liberatorio e terapeutico dell’heavy metal, la crudeltà degli istituti psichiatrici, il rimpianto per gli anni rubati e per le cose perdute e l’esultanza nello scoprire che alcune di queste possono essere ritrovate.
Ci sono parti di noi che resistono al tempo, proprio come fanno alcuni dischi. Quei dischi che parlano del posto in cui ti trovi invece di dirti dove devi andare. Quei dischi che, ascoltati da ragazzini nella stanza vuota di un istituto o da adulti in ufficio durante una pausa dal lavoro, semplicemente fanno bene.

DETTAGLI DEL VOLUME:
Titolo: Master Of Reality
Autore: John Darnielle
Anno: 2020
Editore: Minimum Fax
Collana: Musica
Pagine: 121 pagine
Prezzo: Euro 14,00

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