Il mondo di Welt
Il 27/05/2020, di Francesco Faniello.
In: Rock Tattoo.
Dopo esserci occupati di ‘Legacy of Darkness’ per la rubrica letteraria di Metal Hammer, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Welt per saperne di più della sua avventura letteraria, delle sue influenze come tatuatore e di cosa bolle in pentola allo Yama Tattoo Studio…
Ciao! Direi di iniziare dalla tua ultima avventura in un ambito che non è propriamente il tuo, quello letterario: ti andrebbe di raccontarci com’è nato ‘Legacy of Darkness. L’arte di Welt’ (Shatter Edizioni)?
Ciao a tutti! Il libro è nato da una proposta di Shatter Edizioni stessa per raccogliere una parte della mia arte prodotta in più di vent’anni. All’interno vi sono tatuaggi, illustrazioni e dipinti che ho realizzato nell’arco di tutti questi anni ed una parte biografica dove in una lunga intervista mi racconto. In più, a corredo dell’intero volume, ci sono vari commenti sulle mie creazioni rilasciati da grandi artisti internazionali.
Il tatuaggio è una forma d’arte che si esprime attraverso le immagini. Quanto è stato difficile traslare la tua opera in un linguaggio diverso che si estrinseca per mezzo delle parole?
Dal primo momento in cui mi sono messo a scrivere la parte biografica per il libro mi sono sentito a mio agio, è stata dura ricordare sin dall’infanzia tutto quello che mi ha influenzato e ispirato. In più, parlo anche di quello che ho costruito fino ad oggi. La maggior parte del lavoro comunque l’ho scritta isolandomi un mese, nella prima parte della primavera scorsa, vicino al Circeo. Avendo trascorso lì gran parte dell’infanzia avevo molti ricordi. Inoltre, camminare in riva al mare con poca gente ha creato un’atmosfera perfetta per concentrarmi sulla scrittura.
Dando un’occhiata alla vastissima galleria di foto presenti sul libro, non ho potuto fare a meno di chiedermi quale sia il tuo pensiero in merito a R. K. Sloane come illustratore.
Sloane, come altri che trattano questo linguaggio pittorico, mi piace molto. Surrealismo metal/punk combinato con un carattere fumettistico, roba ottima! Nel mio caso tratto più il bianco e nero che il colore ma le influenze artistiche, seppur differenti stilisticamente, credo siano affini a me come ad altri artisti mondiali (rock art, poster art, horror comics, cover album etc). Altri grandi che mi piacciono sono John Buscema, Breccia, Repka, Taglietti, Biffignandi, Giger, Otus, Seagrave, Crumb, Corben… insomma, troppi da elencare.
Sempre a proposito di illustrazioni e di immagine, c’è qualche band con cui ti piacerebbe collaborare in futuro?
Diverse direi! Ci sono nuovi lavori in corso che non posso svelare ora e che, se andranno a buon fine, li vedrete online. Comunque, dovessi citare qualcuno ti direi sicuramente gli Iron Maiden: li metto tra i primi con i quali sarei onorato di collaborare!
Che ricordi hai del tuo incontro con Tony Dolan? È uno dei personaggi più affabili in assoluto nonostante vanti la militanza in un gruppo leggendario come i Venom (e relativi spin-off)…
Aggiungerei anche Atomkraft! Ho molti ricordi belli con tanti personaggi della scena Metal mondiale che ho tatuato o per cui ho realizzato artworks (Nocturnus AD, Pestilence, Autopsy, Incantation, Saint Vitus, Sodom, Slayer, Orange Goblin, Master ed altri). Tony è un grande personaggio, con un forte carisma ed ovviamente con un grande talento musicale. Ricordi ne ho molti avendolo anche tatuato diverse volte nel mio studio a Roma, lo “Yama Tattoo”. Anche gli altri Venom Inc. sono personaggi super ok! Ho avuto l’onore di tatuare anche Mantas, tra l’altro. VENOOOM!!!!
C’è qualcuno che ti piacerebbe veder varcare la soglia del tuo studio? Non necessariamente un personaggio legato alla scena musicale…
Già mi sembra assurdo che siano passati in tanti del mondo della musica, del cinema e dell’arte come Simonetti, Stivaletti, Obituary, Deodato, Sciotti, Satyricon, Venom, Poison, Udo, Exciter, Nifelheim e molti altri. Nei miei sogni però ce ne sono anche anti altri come Stephen King, Dave Mustaine, Clive Barker, Bruce Campbell, Alice Cooper, Tony Iommy, Tom Atkins, Kurt Russell, per citarne alcuni. Tanti grandi protagonisti di film Horror/Sci-fi e musica metal insomma! Ovviamente, a prescindere, ci sono gli amici e i clienti vecchi e nuovi, il vero carburante del mio lavoro di tatuatore e disegnatore professionista.
All’epoca della reunion degli anni Novanta, Gene Simmons dichiarò che i Kiss erano ancora in pista perché avevano cura di se stessi e non si riempivano di tatuaggi (va beh, in quella stessa sede si chiesero anche che fine avessero fatto Iron Maiden e Judas Priest, dati per finiti…). Come commenteresti una simile affermazione, specie per il fatto che proviene da chi ha fatto di un certo tipo di immagine un vero e proprio trademark?
L’ha sparata in modo egocentrico e senza una buona cognizione delle cose. Non sono mai stato un grande fan dei Kiss tra l’altro, qualcosa apprezzo ma li trovo sopravvalutati anche se ovviamente preciso che è un mio gusto personale, nulla di personale! È possibile prendersi cura di se stessi sia da tatuati che non, mi pare che gli Iron Maiden e i Judas Priest siano riusciti a ‘sopravvivere’ anche se tatuati!
Più in generale, da un punto di vista sociale, com’è cambiata la percezione del tatuaggio negli ultimi quindici-venti anni?
Ti potrei raccontare di come è cambiato da circa trent’anni a questa parte in base alla mia esperienza ma quello l’ho raccontato per bene nel libro ‘Legacy Of Darkness. L’arte di Welt’. Comunque, in una sola parola ti direi…tutto. Da una fase discriminante socialmente e lavorativamente a una fase di accettazione e sviluppo come fenomeno di costume sino ad una stabilizzazione persino culturalmente alta anche in Italia. Ora invece tendenzialmenente il mondo del tattoo è trascinato dai trend piuttosto che dalle culture underground, forse è solo un’altra fase che muterà tra un po’ di anni, per me l’importante è sempre tatuare!
Welt, la tua arte porta con sé un respiro indiscutibilmente internazionale ma con profonde radici nella cultura italiana a partire dalle suggestioni horror, passando per quelle musicali senza dimenticare quanto da sempre il Bel Paese offre sul piano della tradizione. C’è uno spazio di credibilità tricolore nelle arti estreme o c’è ancora tanta strada da fare?
Grazie perché è una vita che connetto me stesso, la mia arte e il mio studio a dinamiche di respiro internazionale. Comunque, l’Italia è un paese eccezionale con così tanta arte e natura da fare invidia al resto del mondo. Artisti italiani citerei certamente: Stano, Roi, Liberatore, Mattioli, Magnus, Sciotti, Toppi, Serpieri, Rambaldi, Stivaletti, Black Hole, Bulldozer, Abysmal Grief, Frizzi, Run After To, Goblin, Balletto di Bronzo, Schizo. E ovviamente Argento, Fulci, Bava, Avati, De Feo, Margheriti e tanti altri, anche contemporanei. Dalla musica ai tatuaggi, dal cinema alla letteratura e alla pittura/fumetto. La strada da percorrere? Forse sarebbe necessario provare a rendere meno modaiola la mentalità di molti italiani attraverso la cultura così da dare un valore stabile a questi linguaggi artistici non propriamente convenzionali per la massa nel nostro paese. Qui abbiamo talenti ed espressioni artistiche che in alcuni paesi del mondo vengono apprezzate tantissimo!
Qual è la colonna sonora ideale di una tua giornata lavorativa?
Difficile a dirlo! Ovviamente molto metal di tutti gli stili, poi colonne sonore, molto heavy 70s ed a volte 80s new wave e punk/Hc.
Finora abbiamo parlato del passato mentre ora ti chiederei invece di guardare al futuro. Alla luce dell’emergenza che stiamo vivendo e del distanziamento sociale che stiamo provando, come credi che si evolverà il tuo modo di lavorare?
Eh, bella domanda…lo vedremo nelle prossime settimane. Tatuare sarà possibile sia su appuntamento che con i classici Walk Ins per un po’ a seconda dell’evoluzione nel mondo di questa folle situazione del Virus e delle leggi che ne conseguono. Ma questo non mi spaventa più di tanto poiché sono preoccupato più per l’aspetto economico globale e la conseguente probabile crisi a cui andremo incontro tutti. Non vedo l’ora di ricominciare a tatuare i miei clienti, a cui tengo molto! Già nel mio studio Yama Tattoo a Roma infatti abbiamo sempre prestato molta attenzione all’aspetto igienico e professionale, quindi si tratta solo di adattare nuove formule di prevenzione legate al Covid 19 e che considero fattibilissime.