Football Of The Beast – Iron Maiden vs Nazionale Italiana Cantanti (1998)
Il 20/05/2020, di Alex Ventriglia.
In: Relics, Speciali Monografici.
Rimandiamo in onda una telecronaca in differita di quanto avvenne sul campo di calcio di Castelfranco Emilia il 27 marzo 1998, quando si affrontarono il Virtual XI Football Team e la Nazionale Italiana Cantanti, che dall’incontro ne venne fuori letteralmente con le ossa a pezzi, rimediando un 6 a 1 senza alcuna attenuante! Quel giorno, Metal Hammer era a bordo campo, per un servizio che uscì pubblicato sul numero di maggio ’98.
Quel che da tempo afferma Joe Elliott, frontman dei Def Leppard e anch’egli sfegatato cultore di calcio nonché promotore del Leppard Team, cioè che quando si sfidano a pallone gli Iron Maiden sono guai e di quelli grossi, dire che corrisponde a verità è un semplice eufemismo. Spesso e volentieri, quando è in tournée, la gang guidata da Steve Harris organizza dei veri e propri tornei di calcio, invitando come “vittime sacrificali” a volte giornalisti, addetti ai lavori, promoter, semplici fan oppure le band che incrocia durante il girovagare suonando live. E uno dei team preferiti dalla truppa maideniana è appunto quello dei Def Leppard, perché si diverte a giocare quasi a “tirassegno, impallinandolo come un tordo”… Tanto che le statistiche sottolineano impietosamente che mai e poi mai la squadra autrice del più recente ‘Slang’ ha vinto o almeno pareggiato, finendo tutti gli incontri o quasi sommersa da caterve di gol. Se una volta i Maiden allestivano il proprio organico convocando altri musicisti (all’appello rispondevano sempre i Gun, tanto per fare un nome) o giornalisti del settore e addetti al Sanctuary Management, ora invece Harris e compagni hanno messo su uno squadrone ancor più competitivo, rinforzato da elementi quali gli ex-nazionali inglesi Terry Butcher, Neil Webb e Paul Mariner, nonché provvisto di giocatori di tutto rispetto come Mark Abery, Jeff Lovell e Tony Newton, sgusciante folletto del centrocampo. Nicko fa da “commissario tecnico” elencando le sue convocazioni: “Terry Butcher è sempre stato un nostro fan, cosìccome Paul Mariner, sono entrati in formazione tramite Steve; poi un nostro amico che lavora in una specie di agenzia che cura le pubbliche relazioni e cose di questo tipo, ci ha messo in contatto con gli altri giocatori. Non è stato assolutamente difficile convincerli a giocare con noi, anzi erano molto emozionati e felici di entrare a far parte della squadra. Toccherà ricompensarli per l’aiuto e il supporto che ci stan dando… Magari gli regaliamo una copia ciascuno del nuovo album (e qui le risate sommergono qualsiasi ostacolo!)!”.
Completando una rosa già di per sé ambiziosa e assistita da Nicko McBrain (solitamente impiegato in porta), Blaze Bayley (mediano di spinta), Dave Murray (centrocampista difensivo) e la mezzala Steve Harris, assist-man funambolico e autentica spina nel fianco di ogni difesa, nonché rigorista principale della squadra: “Sì, solitamente è lui che li tira, però recentemente ne ho realizzato uno anch’io, in Svezia!”.
Straripa così un Nicko McBrain entusiasta, che tira nuovamente in ballo il bassista della band riguardo l’operazione calcistica: “L’idea è stata di Steve e risale a circa un anno fa, di portare avanti contemporaneamente una tournée promozionale e un torneo di calcio, un’idea che non era mai saltata in testa a qualcuno prima. Utile anche per rompere la routine che il suonare dal vivo alla fine comporta. Siamo stati tutti d’accordo, abbiamo in questo modo cercato di esaudire la passione che Steve prova per il calcio; tuttavia, su ‘Virtual XI’ non c’è alcun accenno al calcio, in nessun brano, è solo una cosa che ci diverte fare e che ha destato l’interesse di molta gente, che non fa che domandarci nelle interviste: a che punto è il torneo (ride)?”.
Ribattezzata ‘Virtual XI’ in omaggio all’omonimo e nuovissimo album (tra i top-seller del momento in Italia e in tutta Europa), la compagine anglosassone ha sbattuto sul grugno degli avversari continentali il proprio guanto di sfida, allestendo un autentico campionato a squadre che ha preso vita alla metà di marzo e che via via si snoderà lungo il corso della tournée di supporto al disco. Lo squinternato drummer si affida al ruolino di marcia, che è a dir poco impressionante: “Allora, finora abbiamo incontrato e ovviamente battuto con questi punteggi i seguenti team: 3 a 1 contro una rappresentativa inglese di giornalisti; 6 a 2 contro la Francia; 9-0 alla Spagna; 19-11 alla Svezia… E sento che stasera vinceremo ancora, per 4 a 3!”.
Infatti è caduta, sotto i colpi dell’armata inglese, la Nazionale Italiana Cantanti smaniosa di prendersi la rivincita di un vecchio incontro giocato a Londra nel 1992 e perso dignitosamente con il punteggio di 3 a 2. Il retour-match della sfida Italia Vs. Inghilterra si è così giocato il 27 marzo 1998 allo Stadio “Fausto Ferrarini” di Castelfranco Emilia, in provincia di Reggio Emilia, alla presenza di oltre 5mila persone lì convenute chi per tifare i beniamini canori di casa nostra, chi per urlare a squarciagola l’Up The Irons, inno di battaglia del team inglese. In una manifestazione avente il nome di “Insieme Prima dell’Alba” e organizzata in favore di associazioni di volontariato quali l’A.M.A. (Associazione Madonna degli Angeli), l’A.I.S.M. (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), la Comunità Terapeutica l’Angolo, il CEIS, il Centro Solidarietà di Modena e l’UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali). Inoltre, prima della contesa si è assistito a una sorta di gemellaggio tra le due squadre e la band hard rock bosniaca dei Neon Knights, proveniente da Tuzla e che ha consegnato loro un premio a ricordo della serata.
Rinchiusa nel ritiro emiliano già da un paio di giorni prima, la crew britannica si è allenata a dovere per fronteggiare i vari Barbarossa (bomber principe degli azzurri con 128 gol in 155 presenze), Fabi, Morandi, Ruggeri, Mingardi, Antonacci, Mengoli e Pedrini, il chitarrista e leader dei Timoria a cui è toccata la marcatura su Steve Harris, uno dei suoi eroi adolescenziali. Squadra italiana che per l’occasione si è giovata degli innesti dei tre “mundial” Claudio Gentile, Antonio Cabrini e Alessandro Altobelli. Una squadra che però McBrain rivela di non conoscere: “Non ne so niente dei giocatori che compongono il team italiano, se non che ce ne sono un paio davvero bravi; mi aspetto quindi una partita combattuta.”. Diretta dall’arbitro Francesco Soffritti, coadiuvato dai guardalinee Marino e Montanari, ha però visto il forfait di Bayley (incappato in noie di natura muscolare), di Murray e McBrain, comunque impegnati a dare il proprio sostegno e a trascinare lo stesso in campo grande entusiasmo e allegria; soprattutto il batterista è stato l’animatore numero uno dell’happening calcistico, regalando battute a destra e a manca, firmando autografi a centinaia e invitando Harris per un esilarante balletto a centrocampo, prima del fischio d’inizio! A rappresentare i Maiden sul terreno di gioco ci ha pensato alla grande Steve Harris, l’irriducibile fan del West Ham (tanto da imporre stesso colore e stessa foggia degli indumenti da gioco adottati dagli Hammers, per la propria squadra) e nume ispiratore delle manovre d’attacco del Virtual XI Team. Alla metà del primo tempo gli azzurri già soccombevano per due reti a zero, propiziate dal bassista (che ha messo in crisi più volte il suo diretto avversario Omar Pedrini) e finalizzate da Newton e Mariner, quest’ultimo un ciclone devastante per la retroguardia italiana.
Retroguardia che ha capitolato ancora alla fine del primo tempo, nonostante un Claudio Gentile in gran spolvero e un Mengoli in versione “uomo-ragno” che volava da un palo all’altro! Tre pesanti schiaffi made in England e un paio di incursioni in area inglese da parte di Ruggeri, questa la cronaca della prima frazione di gioco. Con gli speakers che diffondevano nell’aria brani degli Iron Maiden, il secondo tempo si è aperto con il bis di Mariner e il penalty trasformato da Altobelli, che firmava così il punto della bandiera per l’organico di casa. Battute iniziali di un match ampliamente compromesso, le cui marcature e schemi erano definitivamente saltati, tanto che la “british army” ha dilagato segnando ancora un paio di gol (applausi scroscianti per la quinta segnatura: pallonetto dai 25 metri e Mengoli abbattuto dentro la rete), mostruosamente ispirata dal fantasista Harris e dal mastino difensivo Butcher, cui bastava “digrignar le zanne” per mettere in fuga l’antagonista più ardimentoso! A nulla è valso il forcing finale della pattuglia italiana, con Barbarossa che, a tu per tu col portiere O’Brien, si mangiava due reti già fatte. Al fischio di chiusura pacifica invasione di campo, con Blaze che saltava impazzito per la vittoria e un Murray sorridente a 34 denti che festeggiava il passaggio al turno successivo. Sarà dura per chiunque quest’anno, se ha la pretesa di metter sotto il Virtual XI Football Team Club… Vale a dire l’impressione avuta a caldo da chi ha assistito alla disputa calcistica, prima fra tutti la Nazionale Italiana Cantanti uscita con le ossa rotte dal confronto! Con Nicko che ci regala l’ultima battuta e i suoi pronostici riguardanti gli imminenti Mondiali di Francia:
“Il Mondiale è sempre apertissimo a ogni evenienza, ogni squadra che ha raggiunto la fase finale ha ottime probabilità di vincere, visto che in Francia ci saranno le nazionali più forti del mondo. Penso che l’Italia abbia delle buone percentuali di vittoria; sì, se non vince l’Inghilterra, punterei su Italia o Brasile. Però attenti a realtà interessanti come Camerun e Croazia!”.
I bookmakers han preso nota…