Da Lucio Fulci al tatuaggio, l’intervista a Klem Diglio
Il 21/04/2020, di Alex 'Necrotorture'.
In: Rock Tattoo.
Questo mese siamo in compagnia di Klem Diglio, noto tatuatore italiano impegnato anche come bassista dei deathster Fulci, band dedita ad un brutal gore di stampo horror totalmente ispirato dalla famosa filmografia del maestro Lucio Fulci. Con lui abbiamo parlato sia della sua carriera da tatuatore che della loro ultima uscita discografica tuffandoci cosi nelle sue due più grandi passioni, il metal estremo ed il tatuaggio.
Ciao Klem, iniziamo questa intervista parlando di come nasce la tua passione per il death metal e come hai iniziato la carriera di tatuatore?
Ciao Alex! ho iniziato a bazzicare nell’ambiente metal punk e hardcore di Caserta nel lontano 96’. Ricordo con tanta nostalgia quanto fosse più puro e meno social suonare e andare a i concerti, (da Caserta poi vedere i concerti al nord italia era sempre impegnativo, ride) certo le scene erano tutte più chiuse, ma si respirava quell’aria genuina che ahimè ora faccio proprio fatica a trovare. Diciamo che la mia vera passione per il tatuaggio e ciò di cui è scaturito per la mia vita futura, affonda le radici proprio ai concerti metal/hardcore dove avevo la possibilità di vedere persone tatuate, ricordo bene come questa cosa all’epoca mi sconvolse.
Musica e tatuaggi hanno una sinergia tra loro?
Assolutamente si! Sono in perfetta simbiosi credo, anzi proprio come nel mio caso, ne sono più che certo. Devo tutta la mia felicita, passione e creatività a questi due elementi. Ho iniziato l’apprendistato nel 2006 al Deep Down Empire (Caserta) di Gianluca Fusco, non solo il mio migliore amico ma anche maestro. La maggior parte di tutto quello che sono oggi lo devo a lui ed a Vlady del Positive Vibrations tattoo. Mentre iniziavo a piccoli passi nel mondo del tatuaggio disegnavo le grafiche per le band locali cercando di portare parallelamente questi due mondi, per me molto importanti, in un’unica direzione in cui non avrei mai trascurato nè l’uno nè l’altro.. cosa assai difficile, credimi. Sono molto felice di questa cosa, è un tesoro che custodisco molto gelosamente.
Quali sono gli stili per il quale sei più orientato e quali sono i soggetti ‘metal’ che più frequentemente ti vengono chiesti?
Partendo dal fatto che sono un tatuatore e che quindi cerco sempre di accontentare il cliente secondo le mie capacità anche quando il soggetto richiesto non entra nelle mie corde….amo tutto quello che è il tatuaggio, quello vero, quello che ha qualcosa da raccontare, quello che parla di uomini che hanno dedicato una vita nel tramandare la fiaccola del ricordo e della conservazione di tutto quello che è stato creato negli anni passati e che ha dato fascino, mistero e magia a questo mondo.. perciò ora fa rabbia vedere quasi tutto mercificato senza tener conto dei valori e dell’etica. Pugnali, pantere, tigri e teschi sono le cose che mi piace tanto tatuare, i teschi li amo. La prima volta che vidi le grafiche di Pushead rimasi fulminato! Quelle orbite infinite, i denti marci e le mandibole fracassate dei suoi teschi mi hanno mandato al manicomio (ride, nda). Ecco credo che lui sia proprio la base del frutto del mio lavoro per questo tipo di soggetto.
Oggi il mondo del tatuaggio ha subito cambiamenti, sta assorbendo mode ed è diventato un vero e proprio fenomeno di costume.. quali sono i pro e i contro di tutto questo?
Su questa domanda potremmo stare a parlarne per ore…personalmente credo che fosse inevitabile. Come dicevo prima, con l’apertura del mercato ad un vastissimo pubblico e con la storia dei corsi/seminari/convention come se fossero sagre di paese o party in discoteca, si è persa la magia. Il social poi, anche purtroppo facendone (ahimè) parte, gli sta dando il colpo di grazia…ma sono fiducioso e credo che in futuro il tatuaggio tornerà ad essere una cosa seria e non una sorta di circo come lo è ora.
I tuoi gruppi preferiti death metal e gli album di cui non potresti fare a meno.
Cannibal Corpse (‘Tomb of the mutilated’), Obituary e Dying Fetus ma provenendo dall’hardcore ti direi anche gruppi come Born From Pain, Brutal Truth ed addirittura Beastie Boys. La lista sarebbe infinita ovviamente ma che comunque chiudo con gli immortali Black Sabbath!
Tecniche usate: cosa prediligi nell’esecuzione di un tatuaggio?
Prediligo le macchinette a bobine, in pratica tatuo in maniera non molto dissimile da come veniva fatto anni fa.
Parliamo dei Fulci, come è nata la band e quali sono state le soddisfazioni più grandi avute in questi anni?
La band nasce da un idea di Dome (Face Your Enemy/Necrotorture) e Fiore (Exumer) ambedue anime compositive della band. Io e Dome avevamo una band chiamata Bloody Fatality in cui miscelavamo pezzi death metal con parti hardcore newyorkesi, un mix che funzionava bene e nonostante i pezzi fossero abbastanza complicati, l’attitudine nel suonare il death per me era un’altra cosa e a quei tempi la vedevo dura suonare il basso in una band tipo Cannibal Corpse o Suffocation. Quando Dome mi chiese di suonare in questo progetto chiamato Fulci nonostante conoscesse il mio modo di suonare più di impatto che tecnico, rimasi un pò spiazzato, non credevo di farcela ma i ragazzi hanno sempre creduto in me dal giorno zero (suoniamo insieme da quasi 20 anni…) ed ora dopo tanto impegno e sacrificio eccomi qui, catapultato in questo progetto che quest’anno abbiamo visto coronato un grande sogno: volare oltreoceano facendo un tour negli States e suonando al mega Las Vegas Death Fest… una gran bella soddisfazione!
Parlaci della vostra ultima uscita discografica. Cosa dobbiamo aspettarci a differenza del precedente disco?
In primis la produzione! E’ stato fatto davvero un lavoro incredibile con la batteria campionata e i muri di chitarre! Poi credo che la successione in cui sono stati disposti i brani proietti l’ascoltatore in un ascolto fluido come se ci si trovasse di fronte ad un’unica singola traccia. A differenza del precedente album, credo che quest’ultimo sia molto più quadrato avendo al proprio interno meno cambi, abbiamo inserito brani più semplici nella composizione ma con una violenza maggiore.
Le tematiche dei brani dei Fulci sono prettamente horror. Ispirazioni, tematiche? Chi scrive i brani e chi si occupa dei testi?
I testi li scrivono Fiore e Dome e le tematiche provengono dai film di Lucio Fulci. Il primo disco intitolato ‘Opening the Hell Gates’ è stato ispirato dal film ‘Paura nella città dei morti viventi’ del 1981, mentre il secondo album ‘Tropical Sun’ è un concept basato sulla pellicola ‘Zombie 2’ uscito nel 1979. Il prossimo disco potrebbe ispirarsi a ‘Quella villa accanto al cimitero’ oppure ‘Lo squartatore di New york’ e proseguire cosi il cambio di paradigma della filmografia fulciana.
Cosa rappresenta per voi ed in particolare per te il Death Metal?
Il death metal è un genere estremo sia nella musica che nell’attitudine. La morte e l’horror ci affascinano molto soprattutto per l’estetica e la rappresentazione grafica. Anche i miei lavori hanno spesso soggetti legati alla morte, forse è anche un mezzo per esorcizzarla.
Progetti futuri per la band?
L’idea è di continuare a promuovere ‘Tropical sun’ con i live e con nuovo merchandising (insieme a Dome mi occupo delle grafiche), inoltre a breve la nostra etichetta Time to kill dovrebbe ristampare il cd che è sold out dopo 3 tre mesi e mille copie vendute, probabilmente uscirà anche in versione vinile.
Progetti futuri per la tua carriera da tatuatore? Cosa ti riserva il prossimo futuro?
In questo momento della mia vita sono praticamente on the road, a Milano come base diciamo, ma spesso sono in giro per l’Italia e l’Europa. per quanto riguarda le convention per ora ho solo in programma quella di Catania, davvero un bellissimo evento. Se siete interessati a vedere i miei lavori date un occhio sul mio profilo Instagram: klem_diglio
Grazie per questa fantastica intervista, chiudi a tuo piacere.
Grazie a te Alex ed a Metal Hammer per avermi concesso questa opportunità! Un saluto a tutti! Fulci lives!