Antonio Keller, la lista dei 10 dischi del 2019 più ascoltati dal mastermind di Jolly Roger Records

Il 09/01/2020, di Francesco Faniello.

Parlare di Antonio Keller è parlare della Jolly Roger Records, l’etichetta nata nel 2000 come piccola realtà di vendita online e divenuta una vera e propria label nel 2008, con l’uscita del 7” split Bud Tribe / L’Impero delle Ombre. Da allora, la missione della Jolly Roger Records è stata quella di produrre band italiane di puro heavy metal, con una particolare predilezione per quelle con i testi in madrelingua e con un occhio all’attività di ristampa di vere e proprie gemme del passato HM tricolore. Da un’idea di Keller, nel 2011 nasce inoltre l’Acciaio Italiano Festival, una kermesse dedicata alle sole realtà della Penisola e divenuta un appuntamento fisso, giunto appunto alla nona edizione nel 2019. In esclusiva per Metal Hammer Italia, Antonio Keller ha stilato la sua lista dei 10 dischi più interessanti del 2019 nell’ambito che gli è più congeniale, quello del classic metal. Per evitare di risultare di parte, ha volutamente omesso di indicare gruppi italiani, anche se non può nascondere la soddisfazione e l’orgoglio per due titoli usciti per la Jolly Roger Records nell’anno appena trascorso, “Law of the Jungle” della Strana Officina (un grande disco con un Kappa alla chitarra sugli scudi) e “Quasar” degli Aldi Dallo Spazio, un lavoro che non può che conferire all’ascoltatore un incredibile senso di libertà…
In esclusiva per Metal Hammer Italia, Antonio Keller ha stilato la la lista dei 10 dischi del 2019 più ascoltati dal mastermind di Jolly Roger Records.

”Questa non è una classifica, ci tengo a precisarlo, ma semplicemente una lista dei dischi che più hanno stuzzicato il mio interesse e la mia curiosità nel pochissimo tempo libero a disposizione del 2019 appena concluso – anche per questo, nella lista c’è qualche disco dell’anno precedente, perché ascoltato in ritardo rispetto all’uscita). Può sembrare strano o un paradosso non avere tempo da dedicare alla musica come puro intrattenimento o piacere (come dovrebbe essere) per chi “lavora” praticamente 24 ore su 24 con questa, ma è proprio così!”
(Antonio Keller, Jolly Roger Records)