Eduardo Vitolo, la classifica dei 10 migliori album doom del 2019 stilata dall’autore di ‘Children Of Doom’
Il 20/12/2019, di Giuseppe Cassatella.
In: Hammer Chart.
Eduardo Vitolo è giornalista freelance, saggista musicale, blogger, autore e speaker radiofonico. Sinora ha pubblicato, tra gli altri, i seguenti libri: ‘Horror Rock, la musica delle tenebre’ (Arcana Edizioni, 2010), ‘Sub Terra, Rock Estremo e Cultura Underground in Italia’, 1977 – 1998 (Tsunami Edizioni, 2012), ‘Black Sabbath, Neon Knights. Testi commentati’ (Arcana Edizioni, 2012), ‘Magister Dixit, la Leggenda Esoterica di Jacula e Antonius Rex’ (Tsunami Edizioni, 2015).
In esclusiva per Metal Hammer Italia, Eduardo Vitolo, autore di ‘Children Of Doom’ (Tsumani Edizioni, 2018), ha stilato la classifica dei migliori 10 album doom metal del 2019.
“Il 2019 è stato sicuramente un anno ricco di uscite importanti per il Doom e le sue tante derivazioni stilistiche. Se band storiche come Candlemass e Saint Vitus si ripropongono sul mercato con dischi degni del loro blasonato nome, un oscuro cerimoniere del Doom come Robert Lowe (Solitude Aeturnus, Candlemass) si rimette in gioco con i sotterranei Grief Collector sfornando un album cupissimo e drammatico. Si riconfermano alla grande i Crypt Sermon di Philadelphia con un comeback ispirato e potentissimo che li incorona come possibili successori dei Solitude Aeturnus. E sempre nel settore Epic/Doom come non citare gli svedesi Isole e i tedeschi Atlantean Kodex che lasciano il segno con due ottimi album. Kimi, degli oramai defunti Reverende Bizarre, non si arrende e porta avanti con convinzione e passione i grandissimi Lord Vicar, che anche quest’anno non deludono; mentre per gli amanti del Funeral Doom, sono tornati anche i capostipiti Esoteric (ma anche le uscite di Ataraxie e Profetus non sono male) con un macigno che definire “funereo” è un eufemismo. Citazione d’obbligo, infine, per gli svedesi Monolord e per il Re del Drone Dylan Carlson e i suoi Earth ormai sempre più psichedelici e visionari.
E ricordiamo che è tornato sul mercato anche un certo Gregor Mackintosh con il progetto Strigoi che parte dal Doom e tocca Black, Grind e Industrial.
Insomma un anno che più Doom non si può!
Doom On!”
(Eduardo Vitolo)