Kotiomkin, track-by-track di ‘Lo Albicocco Al Curaro – Decameron 666’ scritto da Enzo P. Zeder in esclusiva su Metal Hammer
Il 03/12/2018, di Giuseppe Cassatella.
In: Speciali Monografici.
Tra le band più originali della scena nazionale, ma anche internazionale, ci sono senza dubbio i Kotiomkin. Il gruppo, ormai assestatatisi nella forma di duo basso/batteria, è tornato con un album, ‘Lo Albicocco Al Curaro – Decameron 666’ (in uscita il 7 dicembre per SubSound Records), che riprende il discorso dei lavori precedenti, andando a esplorare, però, un ambito cinematografico differente rispetto a quelli dei primi due capitoli. Per l’esordio ‘Maciste Nell’Inferno Dei Morti Viventi’ (2014) fu il peplum il genere di riferimento, per il successivo ‘Squartami Tutta’ (2016) il thriller/erotico; questa volta è toccato alla commedia boccaccesca, anche se in chiave giallo-orrorifica, essere oggetto della musicazione del duo instrumental cinematic heavy doom. In esclusiva per i lettori di Metal Hammer, il bassista e autore Enzo P. Zeder ci accompagna nei meandri di questa perniciosa pellicola.
“Buffalmacco e Fra’ Tazio si ridestan ne lo Averno, ne lo giron dei Lussuriosi.
In questo orrido cominciamento i due compari prendon a raccontarsi l’un l’altro le loro ultime vicende, nella maniera di ricordar cosa li abbia portati a gustare quelle albicocche stranamente amare…
Le sorti di una suora sembrano unir le due anime dannate. Ella s’è impiccata pe la vergogna nel chiostro de lo convento. Ma il padre della madonna non s’arrende al rassegnamento e, da lo dolor vinto, un Satanasso richiama da lo Inferno e divotamente si raccomanda a lui. Tra antichi riti, lussuriose violenze, empi accadimenti e orrende sventure si consuma questa oscura storia rinascimentale in cui Disperata Vendetta e Vituperosa Morte banchettan insieme!”
Per la composizione del nostro terzo album/colonna sonora ho deciso che i tempi fossero maturi per mettere in atto quella che era la mia intenzione dal primo momento in cui ho preso un basso in mano; ovvero un duo composto da batteria, basso e sintetizzatori analogici d’annata che musicasse film da me inventati.
Il titolo dell’album prende spunto dal famoso libro giallo che il ragionier Fantozzi dovette riportare d’urgenza alla Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare, mentre il treno era in partenza. Mi sono preso la libertà di ambientarlo durante il Rinascimento, creando così un ibrido tra Decamerotico, Giallo e Horror. Essendo quindi un film “Boccaccesco” con una forte presenza di esoterismo demoniaco, il titolo inglese “Decameron 666” è venuto da sé.
Come da tradizione il disco è dedicato ad un regista scomparso adeguato alla trama. In questo caso Lucio Fulci mi è senza dubbio sembrato il più indicato, visto che si è destreggiato egregiamente in pellicole in costume come “Beatrice Cenci”, in gialli intricati come “Sette Note In Nero”, in commedie a sfondo horror come “Il Cavaliere Costante Nicosia Ovvero Dracula In Brianza” e, ovviamente, nei film estremi per cui è famoso
1. ‘Fatal Commestio’
Immaginate una tavola imbandita a festa, tutto sembra immobile mentre si sente una fattucchiera recitare un sortilegio, la telecamera scorre sui volti di due dei tre commensali inermi con la bava alla bocca, d’improvviso i due corpi iniziano ad avere delle violente convulsioni mentre il capotavola rimane nell’ombra ad osservare. Negli attimi in cui i due lentamente muoiono, ci viene mostrato il volto dell’oscuro individuo: sembrerebbe soddisfatto di quello che ha appena visto, una mano si poggia sulla sua spalla e una voce lo invita ad andare…
2. ‘Sexy Averno’
Siamo all’Inferno, qui ritroviamo i nostri due commensali circondati da provocanti diavolesse che si danno da fare. La goduria ha però vita breve, è tempo di castigo dantesco: i due non si possono eccitare o le peggiori nefandezze accadranno ai loro genitali. Dopo tanto resistere, uno dei due cede e, al termine di atroci sofferenze, vengono a scoprire che il tutto torna al suo posto e il supplizio ricomincia da capo da qui all’eternità. Per distrarsi decidono allora di ricordare gli ultimi giorni della loro esistenza terrena, cercando di scoprire cosa li ha portati a prendere parte a quel pasto fatale…
3. ‘Metti Lo Diavolo Ne Lo Convento’
Ci troviamo in un convento, Fra’ Tazio arriva col suo amico Buffalmacco a portare provvigioni: i due incontrano nel cortile una giovane suorina che scatena in loro pensieri beceri. Scende la notte e la ragazza va nella stalla a dar da mangiare agli asinelli, tutto ad un tratto viene incappucciata e più volte violentata: i bruti sono proprio i due compari. Dopo essersi sfogati, Fra’ Tazio e Bufflamacco fingono di averla così trovata, accusandola di blasfemia di fronte alle altre sorelle. Vediamo poi la ragazza chiusa nella sua camera straziarsi dal dolore, fino a giungere a impiccarsi con le lenzuola nel chiostro del convento…
4. ‘Vilan Chesserton’
Il cadavere della ragazza è disteso e davanti a lei si strugge il padre, che scopriamo essere il commensale a capotavola della scena iniziale. Viviamo il dolore dell’uomo che alterna momenti di pura apatia a scatti di rabbia e autodistruzione. La sua follia lo porta a maledire il suo dio e a concedere la sua anima a chiunque purché questo lo porti alla verità. Sente chiamare il suo nome da una voce gutturale e inizia un viaggio psichedelico verso un altro mondo…
5. ‘Satanasso “Protettore” Delle Donne’
L’uomo si risveglia in una stanza fumosa, si para dinanzi a lui un Satanasso, che si dichiara “protettore delle donne”: gli propone di svelargli la verità sulla morte della figlia a patto che la vendetta venga giocata attraverso le sue regole e che la sua anima diventi sua alla fine della storia.
Torniamo alla scena iniziale, un rilassato Vilan Chesserton si dice pronto ad affrontare il viaggio: dà un morso ad un’albicocca e cade a terra. Si risveglia anch’egli all’Inferno ma non immagina quanto spietato e immorale sia il suo castigo…