Lizzy Borden – I 10 Dischi Che Mi Hanno Cambiato La Vita
Il 19/04/2018, di Fabio Magliano.
In: Hammer Chart.
Si chiama “Mad Monster Party” ed è la classifica dei dieci album + 1 che hanno cambiato la vita di Lizzy Borden, leader dell’omonima band, tra le più amate (ma anche sottovalutate) della florida scena a stelle e strisce negli anni Ottanta. Andiamo a scoprire insieme gli album preferiti di questo sconvolgente singer…
1 – ‘Billion Dollar Babies’ – Alice Cooper
Non può mancare Alice Cooper al vertice della personale Top 10 di un artista che ha fatto dell’immagine grandguignolesca e della teatralità due dei suoi punti di forza. E Mr. Fournier è qui presente con il suo sesto studio album, uno dei più fortunati. Certificato Disco di Platino, ‘Billion Dollar Babies’ è stato in grado di riscuotere un enorme successo sia in America che nel Regno Unito. Registrato tra l’agosto del 1972 e gennaio del 1973 sotto la guida dello storico producer Bob Ezrin, vede la luce il 25 febbraio 1973 e si rivela subito un successo straordinario, grazie ai suoi singoli ‘Elected’, ‘Hello Hooray’, ‘Billion Dollar Babies’ e ‘No More Mr. Nice Guy’, tutte entrate in pianta stabile nella Billboard Hot 100.
2 – ‘Welcome To My Nightmare’ – Alice Cooper
E il padre dello shock rock è presente anche al numero 2 della personalissima chart di un suo illustre discepolo, con quello che è forse il suo lavoro più celebre, una autentica pietra miliare dell’hard rock. Realizzato da Alice Cooper per la prima volta in versione solista, ‘Welcome To My Nightmare’ conquista subito per la teatralità che sprigiona, per il fascino del suo concept, un viaggio nel delirio e nella follia del giovane Steven, e per il valore delle canzoni in esso contenute, tra le quali vanno citate ‘Devil’s Food’, ‘The Black Widow’, ‘Steven’ e la ballata ‘Only Women Bleed’. Da segnalare l’ospitata del celebre attore Vincent Price, è il riconoscimento assegnato dalla rivista Rolling Stone alla copertina, citata tra le 100 più belle cover di tutti i tempi
3 – ‘Alive!’- KISS
Considerato all’unanimità tra i migliori e più influenti live album della storia del rock, ‘Alive!’ vede la luce il 10 settembre 1975 per la Casablanca Records ed è il disco che lancia la band mascherata nell’olimpo dell’hard rock. Pubblicato per risollevare le sorti di un gruppo che, con i primi tre lavori aveva alquanto deluso, si rivela un’autentica bomba, lanciando brani come ‘Strutter’, ‘Deuce’, ‘Black Diamond’ ma soprattutto ‘Rock’n’Roll All Nite’ la cui resa sonora è superiore addirittura a quella della versione in studio. Un disco imperdibile per tutti gli amanti del rock, e non solo…
4 – ‘Destroyer’ – KISS
Bissano anche i Kiss, insieme a Alice Cooper autentico punto di riferimento per Lizzy Borden. E lo fanno con uno dei loro studio album più celebri, ‘Destroyer’ uscito il 15 marzo del 1976 e realizzato sotto lo sguardo attento di Bob Ezrin, lanciato proprio dalle collaborazioni con Alice Cooper. Uscito in sordina, ‘Destroyer’ decolla quando una radio locale trasmise il Lato B del singolo ‘Detroit Rock City’, la power ballad ‘Beth’ cantata da Peter Criss e divenuta la maggiore hit della storia del gruppo negli Stati Uniti consentendo al disco di esplodere sino a venire certificato, nel 2011, doppio disco di platino. Punto di forza del lavoro alcune canzoni divenute imprescindibili per i fan del gruppo mascherato, da ‘God Of Thunder’ a ‘Shout It Out Loud’ passando appunto per ‘Detroit Rock City e ‘Beth’.
5 – Goodbye Yellow Brick Road – Elton John
Si discosta leggermente dai canoni del classico hard rock, eppure tra i dischi che hanno cambiato la vita di Lizzy Borden trova posto anche questo caposaldo della storia del rock, il nono lavoro a firma Elton John, anno di grazia 1973 nonché uno dei più grandi successi artistici e commerciali dell’artista britannico. Un lavoro in grado di rimanere in vetta alle classifiche americane per otto settimane, vendendo 8 milioni di copie nei soli Stati Uniti (diventando così per otto volte disco di platino e disco più venduto dell’anno 1974) e il disco più venduto di tutti i tempi in Australia. In questo lavoro trovano spazio brani celebri come la struggente ‘Candle in The Wind’, ‘Saturday Night’s Alright (For Fighting)’, ‘Bennie and The Jets’ e la title track.
6 – Sad Wings Of Destiny – Judas Priest
Esce il 23 marzo 1976 uno dei dischi destinati a cambiare il corso della storia dell’heavy metal, almeno quello di una delle sue band più rappresentative. Dopo aver esordito due anni prima con ‘Rocka Rolla’, i Judas Priest cambiano con questo disco radicalmente le coordinate, abbandonandosi a sonorità più veloci e decisamente potenti, ben incarnate da alcune delle loro canzoni più celebri come ‘Victim Of Changes’, ‘The Ripper’ e ‘Tyrant’.
7 – ‘Quadraphenia’ – The Who
Registrato tra il mese di maggio 1972 e giugno 1973, il sesto album dei The Who vede la luce il 19 ottobre 1973 come doppio album raggiungendo subito la seconda posizione sia delle classifiche statunitensi che di quelle del Regno Unito. Nato come opera rock, ‘Quadrophenia’ narra la storia di Jimmy, un giovane mod alle prese con lo scoramento per la perdita di certezze per il movimento mod del quale fa parte. Descritto da Pete Townshend come “l’ultimo grande album degli Who. Nessun disco è mai più stato ambizioso e audace come questo”, ‘Quadrophenia’ deve il suo successo anche a song immortali come ‘The Real Me’, ‘Love,Reign O’er Me’ e ‘5.15’. Nel 1979 Franc Roddam dirigerà un omonimo film basato sul concept di questo capolavoro dei The Who.
8 – ‘A Night At The Opera’ – Queen
E’ un anno di grazia, il 1975, per il mondo del rock. Il 21 novembre di quell’anno vede infatti la luce quello che molti considerano come il disco più rappresentativo dei Queen, ‘A Night At The Opera’, appunto. Registrato in diversi studi: Trident Sarm, Roundhouse, Olympic, Rockfield, Scorpio e Lansdowne Studios, nel Regno Unito sotto la supervisione di Roy Thomas Baker e pubblicato per EMI nel Regno Unito e Elektra negli States, fu il primo disco della “Regina” a raggiungere il disco di platino, arrivando a toccare quota 6 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Il segreto è la sua fusione tra pomp rock e musica classica, che ha la sua massima espressione nel capolavoro ‘Bohemian Rhapsody’, una autentica pietra miliare del rock.
9 – ‘In ‘Rock’- Deep Purple
Considerato all’unanimità uno dei dischi imprescindibili della storia del rock, insieme a ‘Led Zeppelin II’ e ‘Paranoid’ dei Black Sabbath, il quarto lavoro a firma Deep Purple pubblicato il 3 giugno 1970 vede per la prima volta Ian Gillan dietro al microfono e Roger Glover al basso. L’album raggiunge la prima posizione in Germania, Austria ed Australia per due settimane, la quarta nel Regno Unito, la quinta in Norvegia, la settima in Italia, Paesi Bassi e Francia, l’ottava in Danimarca e la nona in Polonia, venendo certificato disco d’oro negli Stati Uniti, Regno Unito, Olanda, Germania, Francia e Argentina. Mitica la sua copertina con i volti dei componenti della band al posto di quelli dei presidenti americani sul Monte Rushmore.
10 – ‘Dream Police’- Cheap Trick
La Top 10 firmata Lizzy Borden si chiude con il disco di maggior successo commerciale della rock band americana Cheap Trick. Realizzato nel 1979, ‘Dream Police’ è il quarto lavoro di Robin Zander e soci, disco capace di raggiungere la certificazione di Platino dopo pochi mesi dalla sua pubblicazione. A trainarlo alcune delle canzoni più celebri della discografia del gruppo come la title track, ‘Voices’ e ‘Way Of The World’.
Menzione speciale: ‘Ziggy Stardust and the Spiders From Mars’- David Bowie
Non manca la menzione speciale in coda alla Top 10 di Lizzy Borden. E’ per un album culto per tutti gli amanti del glam rock, il quinto della discografia di David Bowie. Il lavoro pubblicato nel 1972 arriva a vendere oltre 7 milioni di copie ed è uno dei più amati dai fan di Bowie grazie ad alcune canzoni entrate di diritto a far parte della storia del rock come ‘Starman’, ‘Ziggy Stardust’, ‘Suffragette City’ e ‘Rock’n’Roll Suicide’. Questo lavoro secondo la rivista Rolling Stone è al numero 35 tra i 500 dischi più influenti della storia del rock