Caos Spotify: 10 euro per la musica? Meglio andare a puttane…
Il 09/03/2018, di Fabio Magliano.
In: Metal Truth.
“Pagare per ascoltare musica? Meglio andare a puttane”. Non è una provocazione, è la proposta lanciata da uno dei tanti furbetti “sgamati”, balzato sul carro dei rivoltosi al grido di “hasta la musica gratis siempre!” scagliandosi contro quei “bastardi” di Spotify rei di avere (vergogna! Sacrilegio!) preteso che un servizio a pagamento fosse a tutti gli effetti pagato, senza aggirare il “balzello” con la furbata (o sarebbe meglio dire craccata) di turno. Per sintetizzare: è delle ore scorse una comunicazione ricevuta da numerosi “furbetti” da parte della celebre piattaforma di musica in streaming, che comunica la sospensione dell’account in quanto rilavata un’attività anomala, ovvero l’utilizzo gratuito della versione Premium generalmente a pagamento, ricorrendo come “consuetudine” a versioni craccate. Nulla di tragico, basta regolarizzare il proprio account passando alla versione Premium al costo di 9.99 euro mensili (ma gli studenti hanno diritto a una versione scontata a 4.99 euro) e poter così avere a disposizione milioni di brani con una versione priva di pubblicità e con una resa sonora migliore.
Tutto questo in vista del debutto di Spotify sul mercato azionario, con la compagnia svedese alle prese con una situazione critica, almeno a giudicare dal rosso di 324 milioni di euro registrato lo scorso anno, che evidentemente poco spazio lascia all’attività dei “pirati musicali”.
Una decisione presa per far valere un diritto legittimo, che a quanto pare non è però andato giù agli appassionati musicofili italiani, se è vero che gli App Store sono stati in queste ore presi d’assalto dai “rivoluzionari” che a spron battuto combattono per il proprio diritto: “Ladri Approfittatori!” tuona Spartacus, “Non ci avrete mai, buffoni! Sputatevi in faccia” replica un secondo rivoluzionario, mentre Mattia la mette più sul filosofico “Non è possibile far pagare così tanto un applicazione di musica, fate solo ridere”, un concetto ripreso da Walter che sottolinea “Non è possibile pagare seriamente 10 euro al mese per della musica che poi, parliamoci da amici, NESSUNO ACQUISTA LA MUSICA FIGURIAMOCI COMPRARE UN ACCOUNT PREMIUM DA PAGARE OGNI MESE CON STI SOLDI VADO A TROIE”.
Intanto a troie, anche grazie a questi irreprensibili furbetti, negli ultimi anni sta andando il mondo della musica, ma forse di questo, gli indomiti rivoluzionari, non se ne sono ancora accorti…