Thrash Is Back!

Il 20/08/2014, di .

In: .

Thrash Is Back!

Era il marzo del 1997: il mio ultimo articolo pubblicato su Metal Hammer, un reportage che aveva a che fare con la trasferta a San Francisco, a monitorare la reunion degli Exodus con il cantante originale Paul Baloff. Da quel periodo sono cambiate davvero tante cose, ma non la passione per la frangia più oltranzista del metal, ultimamente tornata di grandissima attualità. A Metal Hammer siamo convinti che una rubrica denominata ‘Bring Out The Thrash”, debba diventare un appuntamento imperdibile per tutti quei lettori che fanno di questo genere musicale la loro priorità assoluta. Riprendere il discorso interrotto proprio con gli Exodus, con la fantastica notizia del ritorno di Zetro nella band (un rientro paragonabile come attesa solo a quello che fu di Halford nei Judas Priest), fa immensamente piacere e fa anche pensare che nulla avvenga per caso.

Il thrash ha ridestato l’attenzione dei suoi vecchi ascoltatori, ma anche catturato ed incuriosito parecchie nuove leve. Questo fermento ha generato nuove inusitate e violente passioni musicali ed inedite formazioni si sono affacciate sulla scena internazionale con grinta e nuovi bellicosi propositi come Havok, Shrapnel, Municipal Waste, Evile, Savage Messiah solo per citarne alcuni, a testimonianza del fatto che il thrash ha saputo nuovamente imporsi e gode tutt’oggi di ottima salute. Ma attenzione! Non abbiamo nessuna intenzione di cavalcare l’onda, semplicemente vogliamo trasmettere ai lettori emozioni di un genere che ci sta particolarmente a cuore e rappresenta a tutti gli effetti il faro guida per tutto ciò che nel 2014 deve intendersi come musica violenta e senza compromessi. ‘Bring Out The Thrash” vi accompagnerà ogni mese allo scoperta di nuovi dischi in uscita, avrà un occhio di riguardo per tutto ciò che gravita attorno a questa fondamentale diramazione dell’heavy metal. Se ci pensate un attimo il caso più straordinario è dato dal fatto che tutto il movimento è rinato dalle sue ceneri come l’araba fenice, tornando in auge all’indomani della morte del singer primigenio degli Exodus, nonché massimo promotore di tutto il movimento musicale del circuito della Bay Area di San Francisco: Paul Baloff, una figura da intendersi non solo come iniziatore e fervido tape-trader agli inizi degli Ottanta, ma anche come vero eroe e vittima sacrificale in grado di far ripartire un intero movimento (secondo solo alla N.W.O.B.H.M.). Sull’onda emotiva della grave malattia che colpì il cantante dei Testament Chuck Billy, seguita pochi mesi dopo dalla scomparsa di Baloff, si sono susseguite reunion importantissime, alcune riuscite come quelle di Death Angel, Heathen ed Exodus, altre invece deludenti come quella dei Forbidden, che è naufragata subito dopo l’uscita del pur eccellente ‘The Omega Waves’ del 2010. In questo quadro una menzione particolare la merita il produttore Andy Sneap (già co-fondatore con Martin Walkyayer degli inglesi Sabbat) per il suo apporto fondamentale nel rivitalizzare il sound del thrash incanalandolo in maniera perfetta ed efficace verso gli alti standard qualitativi odierni. Sneap ha reinventato il suono in studio del genere e rendendolo moderno e vincente, ovvero, altamente distruttivo. Ultimo doveroso ricordo di questa introduzione è per lo spirito candido della dolcissima Debbie Abono, spentasi solo due giorni dopo Ronnie James Dio nel maggio 2010. La conobbi nel 1997 a San Francisco nella sua splendida villa per il barbecue di commiato alla stampa mondiale da parte degli Exodus e compresi immediatamente il perché del clamoroso successo del thrash: Debbie era la matriarca indiscussa del genere. Osservai Chuck Billy, Craig Locicero e lo stesso Gary Holt rivolgersi a lei in maniera obbediente e devota. Era palese quanto, quella donna, fosse stata influente su tutta la scena della Bay Area, anche se ormai prossima alla settantina (era nata il 31 agosto del 1929). Era stata lei il perno di quel successo clamoroso nella seconda metà degli anni ottanta, quando come manager prese per mano tanti di quei monelli disgraziati portandoli ad imporsi a livello mondiale.

IL FATTORE Z
Un fulmine a ciel sereno ha squarciato letteralmente i cieli all’inizio di giugno e si è abbattuto con forza devastante su tutta la scena Thrash Metal mondiale! È ufficiale! Il cantante Steve ‘Zetro’ Sousa, classe 1963, è rientrato in pianta stabile negli Exodus e si appresta ad incidere con la band un nuovo album (poi inciso tra febbraio e marzo NdA.) di cui fonti ufficiose indicano in ‘Blood In Blood Out il probabile titolo.
In principio era… Zetro. Proveniente dai Legacy (poi divenuti celebri come Testament, ma chi non lo sa?), fu il primo ‘reale” cantante degli Exodus, chiamato a sostituire nel 1986 un Baloff allo sbando, in prenda ad una deriva tossico-alcoolica senza fine. Quello della già citata reunion del 1997, era semplicemente il fantasma del Paul Baloff degli esordi! Ributtarlo in quello stato pietoso, su un palco, fu trascinarlo verso morte certa. Trasandato, sconnesso, farfugliante, sempre scalzo su ogni superficie camminasse e perennemente attaccato alla bottiglia! Baloff era tutto quello che volete tranne che un cantante! Come uomo era stato l’esagerazione sotto ogni punto di vista ed ogni oggetto gli passasse per le mani andava distrutto: televisori, sedie, bicchieri, etc… Grandissimo frontman, indiscusso sobillatore di masse ma di certo non era un cantante! Zetro invece si! Zetro era a tutti gli effetti un singer con le ‘palle quadrate” che però doveva ancora farsi le ossa sui palcoscenici che contavano. Un cantante decisamente atipico per il genere thrash viste le sue similitudini come emulo di un Bon Scott in versione nevrastenica. Eppure Zetro e la sua voce fecero la vera fortuna degli Exodus. La sua fama crebbe a dismisura attraverso album significativi come ‘Pleasures Of The Flesh’ (1987), ‘Fabolous Disaster’ (1989) ed ‘Impact Is imminent’ (1990), sino al suo rientro nel 2002 dove incise lo spettacolare ‘Tempo Of The Damend’. Non me ne voglia il volenteroso Rob Dukes, passato in pochi decisivi istanti da tecnico delle chitarre a cantante ed ancor più velocemente uscito di scena. Dukes lo ricorderemo per averci fatto incavolare parecchio con una prova monocorde nel debole ‘Shovel Headed Kill Machine’ (2005) e nel poco brillante ‘The Atrocity Exhibition: Exibit A’ (2007) per poi in parte rivalutarsi e cominciare a farsi apprezzare nell’eccellente ‘Exhibit B: The Human Condition’ (2010). Invece quello che non perdoneremo né a lui né tanto meno al resto della truppa, ciò che fu l’unico vero passo falso, ovvero l’aver voluto interamente ri-registrare ‘Bonded By Blood’, riadattando il copione ad un’inutile farsa corrispondente al nome ‘Let There Be Blood’ del 2006, di cui non si sentiva il bisogno, tanto meno con l’urlatore Dukes al microfono. Non facciamo quindi un caso politico, sui metodi che hanno estromesso l’uno a favore dell’altro: Dukes è fuori dalla band e vedrete che l’ingresso di Zetro ben presto si rivelerà fondamentale ed aumenterà il potenziale già di per sé deflagrante degli Exodus!

LE PRIME PAROLE DI ZETRO
Pochi giorni prima di completare quest’articolo siamo riusciti a raggiungere Zetro nel backstage del ‘Bang Your Head’, con documenti scritti a mano (old school!) che sono rimbalzati un po’ ovunque partendo dall’America e finendo in Germania, per far ritorno nuovamente in Italia. Queste sono le prime dichiarazioni in esclusiva che Metal Hammer è riuscito a raccogliere direttamente dal cantante degli Exodus in persona. Come cominciare se non con un sentito: ”Bentornato Zetro’!’.
Ho sempre identificato te come cantante principale degli Exodus, e ritengo che così è sempre stato per tutti i vostri fan. Ti han sempre eletto come il vero frontman unico e speciale. Quindi vorrei sapere come ti senti dopo questo ritorno e quali emozioni hai provato a ricongiungerti con i tuoi vecchi compagni?
‘Innanzitutto grazie per le belle parole sul mio ritorno nella band, e un ringraziamento va anche a tutti i nostri fan. Vi amo ragazzi! Pare che la situazione sia decisamente migliore rispetto al mio primo rientro nella band. Mi sento pieno di energie ed eccitato, sto guardando avanti e non vedo l’ora di fare un massacro!”
Le ultime notizie vi davano impegnati in studio con Andy Sneap intenti a registrare il nuovo album, che a quanto ne so dovrebbe intitolarsi ‘Blood In – Blood Out’. Ce lo confermi?
‘Il nostro nuovo disco è intitolato ‘Blood In – Blood Out’, personalmente penso sia il miglior disco degli Exodus, non perchè ci canto io, ma sinceramente penso che sia musicalmente che a livello di testi sia il migliore in assoluto. L’abbiamo completato da poco, ed ora (Andy Sneap) lo sta mixando e masterizzando. Sarà disponibile ovunque dal 25 ottobre”.
Appena il vostro album sarà disponibile avremo sicuramente tempo per discuterne a lungo. Sono curioso di sapere se ti son piaciuti gli album della band con Rob Dukes, e che idea ti sei fatto al riguardo. Voglio dire, avresti eventualmente modificato qualcosa?
‘Penso che gli album passati senza me al microfono sia stati dei dischi brutali, Rob Dukes alla voce ha fatto un lavoro strepitoso, non so cosa avrei avrei fatto in maniera differente, non ho passato molto tempo all’ascolto di quei dischi, ma le canzoni che ho imparato per essere eseguite dal vivo credo siano meravigliose!”
Recentemente Gary Holt ha rimpiazzato il povero Jeff Hanneman negli Slayer. Pensi che il suo coinvolgimento con loro possa nuocere agli Exodus? Oppure ritieni che Gary possa ancora dare il 100% agli Exodus?
‘Gary darà sempre il 1000% agli Exodus ed il nuovo album lo dimostra. Quando Gary sarà impegnato con gli Slayer, questo mi darà tempo di proseguire con l’altra mia band che ho con i miei figli chiamata Hatriot e che sta funzionando alla grande per tutti quanti!”
Un saluto finale per tutti i lettori di Metal Hammer Italia e un messaggio pieno di attitudine thrash metal agli irriducibili fan italiani degli Exodus ce lo vuoi lasciare?
‘A tutti i fan e lettori di Metal Hammer Italia, vi adoro ragazzi e non vedo l’ora di vedervi in mezzo al pogo! A tutti i fottuti maniaci della nostra musica, state pronti perchè quando gli Exodus arriveranno in città, sarà tempo di distruzione! Parola di Zetro!”
L’attesa sale e si fa oltremodo spasmodica. Il fattore Z ed il suo straordinario potenziale lo conosciamo bene tutti, ma per una è meglio astenersi dal lanciare facili profezie. Vedremo cosa il futuro avrà ancora una volta in serbo per i bad-boys della Bay Area. In chiusura non ci resta altro da fare se non augurare a Zetro tutto il meglio per questo rinnovato connubio, sperando che almeno questa volta sia lui che la band mantengano la promessa data e che entrambe le parti possano convivere serenamente sino a fine della loro carriera. Bentornato a casa Zetro!

Leggi di più su: Exodus.