Imperial Triumphant – Goldstar

Il 01/04/2025, di .

Gruppo: Imperial Triumphant

Titolo Album: Goldstar

Genere: ,

Durata: 38 min.

Etichetta: Century Media Records

85

Parlare di un album degli Imperial Triumphant è sempre un’impresa complessa. Da un lato, perché il trio di New York tende a dividere: o lo si ama, o lo si detesta. Dall’altro, perché la band, sin dagli esordi, ha sempre spinto al massimo sulla sperimentazione più estrema e dissonante.
Eppure, in questo percorso, il gruppo è riuscito a tagliare il traguardo del sesto album (oltre a tre EP) in soli nove anni. ‘Goldstar’ risulta al tempo stesso più ostico ma meno complesso del precedente ‘Spirit of Ecstasy’, pur restando tutt’altro che un ascolto accessibile. L’atmosfera di follia e un sound talmente denso da sfiorare la claustrofobia rimangono, infatti, marchi di fabbrica della band.
Il disco si apre con ‘Eye of Mars’, un brano death metal brutale in cui, sin da subito, si può apprezzare l’incredibile produzione di Colin Marston. L’intro della successiva ‘Gomorrah Nouveaux’ spiazza completamente l’ascoltatore con atmosfere tribali che sfociano poi in riff dalla struttura piuttosto semplice, almeno per gli standard degli Imperial Triumphant.
Il terzo brano, ‘Lexington Delirium’, vede Tomas Haake come ospite alla voce: il pezzo inizia con sfumature doom quasi “blacksabbathiane” per poi esplodere in una composizione decisamente estrema. Haake sorprende anche come vocalist, sfoderando un growl inquietante e potente.
Proseguendo con l’ascolto, ci ha folgorati la breve ‘NEWYORKCITY’, un brano grindcore schizofrenico rafforzato dalla collaborazione di Yoshiko Ohara alla voce.
Ci avviciniamo così al gran finale. ‘Plasuredome’ è un brano difficilmente descrivibile: partiamo col dire che le special guest sono due dei migliori batteristi metal in circolazione. Oltre al ritorno di Tomas Haake di nuovo alla voce, troviamo soprattutto Dave Lombardo dietro le pelli. A livello musicale c’è un po’ di tutto: un sound djent, momenti death metal, un basso che suona linee jazz e batterie che sperimentano ritmi lontanissimi dal metal più estremo. Un mix complesso, quasi impossibile da concepire e pensare, ma che solo gli Imperial Triumphant potevano partorire.
A chiudere le danze ci pensa ‘Industry of Misery’, il brano più lungo (e violento) del disco, nonché quello che più si avvicina ai lavori precedenti, dove la complessità è l’assoluta protagonista. Quasi otto minuti di dissonanze e intrecci incomprensibili, ad eccezione di un lungo assolo di chitarra stranamente melodico per lo stile del terzetto di New York.
‘Goldstar’, come tutti i lavori della band, ha bisogno di molti ascolti per essere compreso e assimilato al meglio. Ma una volta che riuscirete ad entrare nel mood dell’album, vi renderete conto di avere tra le mani uno dei dischi dell’anno.

Tracklist

1. Eye Of Mars
2. Gomorrah Nouveaux
3. Lexington Delirium (ft. Tomas Haake)
4. Hotel Sphinx
5. NEWYORKCITY (ft. Yoshiko Ohara)
6. Goldstar
7. Rot Moderne
8. Pleasuredome (ft. Dave Lombardo & Tomas Haake)
9. Industry Of Misery

Lineup

Zachary Ezrin: Voce, Chitarra
Kenny Grohowski: Batteria
Steve Blanco: Basso, keytar, Piano, voce
Dave Lombardo: Batteria (traccia 8)
Tomas Haake : Voce(tracce 3, 8)
Yoshiko Ohara: Voce (traccia 5)