Inborn Suffering – Pale Grey Monochrome

Il 12/03/2025, di .

Titolo Album: Pale Grey Monochrome

Genere:

Durata: 57 min.

Etichetta: Ardua Music

70

I francesi Inborn Suffering non sono mai stati eccessivamente prolifici, anno di formazione 2002, primo full-lenght nel 2006, al quale fanno seguito soltanto altri due album nei successivi sedici anni. Un band lenta come lento è il genere da loro proposto, Doom Metal in piena regola. Il nuovo ‘Pale Grey Monochrome’ giunge a distanza di soli tre anni dal precedente ‘Werldess Hope’, che di fatto si trattava della versione originale del primo album uscito nel 2006. Ora, se è vero che qualità è meglio che quantità, qui andiamo sul sicuro; gli Inborn Suffering hanno sfornato un disco veramente interessante, che non si dissocia molto dai nomi importanti del genere, in primis direi My Dying Bride, Paradise Lost d’annata, primi Anathema, per citare i più famosi, ma anche Draconian, Neurosis, e chi più ne ha più ne metta, le influenze sono molte e inevitabili. Sette tracce per ‘Pale Grey Monochrome’, tutte lunghe intorno ai dieci minuti, tranne ‘Of Loss And Danger’, intermezzo di soli due minuti. L’album si presenta monolitico, dal sound compatto e intenso, in cui sulla più estremizzata musicalità Doom si staglia un cantato growl cupo e profondo, al limite di quello che usualmente ritroviamo nel Death Metal a la Nile o Cannibal Corpse. L’opener ‘Wounding’ apre l’album con dieci minuti di oscurità e tenebra e le successive tracce rimangono pressoché ancorate e legate a quello stile, senza particolari guizzi creativi da far saltare dalla sedia. Però tutto è fatto con estrema puntualità, ogni strumento svolge il proprio compito con certosina maestria e alla fine l’ascolto del disco procede fluido e piacevole, senza però, lo ripeto, farci saltare dalla sedia con chissà quali innovazioni stilistiche. Tutto è al posto giusto e tanto ci basta per godere di un album ben fatto che non delude le aspettative per una band che ha pubblicato poco in molti anni di attività, vuoi anche i numerosi avvicendamenti in line-up, ma che ha sempre ragionato in termini di buona musica prima di tutto. Da segnalare la splendida ‘The Oak’ e l’evocativa titletrack ‘Pale Grey Monochrome’, con al suo interno un pregevole guitar solo. Non sarà l’album del secolo, ma se volete affrontare una serata piovosa in solitario ritiro, ‘Pale Grey Monochrome’ è l’album che fa per voi.

Tracklist

01. Wounding

02. From Lovering Tides

03. Pale Grey Monochrome

04. Of Loss And Dispair

05. The Oak

07. Drawing Circles

Lineup

Laurent Chaulet: Vocals/Guitars
Emmanuel Ribeiro: Bass
Stéphane Peudupin: Guitar
Thomas Rugolino: Drums