Black Ancestry – Possessed In Chains
Il 05/03/2025, di Alessandro Ebuli.
Gruppo: Black Ancestry
Titolo Album: Possessed In Chains
Genere: Black Metal
Durata: 30 min.
Etichetta: Blasphemous Art Production
Scopro dell’esistenza dei Black Ancestry circa un anno fa, a marzo del 2024, durante una serata live in apertura ai Necrodeath (trovate qui il report) in cui i Nostri avevano presentato l’album per intero. Mi impressionano fin da subito con il loro Black Metal marcio e violento ispirato a Bathory, Venom, Celtic Frost, Hellhammer, e così continuo a seguirli, resto in contatto con il vocalist della band Hellchild (al secolo Valerio Lometti) e mi ritrovo tra le mani il loro album d’esordio ‘Possessed In Chains’. Ho citato le influenze da cui arrivano i Black Ancestry e potrei avere detto tutto, e invece il combo mantovano mi stupisce in quanto sì, nel loro sound ci sono tutti i grandi nomi che furono progenitori del Back, eppure c’è tanta freschezza, quella freschezza che già avevo respirato in sede live e che ritrovo ancora maggiore su disco.
Disco che si apre con l’Intro sinfonico/operistico ‘Army of Darkness Prologue’, e che dal secondo brano ‘Black Angels’ apre a un Black furioso e oscuro. Hellchild urla come un ossesso sorretto da una chitarra tagliente e da un drumming roccioso in doppia cassa martellante. C’è spazio anche per un giro di Thrash/Black molto caro ai Venom, poi si torna al Black più caotico e nervoso. Con ‘Satanic Nightmare’ e ‘Evil… March With Satan’ si resta in casa Venom/Hellhammer, ma finalmente il disco apre a nuove (si fa per dire) soluzioni di casa Mayhem (quelli di ‘De Mysteriis Dom Sathanas’, beninteso), soprattutto nella voce tenebrosa di Hellchild che rimanda esattamente alla voce di Attila di quel tempo. Il brano ‘Black Ancestry’ dalla metà in poi sfiora addirittura i Darkthrone grazie al giro di chitarra; ammalia con il suo incedere quasi Doom per poi esplodere nuovamente in un perfetto Black old school che non stanca mai. ‘Rise Again’ torna sui territori più cari ai Bathory/Celtic Frost, in cui le sfuriate Black si mischiano a ritmi Thrash velocissimi, soprattutto nella chitarra e nel drumming luciferino. Con ‘Master of the Earth’ cala il sipario su un album estremamente valido; ritmica incalzante, doppia cassa infuriata e growl oscuro e assassino. L’unica nota dolente di ‘Possessed In Chains’, non me ne voglia a male Michele Restani a.k.a. Goatfucker, è il suono del basso che a tratti risulta meno evidente, in alcuni casi quasi assente. Complice evidentemente la produzione e dispiace perché altrimenti questo sarebbe stato un disco perfetto. Goatfucker è anche l’autore del disegno di copertina, coadiuvato nelle grafiche e nel layout da Hellchild, autore di tutti i testi dell’album.
Nell’attesa di ritrovarli on stage godiamoci una mezz’ora di buon vecchio Black old style.
Tracklist
01. Intro (Army of Darkness Prologue)
02. Black Angels
03. Satanic Nightmare
04. Evil… March with Satan
05. Intro Possessed in Chains
06. Black Ancestry
07. Rise Again
08. Master of the Earth
Lineup
Hellchild ( Valerio lometti): Vocals
Goatfucker (Michele Restani): Bass
Hell Fabio (Fabio Pieretto): Guitar
Black Angel (Irian Prearo): Drums