Venus in Vegas – Back in Sin

Il 15/02/2025, di .

Gruppo: Venus in Vegas

Titolo Album: Back in Sin

Genere: , , ,

Durata: 45:43 min.

Etichetta: Golden Robot Records

70

Tempo fa con un amico avevamo un adagio piuttosto ricorrente: individuare nelle discografie dei gruppi gli album “alla Guns N’ Roses”. ‘When Dream and Day Unite’? Alla Guns N’ Roses, complici gli ammiccamenti di ‘Status Seeker’. ‘Cowboys from Hell’? Ovviamente alla Guns N’ Roses, come spiegare sennò gli acuti di Anselmo che poi avremmo scoperto essere halfordiani? ‘Facelift’ o ‘Apple’? Se non lo sono i dischi di un gruppo che aveva la enne apostrofata agli esordi e di uno che aveva un potenziale e sfortunato Axl dietro il microfono, chi può esserlo? Ecco, nonostante gli screzi dell’epoca tra i campioni del Sunset Boulevard e gli incamiciati di Seattle, queste analisi un po’ fantasiose nascondevano di certo un fondo di verità: le affinità tra il sound street svecchiato dall’operato di Izzy Stradlin e quello forgiato poco più a nord da Gossard e Cantrell sono a distanza di tempo più evidenti delle differenze, al netto degli intenti diametralmente opposti (almeno sulla carta).
Così, quando ho sentito per la prima volta parlare dei Venus in Vegas mi sono chiesto quanto potessero suonare “alla Guns N’ Roses” e quanto invece avrebbe preso piede il blasone alternative / loud rock che anima da sempre il loro mastermind, Fed Venditti, ovviamente con quella buona dose di suggestioni goth che fanno parte del bagaglio del chitarrista romano. Tra l’altro, per chi non lo conoscesse, Venditti è stato la sei corde dei Witches of Doom ed è attualmente in forze ai gothic rockers Artificial Heaven, entrambi vecchie conoscenze delle nostre pagine.
E allora, questo nuovo progetto? Sin dalla copertina è chiara l’unione di più influenze, decisamente più “ariose” rispetto a quanto sinora ascoltato su quelle frequenze: è come se il giardino dell’Eden e la mela dei Mother Love Bone avessero trovato un connubio in salsa capitolina, sotto l’egida della vocalist Gianna Chillà e della sua timbrica fresca e scoppiettante. Un po’ Janis, un po’ Skin, un po’ di quel timbro retro rock adatto ai progetti storicamente appannaggio delle voci maschili, la Chillà si rivela una delle componenti più efficaci del lotto – ascoltare il finale di ‘Nightlife’ per credere. Eh sì, perché se è vero che non è scontato che una voce femminile riesca al 100% a emulare le voci maschili sulle timbriche pulite, è anche vero che i crescendo a cui Jon Bon Jovi ci aveva abituato negli anni d’oro erano sostanzialmente figli della stella luminosa di Janis Joplin, una delle numi tutelari della vocalist dei Venus in Vegas.
È chiaro, i favolosi anni ’70 sono pur sempre una griglia sovrapponibile a determinate sonorità, come dimostrato dalle suggestioni vicine ad Aerosmith e Led Zeppelin dell’opener e primo singolo ‘No Faith’, laddove la successiva ‘The Dark Side’ virà più sul flower power dei Sixties. Certo, nel caso dei Venus in Vegas il gioco delle influenze è quasi connaturato all’esperienza di ascolto, ed ecco saltar fuori il flavour alla primi Skunk Anansie di ‘Last Train’ o l’anelito beatlesiano / zeppeliniano di ‘Shallow Waters’, una delle punte di diamante del lotto, così come la rabbia tra i denti di ‘Another War’, la cui sezione ritmica richiama i Soundgarden ma con un tocco per quanto possibile personale. Chiude a suo modo il cerchio (di questo articolo, almeno!) la cover dei Guns: la sceltà è caduta in maniera azzeccata su ‘You’re Crazy’ in versione ‘Lies’, che – complice la dimensione semiacustica – permette di esaltare il lato più languido dei quattro. Infine, personalmente il pezzo più interessante è ‘Masters Of Lies’: riffing incalzante sospeso tra acustico ed elettrico, con un’accelerazione che non ti aspetti e che può spiazzare sulle prime l’ascoltatore non avvezzo ai finali dei Silverchair come quelle di ‘Israel’s Son’… celie a parte, se ‘Back in Sin’ può apparire come un divertissement un po’ retrò, è anche vero che le dieci canzoni qui inserite promettono faville dal vivo, per quella che è senza dubbi la dimensione ideale per la band!

Tracklist

01. No Faith
02. Dark Side
03. Masters Of Lies
04. Don’t Blame Me
05. Nightlife
06. Last Train
07. Back To The Farm
08. Shallow Waters
09. You’re Crazy
10. Another War

Lineup

Fed Venditti: guitars
Gianna Chillà: vocals
Alex Giuliani: drums
Grabiel Alvarez: bass