Jinjer – Duél

Il 11/02/2025, di .

Gruppo: Jinjer

Titolo Album: Duél

Genere: , ,

Durata: 41:48 min.

Etichetta: Napalm Records

75

Come da tagliente copertina, ‘Duél’ nasce da quanto scoppiato il 24 febbraio 2022: quella guerra tra Russia ed Ucraina che ha dimostrato al pianeta intero come, dopotutto, dal periodo Covid-19 l’uomo ne sia uscito peggiorato. E’ un disco, quindi, che trasuda rabbia, sfogo, ed una flebile speranza verso un domani migliore, soprattutto dal lato umano. Le canzoni mescolano tutto quello che il quartetto originario di Donetsk dei Jinjer ci ha regalato nelle passate quattro prove in studio: djent, groove e progressive Metal si fondono in un’unica formula, mentre la frontwoman Shmayluk non solo è a proprio agio, ma dimostra una padronanza nell’utilizzo di clean vocals, growl e scream senza eguali. E così la tracklist scorre piacevolmente, tra sfuriate poste in apertura (‘Tantrum’, il secondo singolo estratto ‘Rogue’), momenti d’assestamento nella parte centrale (‘Tumbleweed’, ‘Green Serpent’), pezzi dal sentore più alternative (‘Dark Bile’), ed altri che band come gli Slipknot vorrebbero avere nel loro repertorio (il primo singolo estratto ‘Someone’s Daughter’). In tutto questo, precisa è la produzione ed encomiabile la perizia tecnica dimostrata soprattutto dalla sezione ritmica composta da Abdukhanov e Ulasevich, per un lavoro che non se la sente di immolare uno o più brani come portabandiera, cercando di funzionare nel suo insieme. Riuscendoci? Personalmente non del tutto, perchè se oggi lamentarsi della qualità di una band come i Jinjer vorrebbe dire affossare il Metal odierno, dimostrandosi riluttanti verso il nuovo che avanza (fatto già accaduto durante l’età dell’oro del Nu Metal per band oggigiorno idolatrate come i Korn), un pizzico in più di fusion, magari mettendo da parte ogni tanto quel lato più estremo in favore di inserti presi da altri generi, sarebbe quella ciliegina sulla torta che renderebbe gli ucraini talmente versatili da non avere concorrenza. Non che qui manchino quegli stacchi capaci di far svoltare la canzone (il crescendo rabbioso del terzo singolo estratto ‘Kafka’ o, all’opposto, la dissolvenza di ‘Tantrum’ [da 02:18]), ma viene meno quell’ecletticità presente, ad esempio, nel terzo lavoro ‘Macro’ di sei anni fa (‘Judgement (& Punishment)’, ‘Home Back’) che seppur inaspettatamente volentieri ci si aspetta, e che avrebbe regalato a ‘Duél’ almeno mezzo voto in più.

Tracklist

01. Tantrum
02. Hedonist
03. Rogue
04. Tumbleweed
05. Green Serpent
06. Kafka
07. Dark Bile
08. Fast Draw
09. Someone’s Daughter
10. A Tongue So Sly
11. Duél

Lineup

Tatiana Shmayluk: vocals
Roman Ibramkhalilov: guitars
Eugene Abdukhanov: bass
Vlad Ulasevich: drums