A.M.E.N. – Argento
Il 07/02/2025, di Gaetano Iannarelli.
Gruppo: A.M.E.N.
Titolo Album: Argento
Genere: Atmospheric Rock, Dark, Gothic Metal
Durata: 35 min.
Etichetta: My Kingdom Music
Un quadro impressionista, una tela oscura dove linee vocali e interventi solistici pennellano luci diverse a comporre un’opera interessante e un’atmosfera fortemente dark. Con un’impianto marcatamente classico, la seconda release del progetto A.M.E.N. “Argento” ci attrae nel suo mondo, per un omaggio alla legenda del horror italiano Dario Argento che ispira l’opera. L’inizio jazz pianistico di ‘Brindisi’ apre l’album e pennella le prime atmosfere, più vicine a Chopin che ad un progressive dalla radice rock, per poi lasciare la scena alla voce femminile di Erba Del Diavolo, protagonista dell’album. Una voce graffiante, dal registro molto vario, che propone parte recitate, passaggi molto vicini allo sprechgesang, testi poetici dal gusto molto italiano. Ritmo lento, atmosfera solenne che danno forza alle linee vocali e all’assolo chitarristico che chiude e impreziosisce questa prima traccia. ‘Magia’ mantiene viva la stessa atmosfera, strumentalmente vi è l’ingresso di un fiato a renderla più densa. L’interpretazione di Erba acquista carattere, il doubling della voce impreziosisce le linee vocali e rende il tutto più suggestivo. La traccia sembra chiudersi prematuramente e lascia spazio a ‘Mistero’, con un’inattesa chitarra acustica in primo piano, squillante, tagliente, che insieme all’incedere della batteria ravviva il ritmo e trasmette un’energia maggiore. Un crescendo che stimola l’ascolto, i minuti passano e lentamente si aggiungono elementi a rendere più fitta la trama. Fiati, voci, pianoforte e chitarre, cui si aggiungono archi a creare una pasta sonora molto interessante, su cui strati di voci completano perfettamente l’opera, per sette minuti degni di nota. La successiva ‘Omicidio’ dopo un accenno bucolico prende a piene mani dalla tradizione classica chitarrista spagnola, cui si somma l’arpa, per poi ripartire da dove la precedente traccia si era interrotta. Le linee vocali femminili evolvono invece, un break poi di puro jazz a base di contrabbasso, clarinetto, piano e batteria, ci porta velocemente altrove. Un passaggio non naturalissimo, cui la voce di Erba si accoda. Siamo sicuramente al brano più sperimentale e creativo. Un violino riporta l’atmosfera ai canoni delle precedenti, ma il mix rimane ed è un vortice strumentale che non dà più punti di riferimento, da questo la definizione dell’inizio: impressionista. Chiude in modo più “ortodosso” l’ultima ‘Cadaveri’, con una strumentale a metà strada tra jazz e hard blues, che cresce verso qualcosa di più progressive rock, con assolo di hammond e batteria, su cui Erba gioca con la voce. Un’opera dal grande carattere, estremamente interessante sotto molti punti di vista, da rendere riduttivo l’ascolto da supporto. Un ascolto in sede live ne aumenterebbe l’esperienza, ne farebbe apprezzare a pieno l’atmosfera estremamente densa e affascinante. Sicuramente di difficile assimilazione per i metallari più “classici”, si consiglia l’ascolto ad un pubblico più marcatamente dark o interessato alle sperimentazioni.
Tracklist
1. Brindisi
2. Magia
3. Mistero
4. Omicidio
5. Cadaveri
Lineup
Erba del Diavolo: Voice
Vittorio Sabelli: Clarinet, Bass Clarinet
Luigi Genovesi: Piano
Svedonio: Electric Guitar, Acoustic Guitar
Graziano Brufani: Bass, Doublebass
Oreste Sbarra: Drums