Tremonti – The End WIll Show Us How
Il 03/02/2025, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Tremonti
Titolo Album: The End Will Show Us How
Genere: Hard Rock, Heavy Metal, Modern Metal
Durata: 56 min.
Etichetta: Napalm Records
Curioso come vanno le cose nel music bix certe volte… Mark Tremonti negli ultimi venticinque anni di musica ne ha scritta e prodotta molta; e ancora quando parli agli amici non troppo addentro nelle scene del bravo chitarrista statunitense, sei ‘costretto’ a dire “sai, quello dei Creed?” “Hai presente? Il chitarrista degli Alter Bridge?”… Certo, a ben vedere questo che stiamo scrivendo è nella normalità delle cose, dopotutto si tratta di band famose nella scena heavy; però una cosa di cui siamo convinti è che la produzione migliore dell’axeman di Detroit arrivi proprio dalla sua carriera solista. Le minori pressioni, la mancanza di figure ingombranti come Kennedy e Stapp, l’ovviamente aumentata libertà compositiva gli hanno permesso negli anni di ritagliare lo stile dei propri dischi sul negativo della sua espressività live, dandoci un’immagine del musicista che troviamo più fedele al suo vero animo.
Ok, come sempre ci piacciono i voli pindarici e adoriamo vederci scrivere; però quello che vogliamo comunicarvi con questo preambolo è che i vari dischi da ‘All I Was’ fino a ‘A Dying Machine’ sono sempre stati caratterizzati sì da pesantezza metal e groove moderno, ma soprattutto avevano visibili e vibranti forti venature introspettive: lividi percorsi sulla pelle che portano il sangue non del metal, non del hardcore, ma dell’hard rock più melodico dei decenni passati. Capiamoci, in tutti gli altri album, anche in ‘A Dying Machine’ o nel più rabbioso ‘Marching In Time’ aperture melodiche più nostalgiche e intimiste c’erano; però dobbiamo dire che in questo ‘The End Will Show Us How’ questo tipo di vibrazioni sembrano essere un po’ aumentate. ‘The Mother The Earth And I’ è robusta e tonante nei suoni di chitarra, ma è contaminata in quasi ogni passaggio da un mood più malmostoso e ‘bluesy’ che dipingono un dipinto non più caratterizzato dal rosso della irruenza e dell’istintività ma da colori più sfumati e delicati, con grande presenza di grigi e marroni. ‘It’s Not Over’, circa a metà tracklist, rimarca ancora più il concetto… gli arpeggi e le plettrate sono misurati e quasi centellinati, lasciando libera espressione alla vocalità del Nostro, su quest’album dobbiamo dire davvero di gran fattura. Lo stesso possiamo dirlo poi per la title-track, un altro brano costruito più su chiaroscuri che su una quadrata sezione ritmica… insomma, la direzione dell’album diciamo che sembra un po’ quella. Certo, ci sono i pezzi più rockeggianti e carichi di groove e cattiveria, come la rumorosa ‘Nails’ o ‘One More Time’, però almeno per quanto ci riguarda rimangono meno in testa, e anche queste sembrano guardare vero orizzonti più lontani dal marchio Tremonti rispetto a quanto consolidato con i cinque album precedenti; e virano spesso in direzione di una marcata emotività, come succede su brani un po’ più lunghi dell’atteso (‘Now That I Made It’)
Una sorta di avvicinamento più o meno inconscio agli Alterbridge? La vecchiaia che avanza? Non crediamo. In realtà l’impressione che ci passa questo album è che tutte le varie sfumature dell’arte di Tremonti si siano un po’ come raccolte, e lui si stato bravo a riassumerle in quest’album, che si muove ancora di più nel verso della libertà artistica. Un lavoro privo di vincoli e che esplora un aspetto personale della musica heavy, declinandolo ora su sonorità più classicamente hard rock, ora su suoni più moderni. Un nuovo, bello, lavoro targato Tremonti.
Tracklist
01. The Mother, The Earth and I
02. One More Time
03. Just Too Much
04. Nails
05. It’s Not Over
06. The End Will Show Us How
07. Tomorrow We Will Fail
08. I’ll Take My Chances
09. The Bottom
10. Live In Fear
11. Now That I’ve Made It
12. All The Wicked Things
Lineup
Mark Tremonti – vocals, guitars
Eric Friedman – guitars
Tanner Keegan – bass
Ryan Bennett – drums