Flashback of Anger – Prisoner Of War

Il 03/01/2025, di .

Gruppo: Flashback Of Anger

Titolo Album: Prisoner Of War

Genere: , ,

Durata: 48:55 min.

Etichetta: Autoprodotto

78

I Flashback of Anger sono una band italiana power metal melodica che non disdegna l’uso di elementi progressive nel loro stile. La band guidata da Alessio Gori (voce e tastiere) che ha scritto anche tutti i brani e gli arrangiamenti è giunta al quarto album ‘Prisoner of War’, interamente autoprodotto, disponibile sia in digitale che in forma fisica.
La capacità dei Flashback of Anger di scrivere buoni brani power metal è evidente dall’ascolto delle tracce. Non si parla di draghi, spade o fantasia, ma di un argomento difficile. In particolare ‘Prisoner of War’ si concentra esclusivamente sul tema della guerra ed è un concept album a tutti gli effetti ambientato ai giorni nostri, purtroppo attuale.
L’apertura è affidata a ‘Ordinary’ dopo una suggestiva e breve intro (Introspection):
…Trasformare l’ordinario in straordinario. Sono pronto e orgoglioso di scendere in campo per la mia terra. Potrebbe essere un biglietto di sola andata.
In questo clima di odio mondiale… Non resterò fermo, indifferente…
Il suono prende forma e le chitarre corrono veloci a sottolineare lo stato d’animo iniziale, pura energia. Una tipica cavalcata con un ritornello immediato e impetuoso arricchito da assoli vincenti e una sezione ritmica all’altezza della situazione, su un tappeto di tastiere che avvolge e amalgama il tutto. Poi arriva la chiamata alle armi (‘Call to Arms’) per il protagonista, si cambia ritmo, un grande mid tempo power metal che resta ben impresso nella mente. Senza un attimo di tregua si passa a ‘Ready To Fight’, sulla falsariga del precedente brano, con la sezione ritmica massiccia che guida la marcia e un grande lavoro delle chitarre tra soli e riff.
Ovviamente i Flashback of Anger non esaltano o glorificano gli orrori della guerra. Con ‘Enemy’s Eyes’ è evidente: “…i nostri occhi si sono incontrati. Entrambi ci siamo fermati a guardare attraverso i mirini. È come se qualcuno avesse spento tutte le luci. Perché sono qui? Ora non lo so… Questa dannata guerra è uno spettacolo maledetto…
L’andamento quasi epico e cinematico del brano sottolinea l’inutilità di prendere un fucile e aprire il fuoco sull’avversario. Una presa di coscienza e una lezione su un tema molto delicato dei giorni nostri.
Musicalmente i Flashback of Anger si dividono tra il power metal dei bei tempi che furono e l’heavy metal tradizionale con accenni progressive negli incastri orchestrali e nelle trame compositive. Su tutto la voce potente di Alessio Cori che aggiunge il giusto carattere teatrale ed emotivo ad un base sonora ultra power.
Arriva ‘Half Mast’, un altro mid tempo pesante come un macigno che rimarca la miseria e la distruzione della guerra e che sancisce dei vincitori che saranno dannati per sempre.
L’inizio di ‘Dreaming Home’ ha un riff tritacarne e una ritmica esplosiva che nelle parti strumentali mette in risalto le notevoli capacità tecniche dei Flashback of Anger. Anche in questo caso il rifiuto della guerra è gridato con forza: “Guerra, non mi hai preso. Guerra, questo incubo cade. Guerra, non voglio più sentire il tuo nome“.
In ‘Where I Belong’: la drammaticità di non sentirsi a proprio agio tra le mura di casa, dopo un’esperienza del genere, aumenta l’angoscia del protagonista e denuncia la pazzia di andare in guerra. Il brano è quello più progressive power metal del disco con i suoi riff spezzati e i cambi di tempo molto intriganti.
L’album si chiude con ’Neverending Thoughts’, veloce, martellante e grintosa. Il testo contiene alcune frasi e pensieri estratte da film molto famosi incentrati sulla guerra. C’è Marlon Brando da ‘Apocalypse Now’, Alberto Sordi da ‘La Grande Guerra’ e da ’Tutti a casa’, Sean Penn da ‘The Red Thin Line’ e Aldo Fabrizi da ‘Roma città aperta’, ed è molto emozionante.
Questo brano dà voce ai caduti, alla pletora senza volto e senza nome di soldati che hanno perso la vita a causa dei loro signori della guerra assetati di potere e guerrafondai deliranti e a chi non ha voce. Non ci sono vincitori o vinti, ma solo vite spezzate, distruzione, povertà, atrocità e intere famiglie, donne e bambini che hanno avuto la sfortuna di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, i veri prigionieri della guerra di oggi.

 

Tracklist

1. Introspection
2. Ordinary
3. Call To Arms
4. Ready To Fight
5. Enemy’s Eyes
6. Half Mast
7. Dreaming Home
8. Where I Belong
9. Neverending Thoughts

Lineup

Alessio Gori – Vocals and Keyboards
Gianmarco Lotti – Guitars
Marco Moroni – Bass, Guitar solos on Half Mast and Where I Belong.
Lorenzo Innocenti – Drums