Klogr – Fractured Realities
Il 31/10/2024, di Francesco Faniello.
Gruppo: Klogr
Titolo Album: Fractured Realities
Genere: Alternative Metal
Durata: 38:00 min.
Etichetta: Autoprodotto
Dinanzi a un disco come ‘Fractured Realities’ immagino che le reazioni in generale possano essere assimilabili a due filoni distinti: quella di chi ha un tuffo al cuore per le sonorità melodiche su sfondo grattugioso che tanto ci ricordano la stagione di Staind e compagnia cantante, e quella di chi guarda ancora a simili alchimie tra melodia e asperità con l’occhio curioso ma un po’ disincantato con cui si considerano i cosiddetti “modernismi”. Bene, personalmente proverei ad andare oltre una simile dicotomia che ha del manicheo pur rispecchiando da vicino le reazioni di chi non è tra gli addetti ai lavori, e dunque degna anch’essa del dovuto rispetto: con questo nuovo lavoro i Klogr si confermano strumentisti degni di nota, in grado di conferire all’apparente semplicità melodica della proposta un approccio certosino agli arrangiamenti che qualche volta ha del maniacale (in senso buono!) e che in generale è sostenuto dall’ottenimento di un sound eccelso e cristallino, segno che la professionalità paga, eccome.
È proprio il suono di ‘Fractured Realities’ a rappresentare la svolta maggiore rispetto alla produzione del decennio precedente di Rusty e soci: per dirne una, ‘Keystone’ dispiegava sì buona parte delle suggestioni attuali ma appariva meno “pieno”, laddove ‘Fractured Realities’ gioca la sua partita su una serie di layer sonori che ne rappresentano solidamente l’impalcatura. Se poi parliamo di “impalcature”, c’è l’aspetto tematico da non sottovalutare in un album come questo, che assieme alle istanze ecologiste di cui i Nostri sono da tempo portabandiera apre qui uno squarcio sulle paure del presente e sulla chiusura in se stessi che spesso è l’unica soluzione dinanzi a una realtà, quella sì, indiscutibilmente “fratturata”.
In sostanza, al di là del concept che lega i testi c’è qualcosa di “progressivo” in questi alternative metallers con la passione del grunge di annata, al netto di quanto i dieci pezzi qui inclusi siano costruiti attorno a quel DO a corda vuota che è più croce che delizia per i disincantati di cui sopra; un dettaglio, se non dimentichiamo che anche i Testament hanno fatto qualcosa di simile per il loro acclamato ‘The Formation of Damnation’ senza per questo richiamare qualsivoglia levata di scudi.
Dicevamo di quella passione per il grunge, che non sfugge di certo tra i solchi virtuali di ‘Lead Wings’ e soprattutto di ‘Unspoken Words’, proprio lì dove sembra di sentire Kim Thayil o Jack Endino accarezzare le corde della propria anima, un attimo prima di lasciare spazio al treno sferragliante del rifferama di ‘Hysterical Blindness’, costruito su una compattezza tra chitarre e sezione ritmica che ricorda i Muse degli esordi. Impossibile ovviamente rimanere impassibili dinanzi all’appeal di ‘Gravity of Fear’ o di ‘The Twisted Art’, per quanto quella stessa formula tenda a mostrare un po’ la buccia su ‘Face The Unknown’, però devo sottolineare come per me i Klogr migliori stiano nell’approccio più ruvido (prendete il termine con le pinze!) dell’opener ‘Rusty Wounds’, nonché nella carica evocativa delle conclusive ‘Waking World’ e ‘Whale Fall’, su cui si poteva anche osare di più, strizzando un po’ meno l’occhio alle sonorità da titoli di coda dei blockbuster hollywoodiani. Ecco, in generale parlando è un po’ questo il rilievo che mi sento di fare al progetto, quello di dare ampio spazio a linee vocali sì accattivanti, ma che forse beneficerebbero di momenti di respiro, con un più marcato contraltare strumentale che permetterebbe oltretutto di allargare gli orizzonti compositivi. Eppure, per quanto la mia tazza di tè abbia decisamente un sapore diverso, tanto di cappello alla professionalità dei Klogr e alla loro capacità di convogliare le istanze di un presente che sa essere pesante come uno schiacciasassi, quando ci si mette.
Tracklist
01 . Early Wounds
02. Gravity Of Fear
03. The Twisted Art
04. Face The Unknown
05. One Of Eight
06. Lead Wings
07. Unspoken Words
08. Hysterical Blindness
09. Waking World
10. Whale Fall
Lineup
Rusty: vocals, guitars
Criez: guitars, backing vocals
Fil: drums
Pivo: bass