Smash Atoms – Smash Atoms
Il 16/10/2024, di La Baki.
Gruppo: Smash Atoms
Titolo Album: Smash Atoms
Genere: Alternative Rock, Hard Rock
Durata: 43:28 min.
Etichetta: M-Theory
Gli stargates esistono davvero, e questo album ne è un geniale esempio.
Se state cercando una catapulta che vi proietti nei più sporchi anni ’90, dovete solo premere play, aspettare che l’intro-carillon in apertura alla prima traccia faccia la magia e boom: avete la TV accesa su MTV, Headbangers Ball vi trasmette Alice in Chains, Soundgarden, Stone Temple Pilots, King’s X e state giocherellando con la gomma che si stacca dalle vostre Converse.
L’album omonimo degli Smash Atoms è uscito l’11 ottobre ed è stato preceduto dalla pubblicazione di tre singoli: il debutto di ‘Down’ ha immediatamente conquistato una dozzina di stazioni radio, che l’hanno inserito nella loro programmazione. Il pezzo è una benedizione di riff e il ritornello sembra uscito direttamente dal Waterfront di Seattle.
Ciò ha spianato la strada per i successivi ‘Into the Light’ e ‘Bring the River’. Chitarre pesanti, armonie vocali e melodie intriganti: il pacchetto c’è tutto e di gran qualità.
‘Black Clouds’, per esempio, potrebbe tranquillamente portare la firma di Jerry Cantrell, e lungi dall’essere una critica, questo paragone è un meritato riconoscimento del talento di Martin e del resto della band. Gli ipnotici giri di chitarra di ‘Buried Under the Open Sky’ farebbero sorridere qualsiasi nostalgico delle sonorità hard rock, mentre il basso che apre ‘Dead Season’ svela la vera anima della band: i Nineties sono tornati, ma con una freschezza e un’energia completamente rinnovate, nonostante siano proposte da musicisti di grande esperienza.
‘End of the Road’ è un vero gioiello, e con esso sarà impossibile non innamorarsi degli Smash Atoms, se ancora stavate cercando di resistere.
È con ‘Living a Lie’ però, che le tematiche si incupiscono ulteriormente e la musica fa da corollario all’emotività che il Grunge ha sempre suscitato.
‘Pretend’ è il brano più corto dell’album e regala vibes molto più energiche e trascinanti, invece con ‘Sunshine’ torna la voce più vellutata e le armonie ci rievocano paesaggi più soleggiati.
‘The Mountain’ infine, è la degna cavalcata verso l’epilogo e riassume tutte le qualità che abbiamo apprezzato durante l’ascolto: melodie massicce, ma raffinate; riff estremamente orecchiabili e voci graffianti al momento opportuno.
L’album degli svedesi rappresenta insomma un perfetto equilibrio tra sonorità catchy e momenti più duri e introspettivi, offrendo una varietà che tiene l’ascoltatore incollato alle cuffie dall’inizio alla fine. Ogni traccia si incastra perfettamente nell’insieme, creando un lavoro coeso che non perde mai il suo impatto. I brani più melodici si alternano a riff più pesanti, mantenendo una freschezza che conquista al primo ascolto, senza mai sacrificare la profondità emotiva.
Questo disco verrà sicuramente apprezzato dai rockers più tradizionalisti, grazie al suo richiamo alle sonorità classiche del grunge e dell’alternative rock, pur rimanendo attuale e coinvolgente.
Tracklist
- Bring the River
- Black Cloud
- Buried Under The Open Sky
- Dead Season
- Down
- The End of The Road
- Into The Light
- Living A Lie
- Pretend
- Sunshine
- The Mountain
Lineup
Glen Gilbert – voce
Martin Söderqvist – chitarra
Per Romvall – basso
Peter Derenius – batteria