And So I Watch You from Afar – Megafauna
Il 07/10/2024, di Anna Maria Parente.
Gruppo: And So I Watch You from Afar
Titolo Album: Megafauna
Genere: Post Rock
Durata: 43 min.
Etichetta: Pelagic Records
Belfast è sempre stata una città molto fertile dal punto di vista musicale e ancora oggi continua a essere una Musa perfetta. Tra i numerosi artisti che tengono ancora alta la bandiera di quest’area dell’Europa, dal 2009 ci sono anche gli And So I Watch You From Afar, band composta dai chitarristi Rory Friers e Niall Kennedy, dal bassista Ewen Friers e dal batterista Chris Wee. Nei loro live gli ASIWYFA (conosciuti anche con l’acronimo del loro nome) hanno condiviso lo stage con diversi nomi noti, tra cui ‘Them Crooked Vultures’ e ‘Trash Talk’.
Il sound degli ASIWYFA non rappresenta solo Belfast, ma si estende anche in altri luoghi della stessa zona, tra cui Portrush, una pittoresca cittadina costiera situata nella contea di Antrim. Proprio a Belfast e Portrush è dedicato ‘Megafauna’, il loro ultimo lavoro, pubblicato lo scorso agosto per Pelagic Records.
‘Megafauna’ dimostra come gli ASIWYFA, nel corso degli ultimi anni, abbiano affinato il proprio modo di fare post-rock (fortemente influenzato dal math) ed esplorato, al contempo, nuove sonorità e dinamiche. L’album, sorprendentemente scritto in pochissimo tempo (chapeau!), è dedicato a tutti i coetanei della band e, nelle parole del chitarrista Rory Friers, “a tutti gli amici e le persone con cui siamo cresciuti e che hanno reso noi e le nostre case ciò che sono oggi”.
Il concept di ‘Megafauna’ si colloca in continuità con il progetto multimediale ‘Jettison’ del 2022, ma sviluppa su tematiche differenti. Il primo brano ‘North Coast Megafauna’ mette in chiaro fin da subito che la fauna citata nel titolo non è quella del regno animale nel suo complesso, ma esclusivamente quella umana. Questo pezzo, il più lungo dell’intero disco, è un’introduzione ideale che svela in parte l’essenza dell’intero percorso. A differenza delle atmosfere cupe e misteriose del post-rock, è un preludio che sprigiona un’energia più vicina al math e incorpora le influenze di tanti altri generi. Nelle battute finali emerge una chitarra giocosa, tremolante e stridente, a mo’ di voce narrante, accompagnata da un basso altrettanto dinamico. Senza dubbio ‘North Coast Megafauna’ è il pezzo più imprevedibile e articolato di tutto l’album.
Si prosegue con ‘Do Mór’, dove le chitarre sembrano dapprima danzare insieme, poi inseguirsi e, infine, camminare fianco a fianco, con un passo leggermente diverso. Rispetto al precedente e ai successivi, ‘Do Mór’ è un brano meno sentimentale, più freddo e calcolato che si avvicina ai virtuosismi distaccati del prog.
Il sapore stoner dell’intro di ‘Gallery of Honour’ si rifugia dopo poco nello stesso spirito giocoso del primo pezzo e svela una maggiore dolcezza attraverso fingerpicking, hammer-on ed effetti elettronici eterei. Nella parte finale, ‘Gallery of Honour’ rivela chiaramente l’identità della band, richiamando quelli che potremmo definire i classicismi del post-rock inglese. Un nuovo omaggio all’Irlanda del Nord è il brano diviso in due parti ‘Mother Belfast’ che si dischiude come la colonna sonora di un film o di un viaggio sentimentale in cui si affaccia anche un immancabile lato folk.
Le ultime track di ‘Megafauna’ hanno toni chiaramente più malinconici e cupi, come testimonia il violino in ‘Any Joy’. Solo con ‘Button Days’ si torna a un’atmosfera più leggera con assoli hard rock. L’album si conclude con ‘Me and Dunbar’, un pezzo intenso che nell’introduzione si avvicina ai ritmi degli Slint di ‘Spiderland’, pur distanziandosi dalla loro rigidità e prendendo una direzione completamente diversa nella parte centrale e finale.
Tracklist
1. North Coast Megafauna
2. Do Mór
3. Gallery of Honour
4. Mother Belfast (Part 1)
5. Mother Belfast (Part 2)
6. Years Ago
7. Any Joy
8. Button Days
9. Me and Dunbar
Lineup
Rory Friers – chitarra
Niall Kennedy – chitarra
Ewen Friers – basso
Chris Wee – batteria