Nothing More – Carnal
Il 25/07/2024, di Gianfranco Monese.
Gruppo: Nothing More
Titolo Album: Carnal
Genere: Alternative Metal
Durata: 39:29 min.
Etichetta: Better Noise Music
Settima release per questo quartetto proveniente da San Antonio, che argutamente cerca di offrire una proposta dal fresco ed accattivante appeal, senza che qualità ed estro ne risentano. E’ un disco figlio di quanto ascoltato negli anni dalla scena nu e alternative Metal, ma anche da quell’emo Pop di vent’anni fa, il tutto chiaramente riammodernato e dalla tracklist affascinante ma anche piaciona, alle volte fin troppo. Bisogna sviscerarla, ed ecco quindi che al suo interno troviamo canzoni d’impatto, come le iniziali ‘House Of Sand’ (arricchita dalla presenza di uno dei due frontmen degli I Prevail, Eric Vanlerberghe) e ‘If It Doesn’t Hurt’, dove elettronica, soluzioni chitarristiche e la poliedrica voce di Hawkins, in grado di spaziare da clean seducenti a furiosi scream, convicono fin da subito, e nonostante tutto questo gran lavoro d’insieme possa sembrare macchinoso, i pezzi restano invece in testa dopo un paio di ascolti. Si passa poi a brani più ammalianti, ma alle mie orecchie lineari e/o prevedibili come ‘Freefall’, ‘Blame It On The Drugs’, ‘Down The River’ e ‘Angel Song’, nella quale a poco serve l’ospitata di David Draiman dei Disturbed. La sensazione, infatti, è che il gruppo sia più convincente a briglie fragorosamente sciolte, come testimoniato dai primi due pezzi, ma anche da ‘Run For Your Life’ o ‘Existential Dread’ (ascoltate come la furia dei primi quattordici secondi si tramuta in una strofa simil Hip Pop), riuscendo ad abbinare più elementi in un’unica convincente resa. E mentre, tra i brani dal sentore più commerciale, ‘Give It Time’ se ne esce grazie ad un sintomo più malinconico che nella seconda parte le regala quel crescendo in cui si sperava (a differenza della più generica e flaccida ‘Angel Song’), in ‘Stuck’ l’ospitata di Sinizter ben si sposa con la ferocia della canzone. Per concludere, in ‘Carnal’ sono più le luci che le ombre offerte dai quattro texani; un disco che brillerebbe (forse anche troppo) per quei brani camaleontici e vincenti, ma che invece viene saltuariamente rallentato da episodi più “vendibili”. Nella speranza che questi ultimi non siano la prima testimonianza (o segnale d’allarme) di una certa “apertura” della band, lamentarsi della ricerca sonora offerta ad oggi è pignoleria, anche perchè c’è chi, ben prima di arrivare al settimo lavoro in studio, si è “commercializzato” peggio. Nothing More, ovvero quello che i Thirty Seconds To Mars sarebbero dovuti diventare.
Tracklist
01. Carnal
02. House On Sand (feat. Eric Vanlerberghe)
03. If It Doesn’t Hurt
04. Angel Song (feat. David Draiman)
05. Freefall
06. Blame It On The Drugs
07. Head
08. Existential Dread
09. Heart
10. Down In The River
11. Give It Time
12. Sight
13. Stuck (feat. Sinizter)
14. Run For Your Life
15. Sound
Lineup
Jonny Hawkins: vocals
Mark Vollelunga: guitars, backing vocals
Daniel Oliver: bass, backing vocals
Ben Anderson: drums, percussions