Ulvehunger – Retaliation

Il 10/07/2024, di .

Gruppo: Ulvehunger

Titolo Album: Retaliation

Genere: , , ,

Durata: 42:09 min.

Etichetta: Darkness Shall Rise

75

Gli Ulvehunger rientrano nell’ingannevole categoria che mi piace ribattezzare i “falsi debutti”, vale a dire formazione inedite che però vantano veterani nella line up (vedi Udad, Blackscape, Coffin Storm, The Halo Effect). Se il drummer Frost non necessita di presentazioni, forse solo alcuni di voi (probabilmente over 40) si ricorderanno dei seminali Cadaver, omologo norvegese delle prime formazioni swedish death, da cui confluiscono il bassista cantante LJ Balvaz e il chitarrista Anders Odden. Dopo una pausa di oltre una decade si sono ridestati dall’ ibernazione nei primi 2000 con il monicker modificato in Cadaver Inc, incorporando massicce contaminazioni black al punto che, in epoca pre-encyclopaedia metallum, si ipotizzava ci fosse Satyr alla voce data la somiglianza delle vocals (Invece si trattava di Apollyon degli Aura Noir).

Dopo un breve sipario melodico l’apripista ‘Desecrator’  straccia il muro del suono con artigli e zanne. Sebbene la bio riporti l’accezione black death siamo distanti anni luce dalle ibridazioni ritmiche di matrice moderna sulla scia di Behemoth e Panzerfaust. Al contrario l’intero album trasuda spunti Anni Ottanta. In particolare ‘Sacrifice’ e ‘Declaration of War’ sono impregnate di thrash come carcasse di caduti a un concerto degli Slayer recuperate dal fango, mentre ‘Leave them in Disgrace’ e ‘Rise from the Shadows’ suonano come tracce extra di ‘Altars of Madness’ scartate perché facevano a botte con l’accordatura in Sol di Trey Azagathoth. I brani sono ben strutturati, al punto da evitare lo sgradevole effetto collaterale dell’extreme metal per cui tutte le tracce si assomigliano senza apparente soluzione di continuità. L’identità dei singoli pezzi è ben delineata soprattutto grazie all’ottimo lavoro di arrangiamenti merito delle chitarre di Odden e Fletcher. In particolar modo questi ultimi, gli arrangiamenti, costituiscono l’elemento black in cui si esplica l’eredità genetica dei Cadaver, con le sfumature tragiche tipiche del genere. In definitiva ‘Retaliation’ rappresenta un anacronistico esempio di fusione tra stili aggressivi dove, a differenza del filone blackened death in voga oggi, i vari sottogeneri non vengono combinati in perversi design chimerici (un pezzo di black, un pezzetto di grind) ma sembrano emergere dal magma indifferenziato degli albori dell’estremo in cui i vari cardini stilistici erano ancora incatenati l’uno all’altro nell’oscurità embrionale che sarebbe deflagrata tra fine anni 80 e primi 90 in molteplici forme. Non a caso in questo disco si respirano a pieni polmoni gli echi malevoli di  Celtic Frost, Hellhammer e Bathory ( vedi ‘Castle of Blood’). La voce di Balvaz, che di fatto ricorda da vicino Flegias dei Necrodeath assieme ad altri tratti di somiglianza con la band di Genova, ne è l’esempio perfetto, in quanto ricorda il proto-scream dei primi Possessed e Tormentor, evolutosi dalle urla rabbiose del thrash ai suoni inumani dei regni di terrore a venire.

Tracklist

01. Desecrator

02. Sacrifice

03. Leave Them In Disgrace

04. Consumed By Hate

05. Castle Of Blood

06. Forces Of Doom

07. Declaration Of War

08. Rise from The Shadows

09. The Mighty Pentagram

10. The Covenant Of Pestilence

Lineup

LJ Balvaz (voce, basso)

Anders Odden (chitarra)

KB Fletcher (chitarra)

Frost (batteria)