Warlord – Free Spirit Soar

Il 13/06/2024, di .

Gruppo: Warlord

Titolo Album: Free Spirit Soar

Genere: ,

Durata: 56:00 min.

Etichetta: High Roller Records

85

Negli ultimi anni il buon metallo ha riservato parecchie sorprese in termini di revival inattesi, soprattutto a noi “vecchietti” che già praticavamo l’headbanging negli anni ’80, ma mai mi sarei aspettato di poter commentare un nuovo lavoro dei Warlord nel 2024… soprattutto considerando che la sua mente creativa e guida indiscussa, Bill Tsamis, è venuto tristemente a mancare nel 2021. Con la morte di Tsamis davo infatti per scontato che fosse stata posta la parola fine una volta per tutte al brand Warlord, a maggior ragione considerando che la prolificità non era mai stato il forte della band statunitense.

I Warlord esordirono nell’ormai lontano 1983, con l’EP ‘Deliver Us’, composto da 6 brani di power metal a volte martellante, a volte cadenzato e melodico, sempre profondamente atmosferico ed epico. Un autentico capolavoro di power metal americano, arricchito dal magnifico artwork utilizzato per la copertina. L’esordio lasciava presagire un futuro decisamente roseo per la band californiana, che in breve tempo si era costruita una solida reputazione e un discreto following, ma difficoltà nell’assestamento di una formazione stabile combinata con la curiosa, per non dire strana, scelta di pubblicare il disco d’esordio nella forma di una registrazione live in un teatro completamente vuoto, riproponendo peraltro quasi esclusivamente il materiale già apparso sull’EP d’esordio, stroncò in breve tempo il positivo momentum accumulato in precedenza.

Ed è così che in seguito alla pubblicazione dell’LP ‘And The Cannons Of Destruction Have Begun’ nel 1984, i Warlord scivolarono lentamente in fondo al dimenticatoio, sepolti dall’avanzamento di centinaia di altre band improvvisamente rese protagoniste da un movimento musicale in pieno fermento.

Da lì in avanti i Warlord furono resuscitati da Bill Tsamis sporadicamente, pubblicando un paio di dignitosissime raccolte di materiale inedito, ‘Rising Out Of The Ashes’ nel 2002 (ebbi la fortuna di vederli dal vivo in una delle loro rare apparizioni in Europa a Wacken proprio nel 2002) e ‘The Holy Empire’ nel 2013, non facendo altro che amplificare i rimpianti di quel che sarebbe potuto essere ma non fu.  La penultima incisione, ‘The Hunt For Damien’, datata 2015, non merita particolare attenzione, essendo l’ennesima riproposizione di materiale già pubblicato re-interpretato con un vocalist diverso.

Giungiamo così ai giorni d’oggi e alla pubblicazione del nuovo album ‘Spirit Soar Free’, titolo chiaramente riferito alla prematura dipartita di Tsamis.  Quel che molti ignoravano è che apparentemente Bill Tsamis e Mark Zonder, storico batterista della band sin dai suoi esordi, stessero collaborando alla stesura di nuovo materiale.  Con la morte di Tsamis, Zonder ha pensato che il modo migliore di rendere omaggio alla memoria del suo collega Warlordiano fosse quello di portare a termine il progetto, arruolando per l’opera un team di musicisti di prim’ordine: Philip Bynoe al basso, già con la band dal 2013, Jimmy Waldo degli Alcatrazz alle tastiere, Giles Lavery alla voce, quest’ultimo presente anche sul live album ‘Live in Athens’ pubblicato nel 2013.  Alle chitarre figurano Diego Pires ed Eric Juris dei Crystal Viper, che meritano particolare menzione non solo per l’ottima esecuzione, ma per la capacità di riprodurre fedelmente lo stile esecutivo di Tsamis.

Ma com’è il nuovo materiale?  Rende giustizia alla legacy lasciataci da Destroyer, nome d’arte di Bill Tsamis utilizzato agli esordi dei Warlord?  La risposta è assolutamente sì!  Ma mi spingerò oltre, affermando che ‘Free Spirit Soar’ incarna in maniera drammaticamente fedele, credibile e dignitosa lo spirito primordiale dei Warlord, al punto che avrebbe potuto serenamente rappresentare il degno erede di ‘Deliver Us’.  ‘Free Spirit Soar’ è l’album dei Warlord che ho atteso per decenni e che ero ormai convinto che non avrei mai ascoltato.  Sinceramente faccio fatica a concepire come abbia fatto Zonder a generare un lavoro così ispirato e focalizzato in assenza del suo compagno Tsamis; sarebbe bello pensare che Tsamis abbia trovato il modo di intervenire, da chissà dove, guidando sapientemente le mani e gli strumenti dei musicisti coinvolti.  Ad ogni modo, l’unica certezza è che siamo in presenza di un lavoro davvero notevole, che tutti i fan storici della band non faticheranno ad apprezzare.  Certo, trattasi di una sorta di omaggio a tempi ormai lontani, quindi probabilmente le nuove generazioni faranno un pizzico di fatica in più a cogliere la magnifica essenza di ‘Spirit Soar Free’, ma questo è un lavoro che merita senza ombra di dubbio anche l’attenzione di chi è meno familiare con i Warlord ed in generale con il power metal americano anni Ottanta.   Dopo ripetuti ed incessanti ascolti dell’album, mi sento di propendere per la prima sezione, in cui si concentrano tre brani meravigliosi in rapida successione: ‘Behold A Pale Horse’, brano originariamente interpretato dai Lordian Guard, l’altro progetto di Bill Tsamis, seguita da ‘The Rider’ ed infine da ‘Conquerors’. L’album prosegue sempre su livelli ottimi, dando maggiore spazio alla componente epica e cadenzata del materiale rispetto ai primi brani.  Merita menzione a parte la splendida ‘Revelations XIX’, brano anch’esso pescato nel repertorio dei Lordian Guard, autentica cavalcata di proporzioni epiche, che conclude ‘Free Spirit Soar’ dopo 56 minuti.  Merita citazione il bellissimo artwork presente sulla copertina dell’album, che richiama fedelmente e non casualmente quello utilizzato per l’EP d’esordio, ‘Deliver Us’.

Probabilmente questo lavoro pone definitivamente la parola fine, questa volta per davvero, alla gloriosa storia dei Warlord, ma non è il momento di fare pensieri tristi e nostalgici; quello che va fatto adesso invece è celebrare e rendere pieno omaggio alla memoria di Destroyer, che tanta musica meravigliosa ci ha donato nel tempo, godendoci a pieno, adesso, ‘Free Spirit Soar’.

Tracklist

01. Behold a Pale Horse
02. The Rider
03. Conquerors
04. Worms of the Earth
05. Free Spirit Soar
06. The Bell Tolls
07. Alarm
08. Revelation XIX

Lineup

Mark Zonder: Drums
Giles Lavery: Vocals
Philip Bynoe: Bass
Jimmy Waldo: Keyboards
Diego Pires: Guitar
Eric Juris: Guitar