Estetica Noir – Amor Fati
Il 25/04/2024, di Gianfranco Monese.
Gruppo: Estetica Noir
Titolo Album: Amor Fati
Genere: Dark, Elettronica
Durata: 37:31 min.
Etichetta: Swiss Dark Nights Records
Termine coniato dal filosofo tedesco Friedrich Nietzsche nel 1876, “l’amore del fato” va di pari passo con la determinazione, con la presa di coscienza di quella vita adulta che comporta consapevolezza: delle responsabilità, delle difficoltà, di tutto ciò che la vita ci mette davanti, anche l’inesorabile scorrere del tempo che, per molti di noi, ha a che fare con le nostre realizzazioni, i nostri progetti, i nostri sogni nel cassetto… Ed è anche questo il messaggio principale che il quartetto torinese degli Estetica Noir vuol trasmettere nel suo terzo lavoro in studio prodotto da Riccardo Sabetti (This Eternal Decay, Spiral 69) ed intitolato, appunto, ‘Amor Fati’, riuscendoci dapprima grazie ad una proposta innovativa, seppur datata. E’ infatti curiosa questa formula Darkwave/Post Punk anni Ottanta mescolata ad un Industrial anni Novanta nella quale si riconoscono soprattutto tre band: The Cure, Depeche Mode e Killing Joke, presenti fin da subito nell’accattivante opener ‘Burnout’, dove basso e batteria dei primi si uniscono perfettamente alle tastiere dei secondi ed alle chitarre dei terzi, mentre la cupa voce di Oreste sa essere fragile, trascinante e timorosa al tempo stesso. In ‘Pain’, dove l’adulto riesce a rivalutare in maniera trionfante un passato adolescenziale angoscioso, tutto è più calzante grazie alle tastiere ed ai sintetizzatori di Caliandro, benché il genere (ed Oreste) non permettano ambientazioni solari. Non a caso, nonostante il titolo in ‘Summer Shine’ l’estate non splende, ed il popeggiante ritornello richiama quei Duran Duran più nubilosi (‘Save a Prayer’, ‘Invisible’), mentre la restante parte del brano è in gran parte governata da dei sintetizzatori in pieno stile Depeche Mode. ‘Faded’ e ‘The End Of Moraliadays’ vengono vestite da Caliandro di Gothic/Industrial Rock, ricordando quel piacevole ed accessibile ‘Love Made Me Do It’ (2021) di Kat Von D: è in questi casi dove, personalmente, i quattro sembrano a proprio agio, muovendosi serenamente e raggiungendo la meta con naturalezza. Trascorso l’intermezzo ‘Iter Vitae’, una sorta di riflessione/sperimentazione dark tra Nine Inch Nails e Depeche Mode, si passa a due pezzi prettamente Post Punk: il primo, ‘Strange Hologram’, ci avvolge in tutta la sua compostezza data in primis da un Oreste che, accorto, asseconda lo spirito del brano risultando meno agressivo, mentre nel secondo ‘Stockholm’s Azure’ è il basso ad imporsi, rievocando ‘In a Forest’ dei The Cure, nonostante Caliandro intervenga quasi a gamba tesa nel finale. L’introspettiva ‘The Cell’, un duetto tra voce e sintetizzatori, chiude mestamente ‘Amor Fati’, un disco compatto nel suo genere, nel quale gli Estetica Noir hanno saputo destramente mescolare più proposte nel tentativo di regalarne una, e che ha nelle varie sfumature che assecondano ogni canzone il suo asso nella manica.
Tracklist
01. Burnout
02. Pain
03. Summer Shine
04. Faded
05. The End Of Moraliadays
06. Iter Vitae
07. Strange Hologram
08. Stockholm’s Azure
09. The Cell
Lineup
Silvio Oreste: vocals, guitars, programming
Rik Guido: bass
Paolo Accossato: drums
Marco Caliandro: synth, programming, backing vocals