Sum 41 – Heaven :x: Hell
Il 18/04/2024, di Gianfranco Monese.
Siamo al capolinea: ‘Heaven :x: Hell’ è l’ultima possibilità di pescare alcune nuove colonne sonore per delle avventure in skateboard (ma voi quasi quarantenni che ascoltate la band sin dal debutto di ventiquattro anni fa, ci andate ancora in skateboard?), oppure un pezzo per un nuovo film di ‘American Pie’ (magari uscisse). Infatti, è certo che i canadesi Sum 41 il trenta gennaio 2025 si scioglieranno (ne siamo sicuri, o passato qualche annetto torneranno in pista come Mötley Crüe, Slayer, ecc…?) lasciandosi, e lasciandoci, alle spalle tanta nostalgia. Ma, guardando al presente, come suona questa ottava fatica in studio? Va fatta una premessa: come da copertina e da tracklist sottostante, ‘Heaven :x: Hell’ è stato sapientemente suddiviso in due parti. La prima, Heaven, è più devota alla prima parte della carriera del quintetto, quel punk rock che sa pescare un pò dappertutto: dalle origini del gruppo (il riff dell’opener ‘Waiting On a Twist Of Fate’ sembrerebbe appartenente a registrazioni di ventisette anni fa) agli amici Simple Plan (il primo singolo estratto ‘Landmines’, oppure ‘Time Won’t Wait’), sino alle trascinanti ‘I Can’t Wait’ e ‘Future Primitive’ (fotocopia di ‘Trust In You’ dei The Offspring). Menzione d’onore meritano l’agrodolce ‘Dopamine’ e la malinconica ‘Radio Silence’, che sembrano farci rifiatare in questa lunga corsa che raramente arriva a toccare i tre minuti per brano. La seconda parte, Hell, è invece testimone di quei richiami Hardcore (e solo a tratti Hard & Heavy) a cui i cinque ci hanno abituato nella loro discografia più recente, seppur il trademark di Heaven non venga intaccato (‘Over The Edge’), e nemmeno la durata di ogni brano subisca eclatanti supplementi. ‘Rise Up’ e ‘Stranger In These Times’ saranno sicuramente un must per il prossimo, ed ultimo, ‘Tour Of The Setting Sum’ (per l’Italia, appuntamento a martedì nove luglio all’IDays Milano nella cornice dell’Ippodromo SNAI di San Siro, dove i nostri suoneranno in compagnia di Avril Lavigne e Simple Plan), mentre la cadenzata ‘I Don’t Need Anyone’ aggiunge varietà e potenza al disco. ‘House Of Liars’, dopo i quindici precedenti ascolti, passa in sordina: molto meglio la successiva ‘You Wanted War’. Sulla cover dei Rolling Stones ‘Paint It Black’ scriverò che, essendo molto personale il pensiero di ognuno di noi nei riguardi di un tributo, almeno è stata eseguita secondo lo stile del gruppo. Ci avviciamo al termine con la furia di ‘It’s All Me’, davvero coinvolgente nei suoi due minuti e diciotto secondi, e la nostalgica ‘How The End Begins’, che più di un richiamo ai Linkin Park lo consegna, ponendo egregiamente il punto finale sull’album e sulla carriera in studio dei canadesi.
In conclusione, quest’ottavo ed ultimo ‘Heaven :x: Hell’ può essere una sorta di best of di quello che è stato lo stile dei Sum 41 negli anni. Un lavoro pensato (durante la pandemia) bene, e svolto ancora meglio: il giusto traguardo riassuntivo a cui altro non si può aggiungere, né chiedere. In attesa di rivederci un giorno (in paradiso?), l’appuntamento è per il nove luglio, nell’inferno dell’IDays Milano.
Tracklist
CD 1
Heaven
01. Waiting On a Twist Of Fate
02. Landmines
03. I Can’t Wait
04. Time Won’t Wait
05. Future Primitive
06. Dopamine
07. Not Quite Myself
08. Bad Mistake
09. Johnny Libertine
10. Radio Silence
CD 2
Hell
01. Prepararsi a Salire
02. Rise Up
03. Stranger In These Times
04. I Don’t Need Anyone
05. Over The Edge
06. House Of Liars
07. You Wanted War
08. Paint It Black (Rolling Stones Cover)
09. It’s All Me
10. How The End Begins
Lineup
Deryck Whibley: vocals, rhythm guitar, keyboards
Dave Baksh: lead guitar, backing vocals
Tom Thacker: lead and rhythm guitar, backing vocals, keyboards
Jason “Cone” McCaslin: bass, backing vocals
Frank Zummo: drums, percussions, backing vocals