Little Albert – The Road Not Taken
Il 29/03/2024, di Gaetano Iannarelli.
Gruppo: Little Albert
Titolo Album: The Road Not Taken
Genere: Hard Rock
Durata: 34:98 min.
Etichetta: Virgin Music - Universal Music Italia
Salto negli anni ’70, forse anche prima, negli anni d’oro di fine Sessanta, dove Cream e Led Zeppelin scrivevano la Storia del Rock. Queste band figurano tra le varie influenze del virtuoso chitarrista italiano Little Albert e forte è la derivazione di questo album dal sound e dagli ingredienti dei mostri sacri prima citati. Ma chi prevale a mio avviso è l’influenza di Jimmy Page. Sia nei passaggi piu lenti, blueseggianti, sia negli assoli più tecnici possiamo ascoltare l’eco del virtuoso degli Zep.
Il primo brano ‘Still Alive’ è un ottimo inizio, orecchiabile, un travolgente brano che attira e catalizza l’attenzione. La seconda traccia è invece una ballata in perfetto stile Led Zeppelin. Alla chitarra sembra letteralmente vedere Jimmy, ma la voce non si avvicina a quella di Robert Plant, siamo più in territorio Cream. Suoni crudi danno risalto al tocco, riverbero che ricrea una forte atmosfera live, calda. Piacevole, forse troppo l’effetto sulla voce, sempre molto pulita, incisiva per il genere proposto, ma comunque è interessante che ad occuparsene sia lo stesso chitarrista originario di Montebelluna. La terza ‘See My Love Coming Home’ rimane su ritmi lenti, ma più sporca, ruvida, non riesce forse a decollare del tutto, anche se l’intreccio tra voce e chitarra solista affascina, un’ambivalenza che si ripropone, netta, con ‘Hiding All My Love Away’, forse la traccia migliore del lotto, in cui Alberto scandaglia a fondo la sua vena più intimista. Il quinto passo è una cover del classico di Little Walter, ‘Blue And Lonesome’, giusto per ribadire le coordinate storiche attraverso cui ci muoviamo. ‘Magic Carpet Ride’ con un riff grasso prova a rinvigorire l’ascolto, le armoniche aumentano e nell’ultimo terzo della traccia si avverte quasi un sound anni Novanta, “quasi” alternative, con un crescendo da sottolineare. L’album è chiuso da una ballata, ‘This House Ain’t No Home’: la vena malinconica che affiora in tutto l’album viene qui sorretta da un gran lavoro chitarristico. Ritornello molto interessante, ma nel complesso il brano fa riemergere ricordi e vecchie passioni mai sopite, dando vita di fatto ad un classicone senza tempo, particolarmente riuscito.
Di sicuro un album che gli amanti del genere potranno apprezzare, stretto debitore di un sound ormai lontano, già da tanti ripercorso, ma che il chitarrista dei Messa cerca di far suo con abilità tecniche e sagacia tattica. Alberto Piccolo, in arte Little Albert, è nato e cresciuto con tali sonorità, e la cosa si sente, in tutto e per tutto.
Tracklist
1.Still Alive
2. Demon Woman
3. See My Love Coming Home
4. Hiding All My Love Away
5. Blue and Lonesome
6. Magic Carpet Ride
7. This House Ain’t No Home
Lineup
Little Albert: voce, chitarra, piano elettrico
Alex Fernet: basso
Diego Dal Bon: batteria, percussioni